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Maratona dei trapianti al Policlinico di Modena, 4 vite salvate in 30 ore

Tra il 22 e 23 dicembre una lunga attività non-stop. Nel 2020 il Centro del Policlinico ha eseguito 74 trapianti solo di fegato, dato superiore a quello dell’anno precedente

L’Assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, Raffaele Donini, dichiara: “L'ennesima conferma della capacità del Sistema Sanitario pubblico regionale dell'Emilia-Romagna che, in un contesto così complesso come quello in cui siamo immersi a causa della pandemia, riesca a dare una risposta concreta ai pazienti in attesa di trapianto. La Regione mette in campo le tecnologie più avanzate per i trapianti d’organo, e sono orgoglioso dell’inclusività del sistema che ha permesso di trapiantare pazienti provenienti da ogni parte d’Italia. Desidero quindi ringraziare tutti i professionisti coinvolti e l’AOU di Modena per il grande lavoro svolto e per i risultati raggiunti, di cui siamo orgogliosi.”

“Nonostante le difficoltà poste dalla pandemia”, commenta Claudio Vagnini, Direttore dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena, “il numero dei trapianti di solo fegato eseguiti nella nostra azienda nel 2020 ha toccato il numero di 74, superando addirittura quelli dell’anno precedente. Sono risultati eccezionali, che dimostrano lo stato di salute non solo di quest’azienda, ma di tutto il sistema sanitario e assistenziale della Regione Emilia-Romagna, che ha avuto la grande capacità di proseguire il proprio lavoro “ordinario” nel miglior modo possibile. E ancora una volta mi trovo a congratularmi con tutti i protagonisti attivi di questo incredibile evento: medici, infermieri e componenti dell’équipe dei trasporti che hanno contribuito con l’abnegazione di sempre”.

La giornata ha visto al lavoro due sale operatorie in contemporanea per oltre 24 ore di seguito, con personale chirurgico, anestesiologico ed infermieristico impegnato per portare a termine tutti gli interventi. “I pazienti, a cui è stato garantito accesso alle cure in totale sicurezza, stanno bene e sono ancora ricoverati per il proseguimento dei trattamenti”, puntualizza Massimo Girardis, direttore del Reparto di Anestesia I del Policlinico e professore a UniMoRe.

“Il doppio trapianto di rene – spiega Stefano Di Sandro, responsabile dell’UOS Trapianto di Rene e professore a UniMoRe – è un intervento tecnicamente molto avanzato, che rende indispensabile la sinergia tra chirurghi e clinici: per questo ringrazio tutta la Nefrologia ed il suo direttore, professor Gianni Cappelli, per il prezioso supporto clinico”.

I quattro trapianti mettono ancora una volta in luce la stretta integrazione e collaborazione tra Policlinico Universitario di Modena e Ospedale Civile di Baggiovara. Da qui, in particolare, viene il contributo del team di Anestesia e Rianimazione diretto dalla dottoressa Elisabetta Bertellini, che riferisce: “La cultura della donazione a Modena è molto profonda e radicata, non a caso ci collochiamo ai primi posti in Regione per le donazioni, e il risultato è sotto gli occhi di tutti”.

Conclude il professor Di Benedetto: “È una grande soddisfazione aver costruito un gruppo di professionisti affiatati che possono eseguire trapianti multipli e prelievi d’organo in contemporanea e in autonomia. L’AOU di Modena rappresenta un polo formativo di eccellenza nel panorama nazionale, fondamentale per la crescita dei giovani chirurghi nell’ambito della chirurgia tecnicamente e tecnologicamente avanzata. È un risultato di squadra e desidero ringraziare tutto il mio staff per la professionalità e il grande impegno speso in quest’anno difficile, in cui tutta la sanità è stata messa a dura prova. Superare i numeri del 2019 e aver riaperto il programma di trapianto di fegato da donatore vivente significa riaccendere la speranza per molte persone”.

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