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La Ghirlandina si fa con i Lego, il progetto dell’architetto Giacomo Ferrari

Alta appena 86 centimetri la torre simbolo di Modena viene realizzata completamente in mattoncini Lego. Mesi di lavoro per un progetto rivolto ai modenesi e alle loro tradizioni

La maestosa Torre della Ghirlandina ammirabile in tutto il suo splendore però alta solamente 86 centimetri e realizzata interamente di Lego. È questo il progetto realizzato dall’architetto modenese Giacomo Ferrari.  Un’opera non così semplice che ha richiesto mesi di lavoro e settimane di progettazione.

“Il progetto è nato dall’unione di vari fattori - spiega l’architetto Giacomo Ferrari - dal fatto che sia io che mia moglie siamo architetti, abbiamo due figli, sia che da piccolo perdevo ore ed ore ad assemblare e distruggere intere città. Un paio di mesi fa, passeggiando per il centro, mi è venuta l’idea; realizzare qualcosa di unico per i modenesi con lo strumento più semplice ma potente che ci sia: i Lego! La scelta della Ghirlandina come tema è stato semplice. Sono nato a Pavullo - racconta Ferrari - ma ho iniziato a vivere a Modena perché ho frequentato il “Venturi” a due passi da Piazza Grande. Da qualsiasi aula si vedeva maestosa la torre, poi in pausa pranzo il rito: si prendevano due pizze, rigorosamente accoppiate “Al tramezzino”, e le si gustavano seduti sul gradone del duomo. Direi che per cinque anni la Ghirlandina è stata una presenza costante nella mia quotidianità. Oggi abbiamo lo studio a Paganine e riesco a vederla anche da qui guardando fuori dalla finestra: è un punto di riferimento per tutti noi.”

Il progettoprosegue Ferrari- è stato ambizioso in quanto mi sono dato alcune regole da seguire, ovvero realizzarla rigorosamente in scala 1:100 cioè rimpicciolita di 100 volte rispetto all’originale e mantenendo fedelmente le proporzioni tra le varie parti, infatti è alta ben 86 cm. Un altro obiettivo che mi sono posto è stato quello di rimanere sotto i 1500 pezzi, questo per ottenere un set che sia fattibile sia in termini economici e che non richiedesse tempi di montaggio infiniti".

"La progettazione - conclude - ha richiesto un paio di settimane ed è stata accompagnata costantemente dalla consultazione del progetto di restauro pubblicato dall’Unesco. Tramite l’uso del software Lego ho modellato in 3d il fabbricato e questo mi ha permesso, a lavoro ultimato, di poter acquistare tutti i pezzi necessari. La particolarità della costruzione è stata quella di ottenere l’effetto invecchiato tramite l’uso di mattoncini usati i quali, oltre a graffi e morsi, presentano differenti variazioni cromatiche dello stesso colore che impreziosiscono l’opera.”

L’intento di Giacomo Ferrari quindi è chiaro: fare qualcosa per i modenesi, che fosse rivolto esclusivamente a loro. Per questo motivo, al momento la sua torre della Ghirlandina in Lego non è in competizione per i Lego Ideas, che invece è una vetrina a livello mondiale. Quello cui Ferrari sta lavorando invece è, ripercorrendo le sue parole, “un approccio che è molto più radicato alle tradizioni e all’identità locale in cui ognuno di noi si rispecchia”.

Il nome del progetto sarà, in maniera scherzosa, “Campanilismo”, nella sua completezza  l'opera sarà formata da 7 torri famose che rappresentano l'attaccamento dei cittadini alla loro città, agli usi nonché alla loro storia. Altre famose torri sono già state realizzate dall’architetto Ferrari, tutte con lo stesso metodo: la torre di Pisa, la torre degli Asinelli e la Garisenda.

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