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Alluvione del Panaro, come richiedere il contributo per l’autonoma sistemazione

Circa 600mila euro destinati alle famiglie costrette ad abbandonare le proprie abitazioni per le alluvioni: c'è tempo fino al 15 marzo per presentare al Comune di residenza le domande

Una quota di circa 600 mila euro di fondi predisposti dalla Regione servirà per assicurare i contributi per le famiglie sgomberate dalle proprie abitazioni e che hanno individuato un’autonoma sistemazione temporanea in occasione dell'alluvione del Panaro e del Tiepido.

Entro il prossimo 15 marzo i cittadini con l’abitazione distrutta o resa inagibile - e quindi evacuata in esecuzione di specifiche ordinanze comunali - a causa degli eventi meteo di dicembre 2020 possono presentare al Comune di residenza la richiesta per ottenere il contributo per l’autonoma sistemazione (Cas). 

Si tratta di un sostegno economico per coprire le spese di permanenza fuori casa, variabile in funzione del numero dei componenti il nucleo famigliare. Si passa da 400 euro al mese per famiglie con un solo componente a 500 euro per 2 unità, 700 per tre e 800 per quattro, fino ad un massimo di 900 euro per cinque o più membri. 

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Se sono presenti persone con più di 65 anni, portatori di handicap o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, scatta un bonus aggiuntivo di 200 euro mensili per ciascuno dei soggetti indicati. I benefici economici descritti sono erogati dalla data dello sgombero o dell’evacuazione dell’immobile fino a che non si siano realizzate le condizioni per il rientro nell'abitazione.

Il modulo di domanda può essere scaricato al seguente link: https://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/piani-sicurezza-interventi-urgenti/ordinanze-piani-e-atti-correlati-dal-2008/eventi-dicembre-2020 

Il Piano di interventi è stato predisposto dalla Regione con il supporto dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e del Servizio Difesa del suolo e della costa, bonifica, e di Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia). Il tutto in collaborazione con le amministrazioni provinciali, comunali, le Unioni di Comuni, Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po), i Consorzi di bonifica e i gestori dei servizi essenziali e delle infrastrutture strategiche. Gli interventi dovranno essere affidati entro 90 giorni e completati nell’arco di 18 mesi.

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