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Un 2021 da record per le donazioni Avis, ma il nuovo anno si apre in sofferenza

I dati sono stati riferiti nel corso dell’assemblea del 2 aprile. Superate le 11.500 donazioni, il dato più alto nei 70 anni di storia della sezione modenese, grazie alla generosità degli oltre 6.500 soci del comune di Modena

Si è tenuta sabato 2 aprile all’Auditorium della Corale Rossini l’assemblea annuale dei soci Avis della sezione comunale di Modena. A portare i saluti ai soci intervenuti erano presenti il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, Andrea Spanò direttore distretto AUSL di Modena, il presidente Avis regionale Maurizio Pirazzoli e il presidente provinciale Cristiano Terenziani.

Il presidente dell’ Avis modenese Antonio Ragazzi a nome del nuovo Consiglio eletto lo scorso anno ha illustrato nella sua relazione di missione i dati del 2021, anno difficile ma nonostante tutto anno dei record. Sono state 11.586 le donazioni totali fino al 31 dicembre, di cui 6.040 di sangue intero e 5.546 di plasma e piastrine, con un incremento di 346 unità rispetto all’anno precedente. E’ il dato più alto raggiunto dalla sezione comunale nei suoi 70 anni di storia che si sarebbero dovuti festeggiare nel 2020, una festa solo rimandata causa Covid.

Per contro, i primi mesi del 2022 hanno registrato una leggera sofferenza nelle donazioni, con un calo rispetto al 2021 dovuto soprattutto alle rinunce di tanti donatori in quarantena, ma l’obiettivo per l’Avis cittadina nel corso di quest’anno è riconfermare i brillanti risultati del 2021.

I donatori Avis a Modena al dicembre 21 erano 6.682, di cui 6.575 donatori effettivi, con una differenza di meno 276 unità rispetto all’anno precedente dovuta al saldo fra i 787 nuovi iscritti e i 1.052 dimessi per limiti di età o non più idonei alla donazione. La fascia d’età con il maggior numero di donatori è quella fra i 18 e i 35 anni. I nuovi ingressi, soprattutto dei giovani, sono frutto della costante attività di promozione del dono del sangue nelle scuole e nelle Università, attività che non si è mai fermata adeguandosi alle nuove  modalità in remoto. Così come si sono mantenuti attivi, nonostante le restrizioni, i rapporti con le istituzioni cittadine, con quelle sanitarie, con l’Accademia, le forze dell’ ordine, il mondo dello sport e le altre associazioni del dono.

“Veniamo da due anni che hanno messo a dura prova la nostra organizzazione – dichiara il presidente comunale Antonio Ragazzi - ma la risposta in termini di generosità da parte dei donatori di Modena è stato il premio più grande. Il merito va anche al lavoro dei volontari: nonostante i vincoli normativi l’impegno di telefonisti, triagisti, collaboratori per le attività nelle scuole e nei "banchetti" istituzionali non è mai venuto meno, e già si sta confermando nel 2022. Oggi vogliamo guardare al futuro, pensare a fidelizzare i donatori, anche gli ex, concentrarci sulla formazione, sul potenziamento del rapporto con le scuole, sull’ accoglienza di nuovi volontari, e sul significato della nostra missione di solidarietà in un momento di guerra che direttamente o indirettamente potrà influire sulla nostra attività. Noi, come Avis, continueremo sempre a dire che il sangue si dona, non si versa.”

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