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Francesco Baraldi

Giornalista Modena

Guardare e non toccare, la fiera dell'assurdo

Sarà una fiera di Sant'Antonio particolare, con regole a tratti surreali. Un caso che mette in luce tutti i limiti di una normativa ormai inadeguata

Solo chi avrà il Green pass rafforzato potrà fare acquisti alle bancarelle della Fiera di Sant'Antonio, lunedì 17 gennaio. Chi per quella data avrà solo il tampone negativo o addirittura nessun tipo di copertura potrà invece fare spese in contemporanea al mercato del Novi Sad. Senza Green pass rafforzato si potrà tuttavia camminare ad una certa distanza dalle bancaralle del centro storico, guardare, ma non toccare. Chi farà acquisti, inoltre, dovrà usare guanti monouso. Chi non ha i guanti potrà andare al Novi Sad. O in un qualunque supermercato.

Surreale. Eppure è così. Questo è l'assetto che le autorità cittadine hanno immaginato per la giornata di lunedì prossimo, confermando il tradizionale appuntamento con le 400 bancarelle della fiera di Sant'Antonio con regole ad hoc. Per altro in contemporanea con il mercato del lunedì.

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Le norme pensate per garantire lo svolgimento in sicurezza dell'evento nonostante il dilagare dei contagi sospinto dalla variante Omicron appaiono senza timore di smentita una inutile bizantineria. Per certi versi capaci di amplificare paradossi grotteschi, cui purtroppo le disposizioni conosciute in questi due anni ci hanno già abituato.

Ma il punto critico non è il contenuto specifico della singola disposizione, quanto piuttosto il poter solamente pensare che esista una norma in grado di arginare gli assembramenti ad un evento come quello della Fiera di Sant'Antonio. Migliaia e migliaia di persone riversate in centro storico per curiosare fra le bancarelle rappresentano, ad avviso di chi scrive, un assembramento che non può essere evitato in alcun modo, neppure con tutta la buona volontà, neppure con il buon senso e la coscienziosità che vogliamo riconoscere ai modenesi.

Un assembramento che può essere in qualche modo disciplinato, senza dubbio, come il Comune ha provato a fare innanzitutto con una diversa distribuzione degli ambulanti negli spazi del centro. L'Amministrazione inoltre predisporrà nei principali accessi al centro storico "varchi informativi, con manifesti, volantini e la presenza di volontari per invitare a comportamenti rispettosi delle norme di prevenzione: dall’utilizzo della mascherina al distanziamento". Fra i banchi si muoveranno gli agenti della Polizia Locale, steward specializzati e semplici volontari per sensibilizzare costantemente i presenti a non accalcarsi. Basterà? Forse, ce lo auguriamo.

Un evento di questa portata e le soluzioni adottate per gestirlo mostrano tuttavia ancora una volta i limiti di norme di legge che paiono ormai superate dalla realtà dei fatti. Distinguo e limitazioni arzigogolate, sulla cui reale utilità sorgono parecchi dubbi e la cui applicazione grottesca può generare l'effetto contrario a quello voluto: quello della disillusione. Fatichiamo a credere che queste regole possano essere la "nuova normalità" di cui anche l'Amministrazione locale parla. Che i tempi non siano ormai maturi per una revisione complessiva della risposta all'emergenza sanitaria?

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