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L'indagine | I modenesi promuovono la pulizia della città. Dubbi sul porta-a-porta

Interessante indagine di Federconsumatori su un tema di grande impatto nei prossimi mesi. Da migliorare l'attenzione ai parchi e ai portici

La città di Modena si prepara ad un cambiamento importante sul fronte della gestione dei rifiuti, con l'introduzione del porta-a-porta (misto) che rappresenterà una sfida alle abitudini della maggior parte dei residenti. Con questa sfida davanti, assume quindi ancora maggior interesse l’indagine svolta da Federconsumatori Modena sul livello di soddisfazione dei cittadini rispetto alla gestione del ciclo dei rifiuti in città.

L’indagine è stata condotta nel periodo 13 luglio – 5 agosto 2022 attraverso questionari anonimi. Il Piano di campionamento adottato garantisce la rappresentatività a livello territoriale subcomunale sia con riferimento alle principali variabili demografiche, sia in relazione alle caratteristiche del servizio offerto.

Una città sufficientemente pulita

Il primo elemento che emerge dall'indagine è quello del giudizio sul livello generale di pulizia della città, positivo per quasi il 75% dei rispondenti. Un dato molto positivo e non scontato, che va però letto tenendo conto delle numerose osservazioni critiche anche da parte di chi si è espresso positivamente. Critiche che si sono concentrate sulla pulizia dei parchi e delle aree verdi, delle strade e dei portici, delle frazioni, sulla leggibilità delle fatture e sugli sportelli informativi.

Un altro elemento riguarda, ed è davvero una valutazione molto diffusa, la percezione di non miglioramento, ed in parte di peggioramento, della qualità del servizio di igiene urbana. Dentro questa valutazione emerge una ulteriore figura, quella di chi esprime un giudizio radicalmente negativo sul complesso delle attività di raccolta rifiuti e di gestione del ciclo degli stessi. Una minoranza consistente, attorno ad un quarto dei rispondenti, ma che esprimendo i voti più bassi ha portato ad un voto generale sul servizio poco al di sopra della sufficienza. Per capirci, tra chi si è espresso positivamente sono mancati i giudizi di eccellenza, mentre chi si è espresso negativamente ha spesso scelto il voto più basso. Un risultato, il 6,2, che non può da solo rappresentare giudizi articolati ed una indagine complessa.

Modenesi “ambientalisti-realisti”

Per Federconsumatori dal sondaggio emerge della figura di un cittadino che può essere definito “ambientalista-realista”. Il 77% dei modenesi considera prioritario l’obbiettivo della riduzione complessiva dei rifiuti, anche agendo alla fonte, nella riduzione degli imballi. Un “ambientalista realista”, dicevamo, che vuole che i suoi sforzi siano compensati riducendo le tariffe, che i comportamenti virtuosi vengano premiati, che gli abbandoni vengano puniti severamente, che cessi il “turismo” dei rifiuti da un Comune all’altro. Sorprende che un tema sia stato considerato marginale rispetto ad altri: quello di un termovalizzatore posto a poca distanza dalla città. Una struttura che, bisogna ricordare, nell’attuale forma è destinata ad essere superata nel 2035; una distanza temporale più vicina di quanto sembri.

VIDEO | Raccolta rifiuti: "I modenesi sono ambientalisti-realisti"

Rifiuti oggi e raccolta di domani

Oggi il questionario fa trasparire il buon livello di gradimento rispetto alle attuali modalità di raccolta rifiuti; una modalità che però a breve andrà a superamento. Delle attuali modalità i cittadini modenesi apprezzano la grande semplicità nel conferimento dei rifiuti. Modena è una città dove si è tardato ad introdurre un modello di raccolta rifiuti coerente con la normativa vigente, ed i numeri della raccolta differenziata lo dimostrano a sufficienza. Quella che all’apparenza è una contraddizione può essere però il punto di forza per l’attuazione delle nuove modalità, che all’epoca del sondaggio erano ancora poco conosciute dai modenesi.

Le considerazioni di Federconsumatori

"Quando si è svolta la nostra indagine era basso il livello di conoscenza da parte dei modenesi delle novità in materia di raccolta rifiuti. Ciò nonostante l’atteggiamento prevalente è stato tutt’altro che ostile al nuovo - spiega l'associazione - Le valutazioni che seguono, pur ispirate ai contenuti generali dell’indagine, sono quindi da ritenersi di Federconsumatori. Dicevamo che partire da un buon giudizio sull’attuale modello è una condizione che può aiutare nella transizione al nuovo, così come lo è conoscere i punti deboli, quelli che in questa indagine sono segnalati dai cittadini. A nostro parere è condivisibile la scelta dell’Amministrazione e di Hera di adottare nella maggior parte della città un modello misto (Porta a porta e cassonetti ad apertura tramite “Carta Smeraldo”, con l’applicazione della tariffa corrispettiva puntuale)".

Per l'associazione di categoria il modello misto, se ben gestito, è "sicuramente meno impattante su cittadini e famiglie rispetto a modelli di porta a porta integrale. La scelta di attuare quest’ultimo modello nel solo Centro Storico della città è a nostro parere rischiosa, anche tenuto conto della composizione socio-demografica delle utenze domestiche di quell’area. Diventa indispensabile accompagnare quella scelta con una importante frequenza di passaggi dei mezzi di raccolta, tema quest’ultimo che apre altri fronti problematici. Forse doveva essere valutata la possibilità di mantenere, anche in forma più limitata di oggi, almeno i cassonetti della plastica (il rifiuto più ingombrante) e della carta".

"Infine è necessario chiarire che la tariffa potrà cambiare in meglio; che se la Comunità modenese affronterà con successo questa fase ci saranno le condizioni per ridurre le tariffe, a partire dai cittadini più virtuosi. Assieme alla riduzione dell’impatto dei rifiuti sull’ambiente anche questo è un tema degno di stare in un Progetto di Comunità, fatto di obbiettivi per l’Amministrazione Comunale, per Hera, ma anche per i cittadini". E' possibile consultare QUI l'indagine integrale.

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