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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Organizzazione sanitaria, al Policlinico percorsi protetti per contenere l'infezione

Predisposto dall’Azienda ospedaliera anche un piano di espansione della ricettività per eventuali necessità. Il sindaco risponde a un’interrogazione di Bertoldi (Lega)

Punti di triage avanzato, percorsi protetti e concordati per i casi sospetti, settori dedicati alla presa in carico, un piano di espansione della ricettività per far fronte ad eventuali necessità determinate dalla rapida evoluzione del quadro epidemiologico, scorte di dispositivi barriera e di protezione individuale.

Ecco come si sta attrezzando la sanità modenese di fronte all’emergenza determinata del Coronavirus. Le misure adottate dall’Azienda Ospedaliero Universitaria sono state illustrate giovedì 5 marzo al Consiglio comunale dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli che ha risposto a un’interrogazione urgente di Giovanni Bertoldi di Lega Modena sulle “misure emergenziali da mettere in atto nel comune di Modena in caso di epidemia da Coronavirus”.

Fermo restando che chi presenta i sintomi deve contattare i canali telefonici predisposti (numeri verdi e medici di medicina generale), presso i Pronto Soccorso di Policlinico e Baggiovara sono stati attivati punti di pre-triage avanzati tali da garantire la valutazione di tutti i pazienti che accedono dall’esterno. Tali punti di triage avanzato permettono un’identificazione precoce e tempestiva dei casi che rientrano nella definizione di “casi sospetti” che vengono poi indirizzati, tramite percorsi concordati e protetti, alle malattie infettive. Anche presso i Punti di Accettazione Diretta dall’esterno presenti in Policlinico (chirurgia della mano, accettazione ostetrico ginecologica, otorino, oculistica) sono stati attivati percorsi specifici per garantire triage avanzati e l’attività di triage è stata anche concordata per gli ambulatori di urgenze odontoiatriche e chirurgia maxillofacciale.

L’Azienda Ospedaliero Universitaria, ha continuato il sindaco, “ha attivato tempestive misure atte a garantire possibilità di espansione della normale ricettività attivabili rapidamente per far fronte ad eventuali necessità emergenti, determinate dall’evoluzione rapida del quadro epidemiologico e dalle necessità dei pazienti che necessitano di ricovero”. Entrando nello specifico, presso il Policlinico, al Malattie Infettive, per permettere le valutazioni dei casi sospetti e l’esecuzione dei tamponi, nonché il ricovero dei casi sospetti/accertati, in aggiunta ai 27 posti letto attivi, sono già operativi ulteriori 24 posti letto; in Terapia Intensiva, dedicata alla gestione dei casi sospetti/accertati che necessitano di assistenza intensiva, è stato identificato un settore dotato di 9 posti letto (gli altri pazienti vengono gestiti presso l’altro settore con 12 posti). Con attivazioni progressive è possibile anche l’utilizzo di ulteriori settori per i ricoveri intensivi: in particolare nel contesto delle Sale Operatorie del Policlinico e presso la Recovery Room di Baggiovara. Per quanto riguarda la possibilità di espansione della degenza ordinaria, è stato reso disponibile un settore al Policlinico in grado di accogliere altri 17 posti letto.

Sono stati dunque identificati settori dedicati alla presa in carico di casi sospetti/accertati (una sorta di zona rossa): in particolare, presso il Policlinico, il settore della Terapia Intensiva dedicato e i Settori di Malattie Infettive. Dove è previsto l’accesso diretto di utenti dall’esterno per garantire le attività assistenziali quotidiane, sono predisposte funzioni di triage avanzato per l’identificazione tempestiva dei casi sospetti e l’invio presso i settori dedicati.

Dal martedì 3 marzo, nella degenza di Pneumologia del Policlinico è anche predisposto un settore dedicato per il ricovero dei pazienti che presentano un quadro clinico compatibile con l’infezione da Covid 19 pur non essendo pazienti sospetti; a Baggiovara tali casi sono concentrata in un settore di degenza di medicina interna d’urgenza. Inoltre, presso le Radiologie sono stati predisposti percorsi protetti di effettuazione della diagnostica e slot dedicati per la gestione dei casi sospetti.

Infine, per quanto riguarda le scorte di dispositivi di protezione individuale e dispositivi barriera presenti, nel magazzino dell’Azienda Ospedaliera ci sono 43mila mascherine, 41mila camici e non sono presenti criticità nella fornitura di guanti. L’Azienda ha fatto quindi sapere che “al momento attuale la dotazione risulta quindi sufficiente”, mentre per quanto riguarda l’adozione di modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa, sono attualmente 11 i lavoratori che usufruiscono dello smart working.

Nella replica, Bertoldi si è detto soddisfatto delle risposte “chiare ed esaustive” e ha precisato che le misure poste in atto dopo il momento in cui è stata presentata l’interrogazione “tranquillizzano la popolazione”. Il consigliere ha poi posto l’attenzione sull’opportunità di controlli sanitari più serrati sui medici che sono a contatto con i pazienti, in particolare, della terapia intensiva; ha evidenziato la necessità di irrigidire le misure nelle aree in cui si presentano più contagi, come ad esempio a Carpi; e ha esortato Amministrazione e Forze dell’ordine, nel limite delle loro possibilità, a controllare il rispetto delle misure.

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