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Attenti al meteo, parola di Luca Lombroso

Da sempre impegnato in un’attenta attività di divulgazione scientifica, il meteorologo modenese si accinge ora a scalare le classifiche dei best seller con un altro libro destinato ad essere un indispensabile vademecum di sopravvivenza

Destreggiarsi tra le definizioni dei vari fenomeni atmosferici ed i loro pratici effetti non è mai facile specie quando l’imprevedibilità degli eventi sembra essere diventata, come in questo periodo, un’autentica costante. A darci, comunque, una mano in ogni arduo tentativo di comprensione è il meteorologo Luca Lombroso che con il suo nuovo interessante volume edito da Artestampa e dal titolo Attenti al Meteo: tornado, alluvioni, grandine e saette non esita ad addentrarsi in un affascinante viaggio alla scoperta di una materia alquanto spesso mal interpretata. Grazie ad uno stile simpatico e divulgativo, l’autore si propone di offrire, infatti, al vasto pubblico un vero e proprio manuale di orientamento capace di far chiarezza sugli argomenti più scottanti all’ordine del giorno senza peraltro risparmiare risposte puntuali a qualsiasi tipo di domanda. Compito, di certo, degno di nota e di cui abbiamo avuto occasione di approfondire la conoscenza in un incontro fortunatamente irradiato dalla calda luce del sole.

Considerando, dottor Lombroso, la particolare attesa che ha preceduto l’uscita del suo saggio, ci par di rilevare, assieme all’indubbia curiosità dei lettori, una generale presa di coscienza soprattutto in merito allo spinoso problema del riscaldamento globale.

Sì, come credo sia ormai altrettanto lampante a chiunque la causa umana che sovrasta i processi naturali e che vede quale principale responsabile l’emissione dei gas serra proveniente non soltanto da combustibili fossili, deforestazione e agricoltura intensiva, ma anche dai grandi allevamenti nonché dal cambio d’uso del suolo. Quadro, questo, assai preoccupante ed a cui si debbono gli attuali sbalzi climatici enfatizzati dall’aumento di temporali violenti, grandinate, colpi di vento, alluvioni ed ondate di caldo e, in parte, di freddo e di neve che, seppur meno frequenti, possono essere motivo di danni e disagi.

A fronte della situazione da lei descritta, parecchi addebitano oggi agli esperti del settore una consistente percentuale di errori.

Accusa, in realtà, per tanti versi ingiustificata poiché al contrario di una percepita minor precisione, le previsioni del tempo risultano adesso più affidabili e utilizzabili per più giorni. Incredibili progressi sono stati raggiunti nel corso degli ultimi decenni, anche se per assurdo la maggior esattezza induce ricorrentemente a reputare sbagliato un report solo perché magari la pioggia arriva qualche ora dopo o non precipita sul proprio “cortile” bensì ad alcuni chilometri di distanza. Ciò si interseca poi con la cattiva informazione da parte di quei siti che infarciti di #meteobufale insistono a generare clamore e acchiappiaclick. Una tendenza ampiamente demistificata dal mio libro, pronto ad aiutare i lettori a riconoscere all’istante le notizie davvero serie ed attendibili.

Sfogliando le diverse pagine di Attenti al Meteo, non è difficile notare l’ampio spazio riservato, in un apposito capitolo, a Greta Thunberg.

Non avrebbe, in nessun caso, potuto essere altrimenti, vista la caparbietà con cui Greta è riuscita a sensibilizzare folle di giovani e adulti sui temi di carattere ambientale promossi dal movimento Fridays For Future. Ciononostante penso sia impellente intensificare qualunque altra azione a livello locale e planetario benché, negli anni a venire, molte delle speranze di un auspicabile miglioramento dipenderanno, in primo luogo, dalle decisioni scaturite nelle sedi politiche, economiche, sociali e sindacali.

L’estate appena conclusa ha fatto registrare innalzamenti termici di stampo africano. Un episodio isolato o destinato a ripetersi?

Dire, come ho più volte asserito, che “l’estate del 2022 è stata la più fresca dei prossimi 50 anni” è ovviamente una provocazione quantunque la piega presa dai progressivi apici di calore pare essere, purtroppo, determinata a continuare a discapito di un possibile contenimento delle emissioni di gas serra. Ragion per cui assieme all’obbligo di fissare le temperature globali entro un massimo di 1.5°C rispetto all’era preindustriale, saremo necessariamente chiamati ad adattarci a convivere con stagioni torride e con eventi atmosferici di notevole rilevanza.

Il mondo rappresenta per noi un irrinunciabile patrimonio. In che modo possiamo contribuire a conservarlo a dovere?

Mettendo subito in campo scelte forti ed incisive. In questo preciso momento, per esempio, sto dotando il mio impianto fotovoltaico di accumulo a batterie e di un sistema di alimentazione che, in caso di black out, lo renderà autosufficiente. Pur mantenendo, inoltre, la connessione in rete per coprire i picchi di consumi ed i mesi meno soleggiati, mi rivolgo nel frattempo ad una cooperativa che fornisce energia prodotta unicamente da fonti rinnovabili. Cosa che tutti noi possiamo fare in una sola volta, senza però dimenticare di imparare a leggere le previsioni alla stregua di uno strumento di difesa dai cambiamenti climatici. E quanti lo vorranno, troveranno in Attenti Al Meteo ogni istruzione per poterlo fare!

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