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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A22, esposto alla Commissione Europea contro il project financing

L'iniziativa dei due Comitati che si battono contro Cispadana e Bretella, legate a doppio filo al futuro di Autobrennero

"Siamo di fronte per l'ennesima volta al tentativo inaccettabile dell'Italia di impedire ad ogni costo la concorrenza leale allo scopo di favorire Autobrennero spa, così danneggiando utenti e finanza pubblica". Si è già arrivati in tutto "a 8 proroghe, disposte per legge dal 2014 ad oggi, che hanno permesso senza alcun bando di gara ad Autobrennero spa di continuare a gestire la tratta A22 nonostante fosse scaduta la concessione, sono secondo noi e secondo la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea, illegittime".

Sono le dure affermazioni dei comitati che stanno dando battaglia contro le nuove autostrade in Emilia-Romagna, la bretella Campogalliano-Sassuolo e la Cispadana, e contro il rinnovo della concessione dell'A22, dopo che Autobrennero ha consegnato al ministero la proposta per la concessione dell'A22 con un piano di investimenti da 7,1 miliardi di euro.

Se per i comitati 'No Bretella Cs-Sì Mobilità Sostenibile' e 'No Cispadana Autostradale' sono tutti progetti che "violano palesemente il principio europeo di libera concorrenza", oggi in conferenza stampa è stata sviscerata l'essenza delle nuove carte bollate. Gli attivisti hanno infatti depositato un esposto in sede Comunitaria. "Abbiamo chiesto alla Commissione Europea- spiegano i comitati- di vietare l'utilizzo delle procedure della finanza di progetto con diritto di prelazione per il rinnovo della concessione per la gestione dell'A22".

Se dunque il decreto Infrastrutture (all'articolo 2) ha disposto che la gara europea per il rinnovo trentennale della concessione della A22 avverrà con la procedura della finanza di progetto, insistono i comitati: "In pratica, la stessa Autobrennero spa realizzerà il progetto, parteciperà alla gara pubblica per la sua realizzazione e nel caso la perdesse, avrà il diritto di prelazione per poter subentrare all'impresa concorrente. Una procedura nata per realizzare nuove opere ma in questo caso applicata anche alla gestione di una infrastruttura esistente, che si trasforma in un paracadute in cui, senza rischi, Autobrennero potrà definire nuove opere da realizzare, con la garanzia di poter subentrare ad altri aggiudicatari".

La posizione dei Comitati è chiara: "Se vogliamo veramente risolvere i problemi d’inquinamento del nostro territorio e costruire un modello di mobilità sostenibile e competitivo, anche a favore delle imprese, non può essere lo stesso ente gestore che decide le opere da realizzare, perché è evidente che saranno sempre pensate a favore del proprio sviluppo, anche se conflittuale con gli interessi della collettività. Per questo, da anni, chiediamo che la politica abbia il coraggio di prendere in mano il governo di un tema così delicato e prioritario, prendendo atto dei cambiamenti in corso in tutto il mondo e della necessità di liberare la programmazione delle infrastrutture dalle mani di chi le sta gestendo".

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