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Per il nodo idraulico lavori per 170 milioni, Muzzarelli fa il punto delle opere in corso

I lavori per la mitigazione del rischio riguardano tutti i corsi d’acqua del territorio anche Prati di San Clemente e Fossalta. La comunicazione del sindaco in Consiglio

"I lavori per la mitigazione del rischio idraulico del nodo modenese, per un valore complessivo di 170 milioni di euro, stanno procedendo a ritmo serrato e interessano tutti i corsi d’acqua del reticolo idrografico a partire dal fiume Secchia, dove sono in stato di avanzata attuazione gli interventi di adeguamento funzionale e strutturale del sistema arginale, sia nel tratto di monte (tra Campogalliano e l’attraversamento della Tav) sia in quello di valle, a cui sono destinati circa 32 milioni di euro. Sul Panaro sono in fase di conclusione i lavori, finanziati per circa 20 milioni di euro, per rialzare e ringrossare gli argini e per consolidare le sponde. Sempre sul Panaro, e in particolare sull’area di espansione dei Prati di San Clemente, saranno completati entro l’estate gli interventi di adeguamento delle arginature, sulla sponda destra del cavo Minutara, e quelli di consolidamento del cavo Argine, a valle di via Chiaviche, oltre a diverse opere accessorie di servizio".

L’aggiornamento sulle opere per la messa in sicurezza del nodo idraulico modenese è stato fatto dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli nel corso del Consiglio comunale di oggi, giovedì 11 marzo, in occasione della risposta alle otto interrogazioni sul tema presentate dai gruppi consiliari e della discussione di tre ordini del giorno sul rafforzamento del sistema arginale e sull’intensificazione delle attività di sorveglianza presentati da Lega Modena, Movimento 5 stelle e Pd. 

La maggior parte degli interventi, ha spiegato il sindaco, è in capo ad Aipo che, a febbraio 2021, aveva liquidato risorse per 66 milioni di euro, “corrispondenti a 70 interventi già completati a partire dall’ordinanza che ha fatto seguito all’alluvione del 2014”.

Sempre Aipo ha realizzato la progettazione degli interventi di adeguamento della cassa di espansione del Secchia con l’obiettivo di contenere una piena con tempo di ritorno a 200 anni. “Si tratta di un progetto imponente che ha un valore complessivo di oltre 117 milioni di euro, che si aggiungono ai precedenti 170, suddiviso in quattro stralci successivi”, ha sottolineato il sindaco, annunciando che i primi tre lotti sono in istruttoria nell’ambito di un procedimento unico di Via regionale iniziato ad agosto 2020, “purtroppo un po’ rallentato a causa della pandemia. La realizzazione di questi primi tre lotti consentirà la messa in sicurezza rispetto a piene con tempo di ritorno a 50 anni, “una dimensione già importantissima, anche rispetto ai cambiamenti climatici in atto”. La progettazione del quarto lotto è a livello di studio di massima: la sua realizzazione, combinata con ulteriori interventi sull’alveo di valle, consentirà, appunto, la messa in sicurezza a fronte di piene con tempi di ritorno a 200 anni.

Il primo stralcio, per l’adeguamento dei manufatti di regolazione della cassa, è già stato finanziato dalle ordinanze conseguenti il decreto 74 del 2014 e ha un valore di 16,8 milioni di euro. Per il secondo stralcio, l’adeguamento in quota delle arginature della cassa, è stato richiesto un finanziamento di circa 25 milioni di euro nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano Invasi. Il terzo stralcio, l’ampliamento della cassa di espansione-nuovo comparto a Rubiera, ha un valore di circa 7,7 milioni di euro e il finanziamento è coperto da un accordo di programma tra ministero dell’Ambiente e Regione. L’ultimo stralcio dei lavori, quello di più lunga prospettiva, è la realizzazione di una nuova cassa di espansione ha un valore di 68 milioni di euro, “cifra che rientra tra quelle candidate ai finanziamenti di Next Generation EU o ad altre fonti nazionali e internazionali”.

Per quanto riguarda il Panaro, ha proseguito il sindaco, Aipo ha annunciato che con ordinanza dello scorso settembre sono stati finanziati per 9 milioni di euro i lavori di messa in sicurezza rispetto a piene con tempo di ritorno a 100 anni che consistono nella realizzazione di un impianto di sollevamento sul canale Naviglio a monte dei portoni vinciani.

Casse d'espansione del Panaro, c'è l'autorizzazione al collaudo. "Ora procedere"

Interventi strategici di adeguamento sono programmati anche sul nodo della Fossalta: “Siamo nella fase di appalto dei lavori per realizzare l’arginatura del Panaro, a valle della via Emilia, in raccordo con il ponte di Sant’Ambrogio, e quella del Tiepido oltre a un intervento di adeguamento dei tratti dei torrenti Tiepido e Grizzaga che risentono del rigurgito delle acque del Panaro per portarli allo stesso livello di sicurezza, in considerazione della presenza di numerose abitazioni e attività produttive a ridosso delle sponde stesse”. Il progetto ha un valore di circa 3 milioni e mezzo di euro e l’esecuzione sarà entro l’anno.

Di recente, ha aggiunto Muzzarelli, sono entrati nella programmazione regionale ulteriori 40 milioni di euro che riguarderanno altri interventi di completamento della messa in sicurezza del Tiepido, la realizzazione di una cassa di laminazione a monte della città e ulteriori consolidamenti dei tratti non arginati di Secchia e Panaro.

Il Comune, ha annunciato ancora il sindaco, ha cominciato l’iter per affidare la realizzazione di un piccolo argine artificiale, un intervento del valore di 100 mila euro, per risolvere il problema degli allagamenti di strada Rametto in occasione delle piene rilevanti del Secchia, che rendono difficile la percorrenza della strada, unico accesso a Borgata ramo.

Il sindaco ha confermato infine che già a settembre 2020 la Regione, in accordo con Aipo, ha proposto al governo di candidare alcune opere importanti per il nodo idraulico modenese: si tratta, in particolare, di 115 milioni di euro che consentiranno di traguardare l’obiettivo del tempo di ritorno cinquantennale per il Secchia e il Panaro attraverso una programmazione strettamente raccordata con quella in corso. In questa richiesta c’è anche la cassa di espansione del Secchia.

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