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Sicurezza in centro a Carpi, 115mila euro per gli Street tutor

Approvato il finanziamento regionale per il progetto di sicurezza urbana. Sarà la prima sperimentazione sul territorio, in accordo con la Prefettura

“La ricerca della pacifica convivenza collettiva - Vivere la città senza rischi”. E' questo il nome un po' articolato del progetto elaborato a Carpi che per la prima volta vedrà l'impiego della figura dello street tutor, la nuova figura individuata dalla legge già alcuni anni fa che mira a presidiare i luoghi di aggregazione per preveire e dirimere i conflitti che possono innescarsi, soprattuto quelli legati alla movida.

Il progetto carpigiano è finalizzato a un complessivo intervento sperimentale nel centro storico del Comune di Carpi, con particolare attenzione all’area comprendente piazza Garibaldi, via San Francesco, via Aldrovandi, via Sbrillanci, via Meloni, via Carducci, corso Alberto Pio, corso Roma e piazza Martiri. Oltre alal movida e ai suoi eccessi, prurtroppo frequenti, gli street tutor dovranno prestare attenzione anche al rispetto delle norme covid.

Inoltre è previsto il contestuale sviluppo di una strategia di presidio degli spazi pubblici nel centro storico attraverso un intervento di manutenzione e incremento del locale sistema di videosorveglianza. Tale attività di presidio tecnologico del territorio sarà accompagnata dal potenziamento del controllo da parte del personale di polizia locale, mediante l’acquisto di un’autovettura di servizio. Infine, verrà rinnovata la dotazione delle radio attualmente in uso al comando di polizia locale anche al fine di facilitare e migliorare le comunicazioni tra gli operatori impegnati nei servizi in supporto alle attività degli Street Tutor e la centrale operativa.

Spiega il Sindaco Bellelli: "Avrà la funzione di intermediario tra gli esercenti, che hanno tutto il diritto di lavorare, e i residenti che altrettanto hanno diritto di vivere in pace nelle ore serali. Non saranno volontari, ma persone formate e iscritte in elenchi prefettizi, e nulla hanno a che vedere con ronde o controllo di vicinato o gruppi autoconvocati: non sostituiscono in alcun modo le forze dell’ordine, ma sono un elemento di conoscenza e informazione più qualificato capace di fotografare la reale situazione in loco. Infatti quello che ci aspettiamo da loro è una segnalazione qualificata, cioè informazioni utili ed efficaci per l’eventuale intervento delle forze dell’ordine, perché troppo spesso i centralini sono intasati da segnalazioni generiche che rendono inefficace l’azione degli agenti".

Il costo totale del progetto è di 115mila euro e la Regione assicura un contributo di 92.000 euro. Si tratta infatti di uno dei 31  Accordi di programma sottoscritti nel corso del 2021 dalla Regione con i territori per la sicurezza urbana, la prevenzione della criminalità e del disordine urbano. Il numero più alto dell’ultimo decennio, con contributi regionali per oltre 3 milioni di euro (su un investimento complessivo che sfiora i 4 milioni) per i progetti di 24 Comuni, 6 Unioni e un’Università (Bologna).

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