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Incidenti stradali, vittime quintuplicate tra il lockdown di aprile e la ripresa di maggio

L’ Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale rilascia i dati sui decessi causati da incidenti stradali nei mesi di aprile e maggio 2020. Il lockdow ha influenzato le capacità psico-fisiche dei guidatori

Nessun decesso per incidenti stradali a Modena nel mese di aprile (ossia in fase di lockdown) mentre si sono registrate due morti, un pedone e un automobilista, sempre nel territorio modenese nel mese di maggio.

È quanto emerso dal confronto dei dati provvisori degli incidenti mortali nel territorio regionale nei mesi di aprile 2020 (lockdown) e di maggio 2020 (inizio fase 2), dati che attestano in linea generale che i decessi sono quintuplicati: 2 in tutta la Regione nel mese di aprile e 10 nel mese di maggio.

Gli utenti deboli (pedoni, ciclisti, motociclisti) sono sempre presenti tra le vittime, confermando la loro vulnerabilità sulla strada. La riapertura e la ripartenza delle attività ha comportato anche una ripresa dell’incidentalità grave e mortale sulle nostre strade.

Come il lockdown ha influenzato la guida

Nel rispetto delle norme vigenti, è stato possibile ritornare ad essere utenti della strada, ma era ipotizzabile, ed i dati purtroppo lo confermano, che la chiusura forzata lasciasse strascichi nel comportamento alla guida.  E non poteva essere diversamente, perché la guida è un’attività complessa che implica coordinazione senso-motoria come cambio marce, pressione sui pedali di acceleratore e frizione, attenzione, giudizio psico-fisiologico.

Secondo gli studi gli psicologi hanno dimostrato che la guida è influenzata dai nostri stati emotivi e in special modo dallo stress, dall’ansia con l’aggravante dell’inattività di questo periodo di chiusura.

È documentato che la distrazione è causa-concausa di oltre l’80% degli incidenti ed ora forma un binomio esplosivo e potenzialmente pericoloso con l’ansia.

I problemi legati al lavoro, o perso o da riavviare o da finanziare, sono costantemente presenti in molti e producono un’estraneazione temporanea della mente rispetto alla necessaria attenzione alla guida.

L’unione con l’ansia impedisce al cervello di affrontare simultaneamente più attività con-temporaneamente, portando a comportamenti rischiosi per gli utenti della strada.

“Il distanziamento sociale- afferma Mario Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale- che abbiamo imparato a conoscere e ad applicare costante-mente, dovrebbe essere utilizzato anche sulla strada per permettere ai nostri riflessi “appannati“ di riabituarsi a interagire nel complesso sistema della mobilità stradale.  Siamo preoccupati perché, pur in presenza di un traffico ancora limitato, sono stati rilevati, in percentuale, troppi comportamenti scorretti.  Segnaliamo che gli indici di mobilità attestano una costante crescita nelle province della regione con un aumento del 239% rispetto al periodo marzo/aprile.  Il governo ha attuato misure giustamente drastiche e senza precedenti per evitare morti per l’emergenza sanitaria. Chiediamo la stessa severità per combattere seriamente le stragi che si susseguono da troppo tempo sulle strade.”

                                                                                             

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