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Profughi dall'Ucraina, il flusso e fermo. A Modena stabili circa in 2.000

Informazione del sindaco al Consiglio sul fenomeno migratorio. La spesa a Portobello e i contributi per la pratica sportiva dei minori

“Sostegno alla popolazione Ucraina, accoglienza dei profughi, massimo sforzo per la diplomazia e la pace: sono le parole chiave su cui Modena si è ritrovata sin dal primo momento dello scoppio della guerra in Ucraina a causa dell’invasione russa”. Principi ribaditi dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli nella seduta del Consiglio comunale di ieri, giovedì 10 novembre, di fronte al permanere di una situazione in cui “da un lato, entrambe le parti sembrano rifiutare non solo un accordo ma perfino la sua ricerca; dall’altro, s’intensificano le voci relative a un maggiore sforzo diplomatico, soprattutto di Stati Uniti, per trovare condizioni di pace. Difficile farsi delle illusioni rispetto a svolte improvvise, ma è fondamentale che incontri e diplomazie s’intensifichino”, ha sottolineato il sindaco nell’informazione al Consiglio in cui ha soprattutto spiegato come procede a Modena l’accoglienza delle persone ucraine in fuga dalla guerra. 

“Non si assiste, al momento, a una ripresa significativa dei flussi in arrivo – ha continuato - anzi da questa estate si sono verificati diversi casi di persone partite per rientrare in Ucraina o dirette verso altri Paesi. Permane, in ogni caso, una presenza preponderante di persone che sembrano non aver prospettiva di rientro a casa a breve”.

Dei 172mila ucraini in fuga dal conflitto giunti fino a oggi in Italia oltre 161 mila hanno presentato domanda di protezione temporanea, di cui 18.882 in Emilia Romagna (al 21 ottobre) e di queste 2.739 a Modena e provincia.

Dal 29 aprile al 23 ottobre, a livello nazionale, sono 120.745 le richieste di contributo di sostentamento presentate, tra le quali 14.758 in Emilia-Romagna, di cui 2.107 a Modena e provincia.

Alla Sanità Pubblica modenese risultano registrati sull’intero territorio provinciale 3.236 ucraini giunti negli ultimi mesi (71% donne e 48% minori) ai quali è stata rilasciata la tessera sanitaria; la Questura ha rilasciato tutte le ricevute per protezione temporanea richieste.

A livello del Comune di Modena, dall'inizio dell'emergenza a oggi il Centro Stranieri ha censito 378 nuclei, per complessive 979 persone, di cui 489 minori.

A proposito di minori, il sindaco ha ricordato che “l’accoglienza deve passare soprattutto dall’inserimento scolastico e dalle altre attività di aggregazione sociale”. Per questo motivo, grazie a risorse regionali, da venerdì 11 novembre è online un bando per agevolare l’iscrizione alle attività sportive. Il bando punta a sostenere i giovani ucraini domiciliati o ospitati a Modena, in possesso del permesso di soggiorno per protezione temporanea. La possibilità riguarda ragazzi e ragazze da 6 a 16 anni che potranno beneficiare di un contributo, sotto forma di voucher, fino a 200 euro.

Il sindaco ha inoltre fatto sapere che “attualmente sono in evidente aumento le richieste d’informazioni per l’accesso alle misure di accoglienza da parte di famiglie che hanno provveduto autonomamente dalla scorsa primavera e che dichiarano di essere ormai in difficoltà”.

Per quanto riguarda il sistema di accoglienza approntato dallo Stato, dopo aver ricordato che è in via di chiusura il Cas di Finale Emilia , “tema che dovrà essere gestito insieme alla Prefettura”, concentrandosi sul capoluogo, ha detto che sono 332 le persone segnalate dal Comune di Modena alla Prefettura per l’accoglienza Cas alle quali dal 25 ottobre se ne sono aggiunte ulteriori 14. La Prefettura ne ha accolte nei Cas 118 di cui otto dal 25 ottobre. Rimane in albergo, a carico del Comune, un nucleo di quattro persone con capofamiglia in Italia prima del 24 febbraio, che pertanto non può accedere all’accoglienza governativa, mentre un altro nucleo ha trovato soluzione autonoma sul territorio. Sono nuclei seguiti dal Centro stranieri e non solo, infatti le attività dell'equipe vengono svolte assieme al Centro per le famiglie e con le assistenti sociali del territorio per i casi di particolare fragilità.

In collaborazione con Caritas diocesana, nove nuclei per complessive 20 persone sono state inserite inoltre presso famiglie di Modena. Di queste accoglienze in famiglia, tre dovrebbero entrare nel sistema di accoglienza diffusa della Protezione Civile garantendo la continuazione dell’esperienza.

Prosegue, infine, la distribuzione di beni alimentari e di prima necessità presso l'Emporio Portobello: sono 178 le famiglie ucraine con protezione temporanea (in totale 389 persone) che hanno ricevuto una card con capacità di prelievo beni mensile pari agli altri utenti di Portobello.

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