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Comunità "di transito" per senzatetto, parte la sperimentazione modenese

A giugno l’inaugurazione della struttura che ha già avviato i primi inserimenti. Ottenuti inoltre fondi Pnrr per la ristrutturazione di 5 alloggi per dell’housing first

Per fronteggiare il tema della povertà estrema Modena sperimenta anche la "Comunità di transito", che inaugurerà il prossimo mese ma che ha già avviato i primi inserimenti, come ha sottolineato l’assessora Roberta Pinelli rispondendo in Consiglio comunale a due interrogazioni sul tema delle fragilità.

La Comunità di transito, dedicata appunto a persone in condizioni di povertà estrema, che a regime accoglierà 14 adulti senza fissa dimora in difficoltà, sarà utilizzata per inserimenti brevi a favore di persone che non reggono il collocamento in comunità se non per periodi limitati. L’accoglienza nella comunità di transito può rappresentare una tappa all’interno di un progetto di vita individuale oppure il risultato di una biografia ‘in discesa’, ma in tutti i casi comporta l’emergere di bisogni prioritari, legati alla sussistenza - come il riparo, il cibo, il vestiario, la salute - e la necessità di uno spazio per riappropriarsi della propria autonomia e ridefinire il proprio progetto di vita. Gli inserimenti in comunità potranno avvenire sia in relazione a particolari situazioni di salute dei senza fissa dimora sia in relazione a situazioni di grave degrado segnalate dai cittadini.

“Il progetto – ha spiegato l’assessora - è realizzato grazie a un finanziamento ottenuto, anche con l’interessamento della prefetta Camporota, dal Ministero dell’Interno-Dipartimento libertà civili e immigrazione all’interno della candidatura “Modena città sicura ed inclusiva”. Il finanziamento è biennale, se la sperimentazione risultasse positiva rispetto ai risultati attesi e si volesse proseguire l’attività, bisognerà trovare i fondi, oggi non previsti nel bilancio del settore”.  

“All’interno dei fondi Pnrr – ha concluso l’assessora - è stato anche ottenuto un finanziamento (la notizia è delle ultime ore) per la ristrutturazione di cinque piccoli appartamenti di proprietà del Comune dove sperimentare la convivenza a piccoli gruppi (2-3 per alloggio) di persone senza fissa dimora all’interno della filosofia dell’housing first che ritiene la stabilità abitativa il punto di partenza di ogni percorso evolutivo”.

Il fenomeno in città

Sono state 556 le persone che quest’inverno si sono rivolte a Centro stranieri, Poli territoriali e Servizio dipendenze per chiedere accoglienza; 117 quelle con problematiche sanitarie accolte nel progetto di Accoglienza àinvernale del Comune: 53 in accoglienza notturna; 19 in accoglienza socio-assistenziale h24, 45 nella struttura SerD per persone con dipendenza. Tra queste ultime anche il senza fissa dimora poi deceduto la mattina del 21 marzo al quale il SerD aveva proposto dopo anche un percorso di disintossicazione non accettato.

I numeri sono stati forniti al Consiglio sempre dall'assessora Pinelli, che ha citato anche l'attività dell'Unità di strada, che fornisce importanti elementi di conoscenza rispetto alle persone in strada e a situazioni in peggioramento; può agevolare l’accesso ai Servizi e il monitoraggio dei percorsi. Le uscite hanno evidenziato che dal 1 dicembre al 10 marzo le presenze in strada nelle ore notturne erano mediamente meno di 10 per aumentare quando si è chiusa l’accoglienza. Da dicembre a marzo l’UdS ha avuto 726 contatti in strada: il picco a novembre con 291 uscite in cui sono stati tenuti contatti con 67 persone, scese mediamente a una trentina negli altri mesi. Sono invece tra 40 e 70 (non tutti vivono in strada e sul territorio cittadino) gli utenti giornalieri di UdS e Clinica Mobile Ausl per chi consuma sostanze.

Il costo del Piano di accoglienza invernale (98 posti attivati per 100 giorni) è stato di 324mila euro di cui 62mila a carico dell’Ausl, a cui si aggiungono 38mila euro per l’Unità di strada attiva tutto l’anno, mentre non è stato necessario attivare l’accoglienza straordinaria in polisportive o parrocchie. Terminata l’accoglienza invernale, i servizi continuano poi a seguire chi intende aderire ai progetti proposti e anche le Unità di Strada sanitarie dedicate alle persone con consumo di sostanze ed alcol sono un presidio aperto 365 giorni all’anno in vari punti della città.

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