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All'istituto Corni rimessa in uso una fucina artigianale per il progetto “Il Museo a portata di classe”

Nello specifico è stata rimessa in uso una fucina artigianale a carbon-coke, costruita utilizzando componenti della seconda metà del ‘900 e donata all’Istituto dal sig. Aurelio Canovi, ex studente dell’IPSIA Corni

Questa mattina presso l'Istituto IPSIA Corni di Modena si è tenuto un evento didattico-culturale, relativo al progetto “Il Museo a portata di classe”, attivato dalla scuola stessa nell’anno scolastico in corso.

Nello specifico è stata rimessa in uso una fucina artigianale a carbon-coke, costruita utilizzando componenti della seconda metà del ‘900 e donata all’Istituto dal sig. Aurelio Canovi, ex studente dell’IPSIA Corni. “La sperimentazione didattica ha avuto come principale obiettivo quello di mostrare agli alunni come avveniva una fusione metallurgica prima dell’introduzione dei macchinari industriali computerizzati” spiega il prof. Gianluca Graziosi. “ In questo modo è stato possibile far capire come si sono formate le maestranze professionali all’interno dell’Istituto Corni sin dalla sua fondazione e di come è avvenuta la trasformazione del lavoro dell’operaio specializzato in manutenzione metallurgica” sottolinea la Dott.ssa Paola Bigini, coordinatrice didattica delle Gallerie Estensi.

VIDEO | Il museo entra in classe con i progetti di sperimentazione didattica

Gli alunni del corso meccanico hanno assistito all'accensione della fucina, alla preparazione del metallo nel crogiolo, alla colata in appositi stampi e al raffreddamento dei pezzi coniati. Inoltre gli studenti hanno realizzato foto e video dell’evento, con cui costruiranno filmati e brevi relazioni, in modo da sperimentare anche le competenze di comunicazione e di scrittura.

Durante l’evento sono stati aperti i laboratori meccanici, per mostrare gli antichi  modelli di fusione in legno, realizzati dalla falegnameria del Corni, presente nell’Istituto nello scorso secolo, quando la fonderia dell’Ipsia Corni era un volano di maestranze e un riferimento per le fusioni richieste dalle industrie della regione. E’ stato aperto anche il Museo degli Amici del Corni, che conserva tutti gli antichi macchinari, documenti fotografici, bibliografici e strumentazioni che attestano la trasformazione e l’evoluzione dell’Istituto.

fusione del piombo

Inoltre gli studenti hanno incontrato gli ex alunni del Corni e si sono confrontati con loro su come è cambiata la scuola e l’apprendimento.

L’idea nasce dal progetto didattico di un gruppo di docenti e dalla sinergia tra Ipsia Corni, Gallerie Estensi e Associazione Amici del Corni. Hanno supportato il progetto la Dott.ssa Martina Bagnoli, Direttrice del Museo Gallerie Estensi, la Dott.ssa Paola Bigini coordinatrice didattica delle Gallerie Estensi, il Dott. Giacobazzi Valerio ed il Prof. Tiziano Quartieri, entrambi dell’Associazione Amici del Corni.  Per l’Istituto IPSIA Corni il progetto è stato coordinato  dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Angela Alessandra Milella, dal  prof. Gianluca Graziosi e dalla prof.ssa Francesca Franceschini.

“Questa collaborazione mostra come scuola, territorio, cultura e istituzioni possono lavorare fruttuosamente insieme, per costruire formazione e apprendimento. Infatti le Gallerie Estensi, su input dell’Istituto Corni, hanno progettato un itinerario didattico ad hoc, intitolato Il dio Vulcano e la metallurgia. L’Associazione Amici del Corni sta progettando insieme all’IPSIA Corni e alle Gallerie Estensi progetti di PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) per la catalogazione informatizzata dei reperti e dei macchinari antichi del ricco museo tecnologico”, spiega la Dirigente Scolastica Prof.ssa Angela Alessandra Milella.

“La finalità della sperimentazione è stata quella di sviluppare negli alunni la curiosità verso l’apprendimento, di incentivarli a mettersi in gioco e di stimolarli alla consapevolezza delle tradizioni del lavoro che andranno a svolgere in futuro. In questo modo è stato possibile stabilire un legame di rispetto e di conoscenza con il patrimonio tecnologico e culturale, anche nell’ottica della cittadinanza attiva. Allo stesso tempo sono state messe in atto alcune competenze trasversali, per consolidare il processo di apprendimento attivo attraverso il learning by doing.”, conclude la prof.ssa Francesca Franceschini.

attività didattica sperimentale

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