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Savignano e Marano, al via nuovi cantieri per la messa in sicurezza del Panaro

L’intervento da 620mila euro, compreso tra le briglie del Malandrone e Zenzano, sarà realizzato dall’Agenzia regionale di protezione civile a completamento dei lavori di somma urgenza dopo il crollo nel dicembre 2020

Cinque mesi di lavoro e un investimento di 620mila euro per un ulteriore passo avanti nella messa in sicurezza del Panaro, nella provincia di Modena, tra la briglia di Zenzano e quella di Malandrone.

Sono pronte a partire nuove opere che puntano a ripristinare l’originale corso del fiume, con la riapertura del canale centrale dell’alveo nel tratto tra i comuni di Savignano Marano.

“Si tratta di un ulteriore passo avanti- sottolinea l’assessore regionale alla Difesa del suolo e Protezione civile, Irene Priolo- per ridurre il rischio idraulico, dopo l’importante consolidamento portato a termine sulla briglia di Zenzano negli ultimi due anni e l’intervento urgente per ripristinare i danni della piena del 2020, che ne aveva determinato il crollo del lato destro”.

“In tutto- prosegue- sono stati finora investiti quasi 2 milioni e 800 mila euro per accrescere stabilità e funzionalità di una delle opere idrauliche più importanti del bacino pedecollinare del Panaro, intervento fondamentale per la sicurezza dell’intera asta del fiume e di un’area caratterizzata dalla presenza di infrastrutture viarie strategiche e centri urbani come Marano e Savignano”.

Le opere in programma e quelle concluse

I lavori partiranno da una prima fase di taglio della vegetazione nella zona interessata dal passaggio del nuovo letto del corso d’acqua, mantenendo comunque un’adeguata “barriera” verde su entrambe le sponde, a cui seguirà lo spostamento del materiale litoide a destra dell’alveo per centralizzare la corrente, consolidare la sponda nel comune di Savignano in forte erosione e ripristinare il corretto funzionamento idraulico della briglia.

Da ultimo saranno realizzati alcuni “pennelli” sulla sponda destra, a valle della briglia del Malandrone, sempre con l’obiettivo di convogliare le acque verso la parte centrale al fine di preservare le sponde.

L’intervento sarà realizzato dall’Agenzia di sicurezza territoriale e protezione civile. A compensazione del legname prelevato, l’appaltatore eseguirà nell’alveo lavori per circa 20 mila euro.

Le opere al via fanno seguito ai lavori di consolidamento della briglia di Zenzano svolti negli ultimi due anni, per un totale di 1 milione 900 mila euro, grazie ai quali è stata possibile realizzare una controbriglia a valle dell’opera idraulica.

La vasca di dissipazione è stata riempita con massi ciclopici e sono state rinforzate le paratie con tiranti di collegamento. Per contrastare i fenomeni di filtrazione e sifonamento e consolidare la sponda, a monte della briglia è stato infine costruito un diaframma tramite un muro in calcestruzzo armato fondato su pali trivellati.

Da ultimo l’estate scorsa si è ultimato il ripristino della spalla destra dell’opera idraulica, lato Savignano sul Panaro, con interventi di protezione dai fenomeni erosivi della corrente grazie alla posa di massi ciclopici cementati. La sponda era infatti crollata a causa degli eventi di piena di dicembre 2020.

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