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Aeroclub. Alla ricerca della libertà con un ultraleggero sui cieli di Sassuolo

Abbiamo trascorso un pomeriggio all'Aeroclub di Sassuolo, sorvolando le campagne della provincia modenese a bordo di un SILA450c e scoprendo una realtà che spesso resta nell'ombra

Oh libertà! Preziosa, sfuggente, bramata libertà! Ora capisco dov’eri finita! In questi mesi sembravi scomparsa. So che hai molto sofferto: i decreti ti hanno corroso, i colori ti hanno umiliato. Sappi che ti ho cercata in lungo e in largo… non avevo pensato potessi essere in alto. Che sciocca! Dove avresti potuto rifugiarti, se non in cielo? Abbracciata dalle nuvole, riparata dalle montagne; mentre vanitosa ti specchi nelle acque dei mari. Oggi però ti ho trovato: e il nostro viaggio inizia proprio da qui.

Non avendo le ali, per solcare i cieli modenesi – e non solo – siamo partiti dall’Aeroclub di Sassuolo. Ad accoglierci è stato Gigi Barp che, dopo una carriera trascorsa tra aerei da guerra e Ferrari Classiche, di questo Club è diventato Presidente. “Volare è libertà, passione e responsabilità” ci spiega mentre ci dirigiamo verso il SILA450c, l’ultraleggero che di lì a poco ci avrebbe accompagnato nel nostro viaggio alla ricerca della libertà. Stava lì, già fuori dall’hangar, fiero sulle tre ruotine che non vedeva l’ora di staccare da terra: e noi, fantini inesperti di un nobile destriero, ci apprestavamo a soddisfarlo.

VIDEO | "Volare per imparare disciplina e libertà". L'Aeroclub di Sassuolo si espande per i giovani piloti

Saliamo sul mezzo con l’aiuto dell’istruttore di volo, occupando uno dei due posti disponibili. Cinture allacciate, cuffie indossate, macchina fotografica alla mano: siamo pronti a partire. Dopo una breve infarinatura sulle funzioni dei comandi accendiamo i motori. Un rombo, un’elica che inizia a frullare, la velocità con cui percorriamo la pista di lancio che aumenta al ritmo dei battiti del nostro cuore. Siamo decollati.

A mille metri di altezza, stupore, leggerezza, potere e felicità si alternano vorticosamente lasciando poco spazio alla paura. Il nostro Virgilio dei cieli, vantando un’esperienza di migliaia di ore di guida, ci indica alcune delle meraviglie della nostra terra: qua la Pietra di Bismantova, lì il Cimone, poi ecco il Panaro, laggiù l’Aeroclub da cui siamo partiti. Li ammiriamo, planando dolcemente prima su uno, poi sull’altro, e la visuale a 180° che la cabina di pilotaggio permette, rende tutto incredibilmente facile. Viaggiamo ad una velocità di 170km/h, eppure la stabilità è massima: merito anche della professionalità dell’istruttore, cui il volo ha insegnato rigore, attenzione, scrupolosità in ogni azione. Dopo un vero e proprio viaggio, durato soltanto una manciata di minuti, torniamo verso l’Aeroclub da dove eravamo partiti; e - inforcata la direzione giusta - atterriamo, servendoci solo di qualche decina di metri. Il nostro obiettivo è stato raggiunto: abbiamo trovato la libertà.

Ad attenderci è ancora una volta Gigi, che freme per sapere i nostri “commenti a caldo”. Commenti che, inevitabilmente, non possono che essere estremamente positivi. Dopo avere provato sulla nostra pelle l’esperienza di volo, cerchiamo di indagare la realtà dell’Aeroclub, e proviamo a capire quali sono le motivazioni che spingono - o frenano - le persone a prenderne parte.

Tutti possono volare, benvenuti (soprattutto) i giovani

L’Aeroclub di Sassuolo, offrendo corsi di vari livelli per il pilotaggio di aerei ultraleggeri, apre le porte a tutti: anziani, adulti e – soprattutto – giovani a partire dai 16 anni. Diciamo “soprattutto”, perché Gigi ci fa notare che spesso i giovani, non conoscendo questa realtà, non la prendono realmente in considerazione; facendo registrare un’età media di 55 anni tra i frequentatori dell’Aeroclub. È assurdo infatti pensare che ci si possa accontentare di simulatori di volo virtuali, quando c’è la possibilità di farlo veramente a due passi da casa. E se i giovani, in generale, sono benvenuti; ancora di più lo sono le donne: oggi, su 9 allievi, si contano soltanto due ragazze, ma l’augurio è che si possa arrivare a creare un'intera classe a loro dedicata.

Passione da ricchi: sfatiamo il mito

Gigi ci spiega che spesso, a disincentivare i potenziali piloti, contribuisca l’erronea convinzione che volare sia una passione da ricchi. Sicuramente, l’investimento iniziale non è da sottovalutare: un corso base, abilitante al pilotaggio di un monoposto, costa all’incirca tremila euro. Una volta acquisita la licenza però, non è strettamente necessario comprare un velivolo (acquistabile comunque ad un prezzo di poco superiore a quello di una berlina): all’Aeroclub di Sassuolo infatti è possibile noleggiarlo. Il consumo infine, è paragonabile a quello di un’automobile: un’ora di volo (che copre la distanza, per fare un esempio, Sassuolo – Firenze) verrebbe a costare meno di cinquanta euro.

Il Club, tra presente e futuro

Ad oggi l’Aeroclub di Sassuolo conta 35 ultraleggeri, ma – conformemente alle richieste sempre crescenti, dettate in modo particolare dalla posizione strategica, dal punto di vista logistico, in cui si trova – si spera di poter ampliare l’hangaraggio per arrivare ad una capienza di 50 mezzi.

Nonostante i tempi difficili, l’attività del club continua ancora oggi adattandosi alle necessità che la situazione sanitaria impone: lezioni teoriche a distanza e sanificazione dell’aereo per le pratiche in presenza per quanto riguarda i corsi, e rinuncia a qualche momento di convivialità.

L’obiettivo principale del Club è da sempre quello di permettere ad una comunità di persone di condividere la loro passione comune: il volo. Per il futuro, la speranza è quella di riuscire ad accrescere questo gruppo, puntando in modo particolare sui giovani, affinché la pista di lancio possa “farli decollare”.

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