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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Commercianti e sicurezza, l'indagine conferma i timori per i furti

La ricerca condotta fra gli esercenti modenesi mette in luce come persista una preoccupazione circa la qualità della vita in città e le sue ricadute sul mondo economico. Forte la sfiducia "nell'efficacia delle leggi vigenti"

Resta forte tra gli imprenditori modenesi la percezione di insicurezza, segnala Confcommercio nella sua ultima indagine sulla legalità illustrata oggi. Con riferimento a furti, contraffazione e abusivismo, rapine e usura, tuttora il 47% dei 200 commercianti intervistati quest'anno (contro il 51% nel 2017) ritiene che i livelli di sicurezza siano peggiorati. 

Quindi, c'è un leggero calo nella quota di chi dice di non sentirsi sicuro, ma secondo l'associazione il quadro generale non cambia. La situazione, infatti, viene definita in linea alla recente indagine sulla qualità della vita di Italia Oggi, che ha assegnato alla provincia di Modena il 60esimo posto, in peggioramento sul 2017. Inoltre, comunque, per il 47% del campione Confcommercio la sicurezza è rimasta "stabile" (l'anno scorso era il 42%) mentre per il 6% "è migliorata". 

I furti si posizionano sul gradino più alto della classifica Confcommercio (secondo il 62% del campione): seguono l'abusivismo (per il 53%), la contraffazione (per il 37%), le rapine (per il 25% contro il 33% dello scorso anno). Più bassa è la percezione di aumento di altri fenomeni: usura (10%) e estorsioni (8%). Tra l'altro, nel territorio i problemi maggiormente avvertiti dalle imprese sono l'abusivismo commerciale o le "attività dietro le quali si cela possibile illegalità" (53%), la presenza di negozi sfitti da tempo (52%), di edifici abbandonati e di degrado (41%), di spaccio o prostituzione (30%), di accattonaggio (15%). 

Più in generale, emerge dal quadro Confcommercio su Modena, appaiono alte le percentuali di chi esprime "sfiducia nell'efficacia delle leggi vigenti" contro l'insicurezza percepita. Viene confermata infatti la forza delle più o meno nuove frontiere dell'abusivismo soprattutto online, in primis "la ricettività alberghiera 'parallelà, ristorativa, di intrattenimento, di organizzazione dell'accoglienza turistica e di intermediazione immobiliare".

(DIRE)

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