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Rifiuti, Hera invita alla calma: "Nelle frazioni dopo 5 mesi il sistema funziona"

La multiutility indica l'esempio delle frazioni modenesi come prospettiva per il servizio che sta facendo registrare criticità nel centro urbano: "In calo anche gli abbandoni rispetto ai primi tempi di trasformazione"

Dal 12 settembre i tecnici e i tutor di Hera iniziavano a distribuire i primi kit per la raccolta differenziata nelle frazioni modenesi, nel forese e nelle zone artigianali. Le nuove modalità di gestione dei rifiuti, annunciate da qualche mese, cominciavano a prendere corpo mentre termini come “cassonetto informatizzato”, Carta Smeraldo e Casa Smeraldo diventavano sempre più diffusi, tra timori e prudente curiosità. Oggi, 5 mesi dopo, come vanno le cose nelle aree della città che per prime hanno sperimentato la transizione al nuovo modello di raccolta?

A porsi la domanda e a dare una risposta è la stessa Hera, che oggi mette in luce come la situazione sia decisamente positiva dopo l'entrata a regime del nuovo modello. Osservazioni che probabilmente vogliono anche stemperare le tensioni che si stanno accumulando nell'area urbana del Quartiere 4, dove i residenti lamentano disservizi e abbandoni.

Come ha già ribadito in più occasioni, Hera invita alla pazienza e mostra la strada proprio partendo dalle frazioni: Il primo, importantissimo dato, è quello sul risultato “puro” della raccolta differenziata: prima dell’introduzione del progetto, solo il 60% dei rifiuti veniva differenziato. In altre parole, una vasta porzione di materiali perfettamente riciclabili – carta, plastica, vetro, metalli, organico – veniva gettata da cittadini e imprese nel cassonetto dell’indifferenziato. Oggi, grazie all’intensa campagna informativa fatta e all’introduzione delle nuove modalità di raccolta - che sospingono le persone a separare con più attenzione – nelle frazioni modenesi la percentuale di rifiuti conferiti in modo differenziato (e quindi avviati a recupero) è salita all’80%".

"Un altro indicatore evidenza la generale buona accoglienza delle modalità recentemente introdotte, ed è quello che riguarda il fenomeno degli abbandoni. Fenomeno purtroppo diffuso e che, benché marginale in termini numerici (si consideri che gli abbandoni rappresentano solo circa l’1% dei rifiuti complessivamente raccolti da Hera, il restante 99% è correttamente conferito attraverso i servizi previsti), crea evidenti segnali di degrado", aggiunge la multiutility..

Hera poi ammette: "È indubbio che le fasi iniziali della trasformazione dei servizi tale fenomeno abbia avuto un picco, per gestire il quale è stato necessario incrementare fino a tre volte il numero di interventi degli operatori dedicati", ma evidenzia come al momento "questa dinamica è rientrata e si è assestata sugli stessi livelli che venivano rilevati prima dell’introduzione delle nuove modalità di raccolta".

Va tuttavia evidenziato come il tessuto urbano delle frazioni, salvo rare eccezioni, non ha certo la stessa densità abitativa e conformazione urbanistica dei grandi quartieri residenziali della città, dove la gestione di una raccolta corretta sarà sicuramente più complessa. Da qui la necessità di affinare il sistema, da un lato, e di un maggiore senso civico dall'altro, per garantire una transizione più decorosa alla città.

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