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Caldo e siccità, in Emilia il peggior deficit idroclimatico della storia recente

L'aggiornamento fornito da Arpae al 27 luglio suona come l'ennesimo campanello d'allarme: questo mese precipitazioni molto inferiori alle attese e temperature molto superiori alla norma

I dati registrati da Arpae in Emilia-Romagna indicano che a luglio è piovuto molto meno delle attese climatiche. Si sono verificati solo locali fenomeni temporaleschi, che hanno portato quantitativi inferiori a 10 mm medi regionali rispetto ai circa 27 mm attesi, proseguendo la tendenza già evidenziata a giugno con valori di precipitazione di circa il 65% inferiori rispetto al clima. Preoccupazioni confermate anche considerando i dati sul lungo periodo, dal 1° ottobre 2021 al 19 luglio 2022 (anno idrologico), le piogge cumulate risultano molto inferiori alle attese climatiche, tra quelle più basse della serie dal 1962 ad oggi, con uno scostamento negativo superiore a 230 mm rispetto alle medie del clima recente (1991-2020), pari ad un’anomalia negativa in percentuale di oltre il 31%.

I deficit di piogge si confermano estremamente elevati anche considerando le precipitazioni da inizio anno che si attestano come le più basse significativamente negli ultimi 60 anni268 mm rispetto ai 468 del clima 1991-2020 e inferiori di quasi 30 mm ai record negativi precedenti (294 mm del 2017 e 301 mm del 2012).

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Situazione decisamente critica per le colture in campo, aggravata non solo dalla mancanza di precipitazioni ma anche dalle alte temperature registrate finora nelle prime due decadi di luglio, molto superiori alla norma (circa + 3 °C per le massime giornaliere) posizionandosi infatti al 2° posto tra i più caldi dal 1961 ad oggi, dopo il 2003 e poco dopo il 2015. 

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L’estate meteorologica attuale si configura come una delle più calde di sempre: le temperature massime (media sull’intero territorio regionale) da giugno 2022 alla seconda decade di luglio sono simili a quelle registrate nella storica annata del 2003. Al momento il 2022 presenta le temperature dell'estate più calda, paragonabile al 2003, con quantitativi di pioggia inferiori alle annate più siccitose (2012 e 2017), con valori di 30.7 medi regionali nel 2022, 30.8 nel 2003, valori di 3 °C superiori al clima recente (1991-2020). 

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Siccità. I campi tengono, ma a farne le spese sono gli ecosistemi 

Il bilancio idroclimatico

Le elevate temperature, unite alla carenza di precipitazioni hanno aumentato l’evapotraspirazione delle piante peggiorando ulteriormente il bilancio idroclimatico medio regionale che, da inizio anno al 19 luglio 2022, risulta il più basso negli ultimi 60 anni pari a -384 mm (valore stimato come media regionale).

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In gran parte della regione si assiste a un deficit idrico gravissimo. Il bilancio idroclimatico, calcolato da inizio ottobre, è ovunque sensibilmente inferiore al 5° percentile, tra i più bassi degli ultimi 60 anni, e l’acqua disponibile nei terreni è ormai esaurita.

L’estrema scarsità di piogge registrata da ottobre ad oggi, si riflette direttamente anche sulla dotazione idrica della falda ipodermica che vede ora profondità molto elevate e confrontabili a quelle misurate nelle annate più siccitose come il 2012 ed il 2017.

Per quanto riguarda i fiumi regionali, al momento si osservano portate ovunque stabili o in diminuzione. Le portate medie mensili parziali di giugno per i principali corsi d’acqua risultano inferiori alle medie storiche del periodo di riferimento in tutto il territorio regionale, con valori confrontabili ai minimi storici del periodo. Le portate del fiume Po risultano decisamente inferiori alle medie storiche del lungo periodo e confrontabili con i minimi storici.

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