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Fondazione Cassa di Risparamio finanzia cinque progetti contro la povertà minorile

Dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena le risorse ai Comuni per un milione e mezzo di euro per combattere la povertà minorile, attraverso attività educative, centri di aggregazione, sostegno ai genitori in difficoltà economiche

Più opportunità per i minori segnalati dai servizi sociali e per le famiglie con figli che presentano particolari bisogni educativi; progetti di reinserimento lavorativo e co-housing per adulti; nuove forme di sostegno alla genitorialità: a questo saranno destinate le importanti risorse stanziate nel 2018 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per contrastare la povertà e in particolare le sue ricadute sulla crescita e l’educazione dei minori.

Attraverso il Bando Povertà 2018 l’ente di Palazzo Montecuccoli ha assegnato agli enti locali del suo territorio di competenza complessivamente 1 milione e 470 mila euro. Cinque i progetti finanziati, uno per ogni distretto (Modena, Sassuolo, Castelfranco Emilia e Pavullo), più un quinto del Comune di Campogalliano. Nello specifico, i contributi ammontano a 428 mila euro per il Comune di Modena; 687 mila euro per l’Unione Distretto Ceramico; 288 mila per l’Unione del Sorbara; 46 mila per l’Unione Distretto Frignano e 20mila euro per il Comune di Campogalliano.

I dati in Emilia-Romagna

Povertà e diseguaglianza sociale sono una realtà sempre più evidente anche a livello locale, pur in un contesto meno preoccupante di quello nazionale. Secondo i dati Istat, il tasso di povertà relativa – un parametro che esprime il livello di difficoltà economiche nella fruizione di beni e servizi delle famiglie - in Emilia-Romagna era, nel 2017, del 4,6%, circa un terzo del valore stimato per l’intero territorio nazionale (12,3%).

L'azione della Fondazione di Modena si inserisce nel quadro delle linee programmatiche adottate per il triennio 2017-2020, che indirizzano l’ente a contribuire a progetti volti a contrastare la povertà, le diseguaglianze e la vulnerabilità sociale, in particolare tra i giovani e le famiglie con un solo genitore. Tale azione si inserisce a sua volta in un contesto nazionale che prevede specifiche misure di contrasto alla povertà nella forma del Reddito di Inclusione Sociale (REI) e del Reddito di Solidarietà (RES), rispetto alle quali il Bando Povertà 2018 della Fondazione intende svolge un ruolo complementare e di integrazione.

Il progetto

I contributi del Bando 2018 sono stati assegnati sulla base dei progetti presentati dagli enti locali, che, su specifica indicazione della Fondazione, dovevano concentrarsi soprattutto su azioni di contrasto alla povertà minorile ed educativa. Un criterio pienamente accolto dalle amministrazioni, che hanno infatti proposto di finanziare attività educative e socio-aggregative per minori segnalati dai servizi sociali e appartenenti a famiglie in difficoltà economiche; famiglie con minori a carico con particolari bisogni educativi; potenziamento di centri di aggregazione per minori; il sostegno alla genitorialità. Oltre a questi sono compresi anche progetti di reinserimento lavorativo per adulti e interventi per superare il disagio abitativo, che prevedano anche forme di coabitazione.

Punti di forza dei progetti sostenuti dal Bando sono l’approccio multidimensionale e sistemico, la diffusione delle azioni a livello distrettuale, il coinvolgimento della comunità ed il superamento delle forme di mero assistenzialismo in funzione di una progettualità più coinvolgente anche per i beneficiari.

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