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Nuovo Centro per l'Impiego all'ex mercato, lavori nel 2022

Affidata la progettazione definitiva, alla quale seguiranno i lavori per riqualificare l’edificio ex Stallini, finanziato anche dalla Regione. Un polo per la formazione e il lavoro

Partiranno nel 2022, per essere completati in due anni, i lavori per la realizzazione del nuovo Centro per l’impiego di Modena, nell’area nord della città con la riqualificazione dell’edificio in disuso del cosiddetto ex Stallini in via del Mercato. La società di trasformazione urbana CambiaMo spa, infatti, nelle scorse settimane ha assegnato l’incarico della progettazione definitiva alla società Mate Engineering (società di architettura, ingegneria e urbanistica) che sta sviluppando il lavoro e ha già presentato le prime elaborazioni.

Entro l'anno e a compimento del progetto definitivo, è prevista la definizione e relativa approvazione del progetto esecutivo, la variante urbanistica del comparto necessaria per realizzare l’intervento e tutti gli altri atti necessari per procedere alla realizzazione. L'area, dove si trova il Data Center e sono in programma la Casa delle idee digitali e la scuola innovativa, diventerà un polo per la formazione e il lavoro.

La progettazione del nuovo Centro per l’impiego è realizzata in collaborazione con l’Agenzia regionale per il lavoro e in linea con il progetto di layout dei centri per l’impiego predisposto per tutto il territorio regionale. Il recupero dell’edificio sarà finanziato dalla Regione con un contributo di 3 milioni di euro, nell’ambito del Piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego, per un costo complessivo che si prevede superiore ai 4 milioni. La cifra aggiuntiva rispetto al contributo regionale sarà in autofinanziamento da parte dell’Amministrazione comunale che, una volta trasferiti gli uffici, non dovrà più sostenere il canone di locazione, previsto per legge a carico del Comune, che attualmente è di 115 mila euro all’anno.

Il nuovo Centro per l’impiago avrà una superficie complessiva di 2.200 metri quadrati disposta su due piani, vedrà il recupero dei due portali di accesso bifacciati, cioè accessibili sia da via del Mercato che dall’area interna. Lo sviluppo orizzontale dello stabile consentirà l’organizzazione di tre aree distinte destinate ai diversi target (utenti abituali, utenti fragili e aziende) come le più moderne strutture per l’impiego. Nell’edificio, oltre alle zone per l’accesso dell’utenza e agli uffici, saranno realizzati spazi funzionali alle diverse attività e un’area sarà destinata agli archivi dell’Agenzia regionale per il lavoro, attualmente dislocati presso le diverse sedi dei Centri per l’impiego territoriali dell’Emilia nord.

La proposta progettuale del recupero e risanamento dell’edificio ex-Stallini si innesta, spiegano i tecnici, sul “filone filologico dell’approccio metodologico al recupero e riuso. Il progetto è improntato al rispetto dell’originaria morfologia dell’edificio, mantenendone i caratteri formali ed estetici, introducendo elementi architettonici che ne connotino il percorso di rinnovamento e trasformazione”.

Pur mantenendo il volume originario “i portici esistenti diventeranno spazio connettivo e funzionale, una sorta di esterno/interno, racchiuso da due facciate continue in vetro che ne esaltano la permeabilità visiva pur rendendo possibile l’utilizzo dello spazio per la quotidiana usabilità dell’edificio”.

Le stesse finestre oggi caratterizzate “dalla presenza di muri a gelosia (un tempo funzionali alla ventilazione naturale degli ambienti destinati al mercato del bestiame), nella proposta progettuale trovano una soluzione tecnologica che nel salvaguardare la originaria forometria si presentano come una moderna lettura dell’originario diaframma murario”.

L’intervento sarà svolto con l’obiettivo di ammodernare l’edificio rendendolo energeticamente efficiente e sismicamente adeguato alle norme. Al fine di programmare idonei interventi di consolidamento, inoltre, è in corso una campagna di indagini sulle strutture esistenti finalizzata alla definizione del grado di vulnerabilità sismica e di progettare un idoneo intervento sulle strutture finalizzato all’aumento delle capacità sismoresistenti dell’edificio.

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