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Terre di Castelli, dieci percettori del reddito di cittadinanza impegnati nei comuni

Il Distretto sociosanitario di Vignola ha avviato i progetti utili alla collettività per cinque uomini e cinque donne

Tra la fine di Giugno e la prima metà di Luglio del 2021 sono stati sottoscritti i PUC del Distretto sociosanitario di Vignola, almeno uno in ogni Comune coinvolto. Come noto, la legge sul reddito di cittadinanza stabilisce che il beneficiario di tale provvidenza sia tenuto ad offrire la propria disponibilità per la partecipazione a progetti, a titolarità dei Comuni, utili alla collettività. Gli ambiti di intervento possono essere: culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. I progetti devono essere svolti presso il Comune di residenza, per un numero di ore compatibili con le altre attività dell’interessato e comunque non inferiori a 8 ore settimanali, aumentabili sino a 16 con il consenso di entrambe le parti. 

Nel Distretto vignolese, il SST territoriale dell’Unione, in stretta collaborazione con il Centro per l’Impiego, in base alle indicazioni dei singoli Comuni ha individuato 10 cittadini che nei prossimi mesi si affiancheranno ai dipendenti comunali nella realizzazione di progetti individuati dai singoli Comuni, prevalentemente in ambito ambientale, di tutela dei beni comuni e culturale. La durata del singolo progetto sarà indicativamente di 3 mesi, e la media sul Distretto delle ore richieste settimanalmente è pari a 9,2. I cittadini che saranno impegnati in queste attività sono 5 uomini e 5 donne, 2 sono nati all’estero. L’età media è di poco più di 51 anni. A questi cittadini se ne affiancheranno altri nei prossimi mesi, così come si amplierà l’offerta delle attività da svolgere e gli ambiti coinvolti. 

“Un progetto importante” – dichiara l’Assessore al Welfare Locale dell’Unione Terre di Castelli Iacopo Lagazzi - “un'occasione e un'opportunità per i cittadini coinvolti, il Comune e l’intera comunità. I puc,  infatti, consentono al beneficiario della misura di aumentare le proprie conoscenze, le proprie relazioni con il territorio, le proprie capacità; restituiscono servizi migliorando la propria comunità, in una logica di circolarità delle risorse e degli strumenti; consentono all’Ente locale di instaurare con i beneficiari un rapporto di collaborazione e di reciproco impegno, superando una logica di tipo assistenziale”. 

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