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Condannato per le offese agli agenti della Polizia Locale, il risarcimento in beneficenza

I due operatori hanno deciso di donare l’indennizzo di mille euro a un’associazione che dà rifugio a cani e gatti. In Tribunale estinzione del reato per il cittadino

È stato donato a un’associazione di volontariato bolognese che si occupa di assistere animali da compagnia il risarcimento che un cittadino ha erogato in favore di due operatori della Polizia locale di Modena da cui era stato denunciato dopo un’aggressione verbale. Gli operatori, infatti, hanno devoluto in beneficenza la somma di mille euro proposta dall’uomo, finito a processo con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale, un addebito penale decaduto dopo che il giudice del Tribunale, anche alla luce dell’indennizzo economico, ha disposto l’estinzione del reato.

La vicenda era avvenuta nel 2019, quando l’uomo, residente in città, aveva dato in escandescenze al Comando di via Galilei dove si era recato per una pratica amministrativa. In particolare, si era scagliato verbalmente contro due operatori, insultandoli pure in presenza di altre persone, e venendo appunto denunciato. Nei mesi scorsi, riconoscendo il proprio comportamento, il cittadino ha contattato la Polizia locale attraverso il proprio avvocato, presentando scuse formali al Corpo e al Comune e proponendo un percorso risarcitorio. L’istanza è stata accettata, il Comune ha accolto le scuse e i due operatori insultati hanno scelto di destinare il denaro, 500 euro ciascuno a cui avrebbero avuto diritto, in beneficenza. Pochi giorni fa la somma è stata consegnata all’associazione che dà rifugio a cani e gatti direttamente dal cittadino attraverso un bonifico bancario.

Con questi elementi, quindi, lunedì 18 luglio l’uomo è comparso in Tribunale davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modena, dove in udienza, nella fase precedente all’apertura del dibattimento, è stata applicata una particolare possibilità prevista dal Codice penale per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale (articolo 341 bis), che prevede una pena fino a tre anni di reclusione. Il reato, infatti, può essere estinto se l’imputato dimostra di aver riparato interamente il danno, mediante risarcimento sia nei confronti delle persone offese sia verso l’ente a cui appartengono, come in effetti è accaduto. Decisivo, quindi, per far cadere le accuse è stato il “pentimento” del cittadino che ha dato poi il via al gesto di solidarietà della Polizia locale.

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