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Troppi incidenti sulle strade modenesi. Nel 2021 44 morti e oltre 3 mila feriti

L'osservatorio indipendente dell'Associazione Italiana Familiari vittime della strada-APS ha reso noti i dati relativi agli incidenti sulle strade del territorio. Un bilancio negativo che va peggiorare: "Neppure le restrizioni dovute alla pandemia hanno  portato a cambiamenti significativi”

La sicurezza sulle strade modenesi, negli ultimi anni, era aumentata  considerevolmente: il numero di decessi per incidenti stradali, infatti, era calato tangibilmente tra il 2002 e il  2012, migioramento che si è fermato sostanzialmente all'anno 2008, proseguito per inerzia ancora per qualche tempo, dopo di che praticamente ci si è  letteralmente arenati e questo è inaccettabile. Lo riferisce l'osservatorio indipendente dell'Associazione Italiana Familiari vittime della strada-APS

“Si trattava di un miglioramento che  incoraggiava e che avrebbe dovuto essere di  stimolo a progredire ulteriormente ma ciò non è avvenuto a dispetto dei vari proclami letti negli ultimi anni.

Neppure le restrizioni dovute alla pandemia hanno  portato a cambiamenti significativi.”

Sono almeno 44 i morti (in 42  incidenti) registrati nel 2021 dall'osservatorio sulle strade della nostra provincia e circa 3500 i feriti alcuni dei quali, circa 150, con postumi da invalidità permanente.

“I suddetti incidenti comportano costi economici e sociali spropositati e inaccettabili:  gli ultimi dati del ministero dei trasporti* ci idicano che ogni decesso ci costa infatti 1.500.000 euro mentre ogni ferito ce ne costa 42.200 per una spesa sociale nella nostra  provincia di incirca 200 milioni di euro a cui si aggiunge la perdita  umana, il dolore dei congiunti, le sofferenze dei feriti ed i  tragici cambiamenti nella vita delle persone colpite.”

Analizzando i dati dell’Osservatorio per categorie si può notare un preoccupante aumento di rischio tra i motociclisti (11) che rappresentano il 25% del totale dei decessi,  a  seguire pedoni (9)  ciclisti (9) e automobilisti (9)   rappresentano un altro  20% dei deceduti dimostrando essere una categoria particolarmente a rischio a  seguire autocarri (3)  e ciclomotori (3).

“Purtroppo non riusciamo a recuperare dati certi sulle condizioni fisiche dei coinvolti nei sinistri (alcool, droga…) di cui tanto si legge ma  le undici  fuoriuscite senza apparente contatto con altri veicoli con esito mortale (25%) dovrebbero porre alcuni interrogativi anche sulle condizioni fisiche e psichiche di alcuni utenti e al tempo stesso alle condizioni delle strade; a tal riguardo riteniamo fondamentale potenziare l’attività di prevenzione e controllo prima che accada l’incidente sì da tutelare l’incolumità dei cittadini.”

“La società- prosegue l’Osservatorio- nondimeno, continua in larga parte ad accettare o rimuovere il  rischio di morte sulle strade: i drammi che si  consumano quotidianamente sulle nostre strade sono ancora alquanto ignorati.  Dalle amministrazioni viene dato esplicito appoggio all'obiettivo previsto di dimezzare il numero di morti sulle strade entro il 2030, obiettivo già fallito  nel decennio 2010/2020.”

L’Associazione Italiana familiari e Vittime Della Strada ritiene  che l'obiettivo  a cui si dovrebbe puntare fin da subito, anzichè sperare  di dimezzare accettando quindi nella migliore delle ipotesi 22 vittime e 60 disabili all'anno all'incirca e per prossimi dieci anni,  sia  zero morti e zero feriti gravi.

“Non possiamo avere come obiettivo e quindi preventivare ed accettare 220 morti e 600 disabili (nella migliore delle ipotesi) nei prossimi dieci anni”

L’Associazione Italiana familiari e Vittime Della Strada inoltre sottolinea che ancora  oggi la precedenza ai pedoni in corrispondenza degli attraversamenti è una semplice utopia: “li si schiva, si accelera, si sorpassa chi si ferma e si continua a non prendere alcun provvedimento in barba al dettato del C.d.S. cosi come si continua impunemente a permettere la circolazione di biciclette con impianti di illuminazione sprovvisti o non funzionanti.”

Troppi sono gli incidenti che vedono coinvolti gli utenti deboli in queste circostanze. Troppi gli incidenti dovuti ad alta velocità, scarsa percezione del rischio, scarso rispetto per la propria ed altrui incolumità.

“Si auspica che vi siano precise indicazioni a tutti gli organi competenti al fine di passare ad una seria ed efficace prevenzione anche attraverso la giusta repressione di  odiose violazioni, nella speranza di evitare ben altri dolori. 

Le amministrazioni locali dovrebbero quindi aderire alla richiesta del Parlamento europeo e mirare a scongiurare completamente i decessi da incidenti stradali ("Vision Zero"), come già fanno diversi Stati a livello nazionale perchè chiunque resti ucciso o ferito in un incidente stradale è uno di troppo.”

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