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Mobilitazione Italpizza, nessun accordo tra cooperative e SI Cobas

Azienda e cooperative strizzano l'occhio ai sindacati confederali e usano ancora parole dure verso gli autonomi: i vertici in Prefettura non stoppano i picchetti

Ieri pomeriggio si sono svolti due tavoli distinti in Prefettura sul caso Italpizza: da un lato l'azienda e le due cooperative Cofamo ed Evologica hanno incontrato l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, mentre dall'altro si è avuto il confronto-scontro con i rappresentanti di SI Cobas. Il Prefetto Maria Patrizia Paba ha provato la difficile opera di mediazione dopo una settimana di manifestazioni e scontri davanti ai cancelli di via Gherbella, ma il risultato non è andato nella stessa direzione del precedente incontro, quello di dicembre, che aveva sancito una tregua con un accordo in tre punti.

Accordo il cui rispetto è al centro delle rivendicazioni del sindacato autonomo, che tuttavia ieri sera non ha visto prevalere le proprie ragioni. I toni sono stati molto accesi e un rappresentante degli antagonisti è stato anche allontanato dagli uffici di viale Martiri a causa di un temperamento eccessivamente agitato.

Cofamo ed Evologica affermano che i patti stabiliti a dicembre sono stati mantenuti e lo stesso prefetto ha valutato che le differenti mansioni cui sono state destinate le lavoratrici rientrate nello stabilimento di San Donnino sono previste dal contratto. Si Cobas ha invece denunciato senza sosta quelle che considera azioni ritorsive da parte delle due ditte appaltatrici nei confronti degli iscritti alla sigla autonoma. Il dialogo è stato quindi interrotto - almeno fino ad un prossimo incontro fra le parti che potrebbe avvenire a fine settimana in forma privata - ed i manifestanti hanno annunciato che la protesta proseguira con le consuete modalità di blocco.

In merito all'incontro con le sigle confederali, invece, la stessa Italpizza spiega: "L'incontro si è concluso con un nuovo slancio al miglioramento delle relazioni tra le rappresentanze confederali. La nostra azienda si è resa disponibile a monitorare assieme ai sindacati la corretta gestione del cantiere, a garantire l’adeguata retribuzione e contribuzione in funzione della mansione svolta nel rispetto del CCNL applicato alla luce della verifica dell’ITL e al controllo delle buste paga attraverso un soggetto super partes, quale l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Il nostro scopo oggi era quello di individuare una strategia comune tra tutti gli attori coinvolti – ha commentato Andrea Bondioli, dirigente delegato di Italpizza - capace di arrestare al più presto gli atti di violenza perpetrati dai SI Cobas. Azioni che colpiscono non solo il regolare svolgimento dell’attività aziendale di una delle maggiori realtà presenti sul territorio modenese, dalle cui sorti dipende il destino di migliaia di famiglie se consideriamo anche l’indotto, ma che soprattutto danneggiano il sentimento di una comunità che affonda nei principi di democrazia e legalità le proprie radici e la propria identità”.

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