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Riqualificazione ex Fonderie, consegnato oggi il cantiere per il primo stralcio

Entro l’estate del 2022 completato l’intervento sulla palazzina che diventerà sede dell’Istituto storico. Da novembre le demolizioni poi il consolidamento

Entro l’estate del 2022 l’Istituto storico avrà una nuova sede all’interno delle ex Fonderie riunite di Modena. Prendono il via, infatti, i lavori di restauro e riqualificazione della palazzina che ospiterà uffici, archivi e biblioteca dell’Istituto: il cantiere è stato consegnato oggi, mercoledì 30 settembre, all’Iti-Impresa generale Spa di Modena che si è aggiudicata l’intervento, alla presenza del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, dell’assessore ai Lavori pubblici Andrea Bosi e dei tecnici. Dopo una prima fase di accantieramento, dal mese di novembre partiranno le demolizioni e a seguire si procederà con le azioni volte al miglioramento sismico.

Il restauro della palazzina rappresenta il primo stralcio dell’intervento di rigenerazione urbana del comparto industriale in disuso dagli anni Ottanta (43 mila metri quadrati, 11 mila dei quali di superficie coperta) collocato nella fascia ferroviaria, a ridosso del cavalcavia Ciro Menotti, che ha come obiettivo la realizzazione del Distretto per l’Accelerazione e lo Sviluppo della Tecnologia (Dast).

VIDEO | Ex Fonderie e riqualificazione, le interviste

L’intervento sulla palazzina ha un valore complessivo di tre milioni e 707 mila euro: una parte delle risorse, per un milione e mezzo di euro, è messa a disposizione dalla Regione nell’ambito dell’accordo di programma per il contratto di rigenerazione urbana sottoscritto lo scorso novembre con il Comune. Il finanziamento è completato dal contributo economico del Comune e della Fondazione di Modena.

Con il primo stralcio si interviene, appunto, sulla palazzina, che diventerà sede dell’Istituto storico, nel cosiddetto “rettangolo del Novecento”, luogo della storia e di un’identità legata al mondo del lavoro. Il progetto prevede la realizzazione, al piano terra, di una biblioteca-sala lettura e di un archivio; al primo piano ci saranno uffici, sale didattiche e una sala conferenze da 99 posti, mentre nella torretta centrale troverà spazio una sala eventi.

Il progetto prevede la demolizione di alcune strutture interne (le scale che portavano agli spogliatoi, per esempio) e la realizzazione di ascensori per salire al piano degli uffici, a sinistra, e della sala convegni, a destra, che insieme alla sala eventi di 56 metri quadri aperta sulla terrazza, fa parte delle opere di completamento finanziate nella seconda fase dell’intervento. Nel progetto sono già compresi i lavori di bonifica ipotizzabili per l’area esterna sul fronte della palazzina, per un valore di 150 mila euro.

Il resto del complesso sarà "isolato" grazie ad una recinzione integrata nella porzione dell'edificio che viene riqualififcata, ma al momento non sono previsti altri interventi nell'area dei capannoni, nè in quella retrostante dove trova spazio una fitta vegetazione e i cumuli di detriti. Dopo il primo stralcio, con l’intervento sulla palazzina che diventerà sede dell’Istituto storico nel cosiddetto “rettangolo del Novecento”, nel secondo e terzo stralcio, nel cosiddetto “quadrato dell’Innovazione”, il recupero delle architetture industriali si svilupperà in fasi successive, man mano che si presenteranno opportunità finanziarie e occasioni per realizzare uffici, aree per allestimenti e laboratori di ricerca, con spazi flessibili e modulari, dedicati alle tecnologie applicate all’automotive, in stretta connessione con il progetto Masa (Modena automotive smart area), l’Autodromo e le iniziative riferite alla storia e al futuro della Motor Valley. Ma per questo non si hanno ancora tempi certi.

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