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Covid, a Modena il boom è tra gli under 18. Sassuolo e Vignola le zone più critiche

Un'analisi dell'incremento dei contagi rivela che sono i giovanissimi a presentare un'incidenza maggiore, in particolare nella fascia 11-13 anni. Ormai saturati i posti letto disponibili: di giorno in giorno vengono rimodulati i reparti e aperte nuove degenze

L'ultima settimana ha visto una crescita significativa del contagio e dei ricoveri in provincia di Modena: basti pensare che l'incidenza è arrivata a 427 casi ogni centomila abitanti (periodo 27 febbraio-6-marzo), giustificando anche numericamente l'entrata in zona rossa. Nel complesso, tutti i principali indicatori della pandemia sono di fatto raddoppiuati nel giro si un mese sul nostro territorio. Rispetto al passato si osservano però differenze significative.

La prima e più lampante riguarda l'età dei contagiati. Bambini e ragazzi sono ora la categoria più colpita, ben al di sopra della media di tutte le classi di età. A livello statistico sono i giovanissimi fra gli 11 e i 13 anni i più interessati dalla diffusione del virus (750 casi ogni centomila), seguiti dai ragazzi 14-18 anni e dai bambini 6-10 anni, che si attestano poco sopra i 600 casi ogni centomila. Ora gli anziani sono molto meno colpiti, nell'ordine dei circa 250 casi ogni centomila, forse sintomo di una maggiore attenzione e consapevolezza.

Tuttavia restano gli anziani a rappresentare la maggioranza dei pazienti ricoverati negli ospedali e nelle altre strutture modenesi, che ieri hanno raggiunto quota 499, di cui 90 fra terapia Intensiva e subintensiva. Gli over 70 sono il 56% circa dei ricoverati, cui si aggiunge un altro 20% nella fascia 60-69 anni. Anche sotto questo aspetto, tuttavia, le ultime settimane hanno segnato un'inversione di tendenza, con l'aumento dei nuovi ricoveri di pazienti under 60.

Il problema dei posti letto è ben rappresentato dalle percentuali di crescita registrate nelle ultime due settimane, pari al +171 in area medica e +61% in Terapia Intensiva. A ieri, a fronte come detto di 499 ricoverati, i posti letto allestiti in provincia erano 511. Policlinico e Baggiovara ospitano da soli 295 posti letto, l'ospedale di Sassuolo 78, Carpi 41, Mirandola 30, Vignola 54 e Pavullo 17. Negli Ospedali di Comunità i posti sono 34.

La quasi competa saturazione non deve però allarmare in modo assoluto: ogni giorno le degenze vengono rimodulate e ampliate, utilizzando sia gli spazi ancora disponibili, sia quelli "liberati" dal blocco dei ricoveri programmati per altre patologie. Resta poi una riserva garantita da altre strutture, come l'OsCo di Castelfranco, o dalla sanità privata.

"Tutti i giorni bisogna aggiustare qualcosa, l'equilibrio sui posti per i ricoveri Covid non è semplice da trovare", ha fatto i conti il Direttore Generale dell'Ausl Antonio Brambilla. "Abbiamo un'unità di crisi che si occupa di sistemare posti letto e si riunisce tutti i giorni. Ogni giorno monitoriamo, anche per destinare altri posti letto ad altri nuovi ricoverati. Avendo bloccato su input della Regione i ricoveri programmati ha inciso, sicuramente, ma stiamo gestendo grandi numeri anche di soggetti non-Covid. È la grossa differenza rispetto alla prima ondata - insiste Brambilla - dove avevamo invece bloccato tutto. Ma stiamo cercando di mantenere l'attività ordinaria, soprattutto in area medica". Ci si muove su un filo sottile: "Stiamo cercando di mantenere un equilibrio che non è semplicissimo, valutando giorno per giorno come affrontare la situazione e auspicando che gli ultimi provvedimenti - spera Brambilla - permettano di alleviare la pressione su strutture ospedaliere. Al Policlinico fino a 10 giorni fa l'attività chirurgia era ripresa all'80-85% ma nelle ultime settimane il trend ci ha rimesso in difficoltà, stiamo cercando di gestire e siamo in grado di riadattare e ridestinare posti letto. Lo facciamo appunto tutti i giorni".

I dati, illustrati oggi dal Direttore Generale, si focalizzano anche un altro aspetto interessante, ovvero la distribuzione territoriale del contagio. Nelle ultime settimane è stata la fascia pedemontana a pagare lo scotto maggiore. I distretti sanitari di Vignola, Sassuolo e Castelfranco Emilia sono - in quest'ordine - ben sopra la media provinciale per diffusione del virus, così come per la quota di ricoveri ogni centomila residenti. Distretto Ceramico e Terre di Castelli, come traspariva già dai bollettini giornalieri, sono quindi le aree dove occorre prestare maggiore attenzione. Nel sassolese in particolare si registra nell'ultima settimana un'incidenza di ben 677 casi ogni centomila residenti, quasi quadruplicata rispetto al mese scorso.

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