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Giornata Mondiale del Cervello: Modena all’avanguardia nella diagnosi

Ricorre oggi la Giornata mondiale del cervello, occasione per un appello globale per ridurre al minimo il divario di conoscenze e aumentare nella popolazione la consapevolezza dei danni alla salute del cervello

Ricorre oggi la Giornata mondiale del cervello, occasione per un appello globale per ridurre al minimo il divario di conoscenze e aumentare nella popolazione la consapevolezza dei danni alla salute del cervello. Il tema di quest’anno è “Salute e disabilità del cervello: non lasciare nessuno indietro" e offre lo spunto per raccontare le attività sul territorio provinciale.

L’Azienda Usl di Modena eroga oltre 40mila prestazioni (circa 5mila visite e 35mila elettromiografie) afferenti alla Unità operativa complessa di Neurologia che ha la sua sede all’Ospedale Ramazzini di Carpi e opera in particolare su tutte le problematiche neurologiche dell’area Nord, sui Distretti di Carpi e Mirandola, anche attraverso strumenti di telemedicina che consentono la refertazione da remoto dei principali esami.

La Neurologia, diretta dal dottor Mario Santangelo, tratta in degenza ordinaria tutte le patologie neurologiche acute o eventualmente croniche – riacutizzate, nonché malattie rare a cui viene effettuata la diagnosi. Nel 2022 sono stati oltre 500 i ricoveri ordinari di pazienti dell'area Nord della provincia. Essa funge anche da struttura spoke per il rientro di pazienti trattati presso la Clinica Neurologica di Baggiovara con cui esiste un rapporto di collaborazione reciproca.

Sul territorio, in una logica di reale integrazione con la parte ospedaliera, è attivo un unico gruppo di Neurologi che opera nelle Case di Comunità di Concordia Finale Emilia, con attenzione alla cronicità - in particolare la malattia di Parkinson - in una logica di prossimità. All'Ospedale di Mirandola, oltre a visite ed esami e alle consulenze sui pazienti ricoverati, la Neurologia opera presso l’Area fragili, nell’ambito dell’Unità Valutativa Multidisciplinare per pazienti pluri-patologici; collabora con la Geriatria per la valutazione e gestione di pazienti con demenza e patologie neurologiche neurodegenerative associate; esegue diagnosi differenziali.

"Una buona parte dell’attività neurologica è rivolta verso l’esterno - dichiara Santangelo -. Viene effettuata una presa in carico della patologia neurologica cronica afferente ai nostri ambulatori di secondo livello su patologie quali demenze giovanili, malattie demielinizzanti, sclerosi multipla, disordini del movimento, epilessia, ecc. Nell’ambito del Centro disturbi cognitivi e demenze si sono creati in collaborazione con la Neurologia di Baggiovara percorsi dedicati, anche con la Medicina Legale, per il riconoscimento dei diritti sociali a persone giovani affette da demenza.

Per la nostra realtà è infine di vitale importanza il rapporto con le associazioni dei pazienti, in particolare in termini di prevenzione. L’associazione Parkinson Carpi e ALICE Carpi sono state create e volute, a suo tempo, dalla nostra unità operativa; si collabora attivamente con AISM per la sclerosi multipla, GAFA per l’alzheimer e con altre associazioni di volontariato, che sono una risorsa preziosa non solo per stare accanto ai pazienti ma per spingerci costantemente al miglioramento dell'assistenza. Per stare bene, infatti, il rapporto con gli altri, il supporto al caregiver, la rete di relazioni che si creano sul territorio, sono fondamentali, possiamo spingerci a dire – conclude Santangelo – che possono diventare parte della cura".

In occasione della Giornata mondiale del cervello si ricorda quest’anno l'attenzione sulla disabilità e l’importanza, come recita lo slogan, di “non lasciare nessuno indietro". Una delle principali condizioni disabilitanti è la certamente la demenza.

“La demenza è una condizione relativamente frequente ed è legata a molte malattie di natura neurodegenerativa, vascolare e traumatica che interessa nella maggior parte dei casi persone anziane; è diventata di grande attualità soprattutto in relazione all'invecchiamento della popolazione – chiarisce Andrea Fabbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Geriatria, Disturbi Cognitivi e Demenze dell’Azienda USL di Modena -. La provincia di Modena, grazie alla collaborazione con Unimore e con le altre aziende sanitarie modenesi, è all'avanguardia in Italia non solo per la diagnosi precoce e complessa ma anche e soprattutto nella gestione e nei percorsi di cura ed assistenza”.

A Modena si sperimentano infatti non solo i nuovi farmaci per l'Alzheimer, la forma di demenza più diffusa che incide per il 60% dei casi, ma anche nuove modalità di interventi psicosociali come la stimolazione cognitiva, la terapia occupazionale a domicilio, il supporto psicologico al caregiver grazie al lavoro di rete tra Ausl e Aou. Sempre a Modena si stanno sperimentando i modelli di inclusione e partecipazione delle persone con demenza in comunità - le Dementia Friendly Community (DFC) - attraverso una grande azione di sensibilizzazione con le istituzioni locali come i Comuni: “Modena è attualmente la provincia in Italia che ha la più alta percentuale di Comuni che hanno aderito al network internazionale delle DFC: Modena, Formigine, Maranello, Sassuolo, Mirandola, Nonantola, San Prospero, San Felice, Camposanto ed altre sono in arrivo. E' stata anche avviata – prosegue Fabbo – una importante campagna di prevenzione, nella logica dell'invecchiamento attivo, grazie al lavoro di collaborazione ed integrazione con le associazioni di volontariato e con le associazioni di categoria degli anziani come le Palestre della Memoria che si stanno attivando su tutto il territorio provinciale. L'Ausl attraverso la UOC di Geriatria, Disturbi Cognitivi e Demenze che ha la "regia" del Progetto Demenze a livello provinciale, in collaborazione con la Neurologia dell'Ospedale di Carpi, riesce a mettere insieme tutti i percorsi - dalla diagnosi alla cura, senza dimenticare la prevenzione - con anche la partecipazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, in una logica ospedale-territorio già ottimamente integrata. Nello stesso progetto della città di Modena Amica delle persone con demenza (DFC) la partecipazione delle aziende sanitarie modenesi avviene in maniera congiunta ed in stretta collaborazione”.

Neurologia dell’AOU di Modena: 30mila le visite e gli esami per le diverse patologie

Si aggirano intorno alle 1.300 unità i pazienti che necessitano di un ricovero nel reparto di Neurologia dell’Ospedale Civile di Baggiovara, nell’ambito dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. Domani, sabato 22 luglio, ricorre la Giornata Mondiale del Cervello promossa dalla World Federation of Neurology e l’occasione rappresenta un momento utile per fare il punto sull’attività della Struttura Complessa diretta dal Professor Stefano Meletti. Circa il 60% di questi accessi ospedalieri è relativo a pazienti con patologia acuta cerebrovascolare, per esempio ictus o emorragia cerebrale. Le prestazioni ambulatoriali per esterni, nel contesto dei diversi PDTA, ammontano a circa 30mila visite o esami eseguiti ogni anno per le diverse patologie neurologiche: demenza, malattia di Parkinson, epilessia, sclerosi multipla, malattie neuromuscolari, la SLA.

«Le patologie acute e croniche del cervello rappresentano la prima causa di disabilità nella popolazione adulta - spiega il Professor Stefano Meletti - molte di queste patologie causano una disabilità cronica (ad esempio gli esiti di uno stroke) e in alcuni casi progressiva (un tumore cerebrale, o una malattia neurodegenerativa). La complessità e la specializzazione richiesta per cercare di curare nel modo migliore possibile le diverse malattie cerebrali ha visto la nascita negli ultimi cinque anni di diversi percorsi di diagnosi, terapia e riabilitazione presso il dipartimento di Neuroscienze. Si tratta di percorsi complessi e trasversali a diverse specialità come la neurologia, la neurochirurgia, la neuroradiologia, in cui è fondamentale il coinvolgimento di professionalità diverse».

Il focus della Giornata Mondiale del Cervello del 2023 riguarda il mondo delle disabilità collegate a patologie neurologiche. «Una delle condizioni neurologiche causa di maggiori disabilità e che colpisce una proporzione significativa di popolazione è la demenza - sono le parole della Professoressa Giovanna Zamboni, neurologa dell’AOU di Modena e docente associata di Neurologia presso UNIMORE - ovvero ove è presente una compromissione delle funzioni cognitive quali la memoria, il linguaggio e la capacità di pianificazione, tali da compromettere il funzionamento nelle attività quotidiane dell’individuo. La Giornata ci invita, come comunità, a non lasciare indietro le persone colpite da demenza, diventando capaci di accoglierle e includerle nella nostra società. La malattia di Alzheimer, per esempio, pur colpendo principalmente una popolazione anziana, interessa in alcuni casi anche le persone più giovani (nella provincia di Modena sono 258 i casi prevalenti). Ci possono essere delle abitudini quotidiani utili a prevenire declino cognitivo e demenza: fare attività fisica costante, moderata e anaerobica, assumere una dieta ricca di verdure e pesce come quella mediterranea, il controllo ottimale dei fattori di rischio vascolari, infine la stimolazione cognitiva ed inclusione sociale, su cui c’è molta ricerca in atto. Per stimolazione cognitiva possono valere anche al sudoku, le parole crociate oppure la lettura quotidiane del giornale. Per l’inclusione sociale si intende l’essere attivi in una comunità, vedendo persone, famigliari e amici: si è notato che anche questo può prevenire il decadimento cognitivo e la demenza».

«L’ictus è la patologia neurologica acuta con la più alta incidenza - approfondisce il Dottor Guido Bigliardi, responsabile della Struttura Semplice Stroke Unit della Clinica Neurologica dell’Ospedale Civile di Baggiovara - si calcola che nella sola provincia di Modena ce ne siano circa 1.200 all’anno. Si tratta della terza causa di morte e la prima di disabilità nel mondo occidentale, con un altissimo impatto sociale. Per prevenirlo è fondamentale controllare i fattori di rischio cerebrovascolari: l’ipertensione, il diabete, l’obesità, la sedentarietà, le cardiopatie, la fibrillazione atriale. Nell’ultimo decennio l’approccio alla fase acuta ha avuto una serie di cambiamenti, utilizzando le cosiddette terapie di riperfusione , che tentano di ottenere la riapertura dell’arteria chiusa , riportando sangue al cervello in modo da salvarne la maggior parte possibile. Per fare ciò bisogna fare presto, riconoscere i sintomi per fare in modo che il paziente sia inserito all’interno di un percorso virtuoso che potrà portarlo ai trattamenti di riperfusione. Ecco perché in caso di ictus la chiamata al 118 è fondamentale. Questa gestione della fase acuta può riportare, nel migliore dei casi, i pazienti alle precedenti autonomie, o comunque arrivare ad attivare un percorso riabilitativo, a seconda dei deficit e delle valutazione effettuate dai professionisti per l’inserimento in percorsi specifici».

La Struttura Complessa di Neurologia dell’AOU di Modena invita in particolare a puntare i riflettori su cinque aspetti: «In primis la prevenzione - prosegue il Professor Meletti - infatti le disabilità cerebrali possono essere individuate precocemente, trattate e riabilitate. Poi parliamo di consapevolezza: la sensibilizzazione globale sulla salute del cervello può ridurre la disabilità associata ai disturbi cerebrali. In terzo luogo l’accesso universale alle cure, ai trattamenti, alla riabilitazione e alle tecnologie assistive come aspetto essenziale per ognuno di noi. L'educazione aumenta l'equità per coloro che vivono con disabilità cerebrali e infine evidenziamo il tema della difesa: la salute del cervello è e deve restare un diritto umano che si applica a tutti, ovunque».

In occasione della Giornata Mondiale del Cervello, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena ha realizzato una mini campagna social per fornire dei consigli di salute al cittadino per mantenere una mente sana, che sarà diffusa domani sui propri canali Facebook e Instagram. Interviste e approfondimenti saranno inoltre online, sempre da domani, sul canale Youtube dell’AOU di Modena.

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