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Nuova ondata in autunno? "Prepararsi con l'eventuale nuova vaccinazione di massa"

L?Assessore regionale Raffaele Donini fa il punto sulla pandemia, individuando ormai come vicino il picco, ma sottolinea: "La pandemia non è andata via"

"Per l'autunno bisogna prepararci, perchè non ci sorprenda una nuova ondata pandemica". L'avviso è dell'assessore regionale alla Sanità dell'Emilia-Romagna, Raffaele Donini. Al primo appuntamento pubblico oggi dopo l'isolamento per la seconda infezione di Covid che l'ha colpito nei giorni scorsi, Donini guarda già oltre l'estate: se il picco di questa ondata pare ormai vicino, bisogna cominciare a pensare a ciò che può aspettarci tra qualche mese, quando le temperature torneranno ad abbassarsi. In particolare "dobbiamo organizzare bene l'eventuale fase di vaccinazione di massa, nel caso venga richiesto. Ovviamente non siamo noi che decidiamo- precisa l'assessore- ma ci stiamo preparando. Eseguiremo al meglio delle nostre possibilità le indicazioni del Governo".

Impegnato ieri in una scuola bolognese per una iniziativa sulla fiducia nella scienza, Donini sottolinea: la pandemia "non è andata via".  La curva epidemiologica, rileva il titolare della Sanità in regione, "dicono si stia avvicinando al picco, anche in relazione al fatto che è prossima la stagione nella quale i virus respiratori sono meno intensi come diffusività. Lo speriamo tutti". Ciò non toglie, aggiunge ancora Donini, che il Governo "abbia fatto bene a mantenere alcune norme di cautela come appunto l'uso della mascherina negli ambienti interni e nelle scuole. Questo non ci deve poi neanche fare abbassare la guardia a livello individuale perchè la contagiosità del virus è sempre molto alta. Le varianti? Sono il combinato disposto delle due Omicron che hanno ormai totalizzato la espansione epidemiologica del virus".

La situazione negli ospedali emiliano-romagnoli è comuque "sotto controllo". In ospedale "i reparti di terapia intensiva hanno comunque una saturazione molto bassa- evidenzia Donini- in area medica assistiamo generalmente a pazienti che sono ricoverati con il Covid e non necessariamente per il Covid". Di qui l'idea di organizzare gli ospedali in modo da garantire l'appropriatezza delle cure: "perchè una persona che si trova in un reparto ospedaliero per un incidente stradale ha bisogno di un ortopedico, non di un infettivologo- esemplifica l'assessore- se è positivo e vaccinato e magari non particolarmente sintomatico".

(DIRE)

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