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Gli errori giudiziari e Amanda Knox al centro della seconda giornata del Festival della Giustizia Penale

Diverse presenze importanti ed esperienze di controversi casi giudiziari hanno animato al Forum Monzani il dibattito del convegno contraddistinto dall'evanescente presenza dell'attesa ospite americana, sfuggita alle domande e alle telecamere dei giornalisti

Con grande curiosità dell'opinione pubblica, non solo italiana, è entrato oggi nel vivo con la sua seconda giornata di lavori il Festival della Giustizia Penale. Molti gli argomenti di estremo interesse trattati sin dalla mattinata, tra i quali citiamo "L'errore giudiziario oggi" e "Storie di innocenti in carcere", ma a suscitare maggior clamore è stata la visita di Amanda Knox chiamata a partecipare domani alle dieci, presso il Forum Monzani, alla tavola rotonda dal titolo "Il processo penale mediatico". Nonostante l'inevitabile attesa dei media, giunti anche dall'estero per intervistarla, Amanda non si è però concessa nemmeno un secondo a telecamere e fotografi. Segno questo di una particolare sofferenza che ancora adesso la induce a sottrarsi alle curiosità, talvolta morbose, dei giornalisti.

Al di là, comunque, della sua evanescente presenza, fatta di fughe e inseguimenti da parte dei cronisti, la giornata ci ha offerto la possibilità di fare il punto sul convegno con uno degli organizzatori l'avvocato Roberto Ricco, segretario della Camera Penale di Modena.

Già da ieri sera, Ricco, la vostra iniziativa ha catalizzato l'attenzione degli organi di informazione. " Sì, grazie ad un argomento direi estremamente scottante cioè quello dell'errore giudiziario. Tuttavia l'idea del Festival ha preso essenzialmente piede dalla necessità di chi opera nel campo dell'avvocatura e del diritto penale di uscire dal proprio limitato recinto. Viviamo in una fase storica nella quale il populismo e un certo atteggiamento forcaiolo la fanno sempre più da padroni anche a causa di ciò che viene pressoché quotidianamente proposto dai social network e da molti organi di informazione tesi ad alimentare, soprattutto in Italia, l'accanimento di chi ritiene una persona colpevole solo se è indagata. In questo contesto vanno inoltre segnalate le decisioni irrazionali della politica che hanno portato a continui aumenti delle pene e alla contrazione dei diritti di difesa come ad esempio l'impossibilità di usufruire del rito abbreviato per reati puniti con l'ergastolo che bloccherà i tribunali senza produrre alcun risultato. Il senso, quindi, di essere oggi qui al Forum Monzani risiede proprio nella nostra volontà di spiegare alla gente un mondo, in realtà poco conosciuto, utilizzando un codice di comunicazione il più possibile divulgativo e accessibile."

Organizzare un appuntamento su un tema tanto scottante non è facile. Cosa ha comportato in termini pratici lo sforzo da voi profuso? "Un grande impegno da parte di un gruppo di volontari disposti a lavorare in orari, spesso incredibili, come alle sei di mattina o dopo la mezzanotte. Considerando, comunque, la partecipazione di relatori di altissimo livello non possiamo non dirci soddisfatti. Nella nostra tre giorni sono, tra i tanti, presenti nomi quali Rocco Blaiotta già presidente di sezione della Corte di Cassazione, Andrea Mascherin, presidente dell'ordine nazionale forense, e personaggi di livello internazionale quali Seth Miller, direttore di Innocence Project Florida e Mark Godsey Full professor dell'università di Cincinnati che si è, di frequente, occupato dei casi di condannati a morte. Non meno importanti sono poi le testimonianze di Angelo Massaro, assolto nel 2017 a seguito di giudizio di revisione dopo 21 anni di carcere, o dell'irlandese Peter Pringle, condannato a morte e scarcerato dopo 15 anni. Un programma, dunque molto interessante, ma del cui effettivo gradimento avremo modo di renderci conto alla chiusura dell'ultima giornata." 64496050_414587532476764_1245674089322905600_n-2

La presenza di Amanda Knox ha inevitabilmente attratto l'attenzione dei media e del grande pubblico. In che modo siete riusciti a convincerla di tornare in Italia? "Amanda è arrivata a Modena grazie agli amici di Italy Innocence Project che appartengono a un network americano impegnato nei processi di revisione delle sentenze e degli errori giudiziari. Una scelta per noi sicuramente non facile visto anche quello che sta succedendo specie in questi giorni attorno ad un caso e ad una persona che hanno fatto molto parlare in passato. Per quanto riguarda la Knox debbo dire che ha accettato di buon grado di venire in Italia per parlare degli effetti mass mediatici sulla vita privata delle persone nonostante il clamore generale le stia procurando ancora una notevole sofferenza."

Cosa vi attendete dal prosieguo del convegno? "Ci auguriamo che tanti abbiano modo di scoprire un mondo, che conoscono solo attraverso la televisione, in termini più comprensibili e che possano vivere un'esperienza utile ad avere una maggiore consapevolezza della materia penale e di come questa venga sempre gestita attraverso delle regole in grado di garantire innanzitutto la libertà delle persone."

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