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“Salviamo Portovecchio”, il Fai accoglie l'istruttoria per il complesso abbandonato

Venti progetti di restauro e valorizzazione Fondo per l’Ambiente Italiano e da Intesa Sanpaolo nell'ambito della decima edizione de "I luoghi del cuore"

La 10ª edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, lanciata a maggio dello scorso anno ancora nel pieno della pandemia, ha raggiunto il miglior risultato di sempre con 2.353.932 voti raccolti, confermando più che mai il valore sociale di questa iniziativa che dà voce ai cittadini, che con amore e impegno si sono mobilitati per dare un futuro attraverso il loro voto a luoghi riconosciuti di valore per territori e comunità.

Ora per 20 di questi luoghi, in 13 regioni,  sta per essere scritta una nuova pagina di storia grazie ai progetti di restauro e valorizzazione che sarà possibile realizzare con 370.000 euro messi a disposizione per il censimento 2020 da FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo.

Nell'ambito di questo progetto in provincia di Modena è emersa l’unica richiesta di istruttoria accolta dal FAI, che riguarda la zona militare di Portovecchio a San Martino Spino, frazione di Mirandola, 139ª classificata con 3.020 voti.

Il palazzo ha ospitato il fulcro del Comando Militare del V Centro Allevamento Quadrupedi dal 1883 al 1954, in continuità con la secolare tradizione locale dell'allevamento di cavalli di razza allo stato semibrado. È situato in un’area di 1.500 ettari che appartenne alla famiglia Pico della Mirandola, poi al Ducato Estense e infine allo Stato italiano. La foresteria, il magazzino dei cereali, le tettoie e gli edifici di servizio sono manufatti edilizi unici nel loro genere e rappresentano la memoria storica del luogo che merita di essere conosciuta e preservata. Il sisma del 2012 e una tromba d’aria nel 2013 hanno provocato ingenti danni alle strutture già in stato precario. Oggi il sito è inaccessibile al pubblico.

Il comitato “Salviamo Portovecchio”, che ha promosso la raccolta voti al censimento 2020, è formato da molte associazioni locali e dai cittadini che desiderano salvare il Palazzo di Portovecchio e gli edifici di maggior pregio presenti nell’area. Dal 2014 sono a disposizione del complesso 3,8 milioni di euro, nell’ambito dei fondi per il recupero dei beni culturali danneggiati dal sisma, ma tutto è fermo in attesa di un progetto di restauro. Per questo motivo è stata approvata la richiesta di istruttoria senza contributo, proposta dal comitato, che prevede il supporto del FAI per facilitare la creazione di un tavolo tecnico di progettazione del recupero e della rifunzionalizzazione del complesso.

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