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Matteo Sensi vince una Post-Doctoral Fellowship di Fondazione Umberto Veronesi

Il  il Dottore di Ricerca di Unimore si è aggiudicato la possibilità finanziata dall’azienda NSA, per un progetto che sarà interamente sviluppato presso il Dipartimento di Scienze della Vita di Unimore

Nel corso dell’undicesima cerimonia dei 133 ricercatori sostenuti da Fondazione Umberto Veronesi, il Dottore di Ricerca Matteo Sensi è risultato vincitore di una Post-Doctoral Fellowship di Fondazione Umberto Veronesi, finanziata dall’azienda NSA, per un progetto che ha l’obiettivo di realizzare un biosensore per classificare i pazienti con tumore al seno e al polmone. Questo studio sarà interamente sviluppato presso il Dipartimento di Scienze della Vita di Unimore.

Per comprendere la rilevanza del progetto è necessaria una premessa: il DNA può essere considerato come un codice che viene letto dalle cellule per produrre le proteine necessarie alle loro funzioni essenziali. I fattori trascrizionali sono proteine che, legando una specifica porzione di DNA, regolano questo processo e l’organismo è in grado di produrre diverse varianti di questi fattori trascrizionali, dette isoforme.

Diversi studi hanno osservato che alcune isoforme possono indurre effetti nefasti e in particolare possono produrre alterazioni della crescita cellulare, spesso associate all’insorgenza di tumori.

L'obiettivo del progetto sarà dunque realizzare un biosensore, ossia un dispositivo in grado di rilevare e distinguere le diverse isoforme del fattore trascrizionale (NFYA) coinvolto nella progressione dei tumori al polmone e al seno. La classificazione dei pazienti oncologici sulla base dello stato del tumore porterà al miglioramento della cura e alla definizione di piani di trattamento personalizzati.

Il progetto si focalizza sullo sviluppo di un biosensore basato sull’elettronica organica  - commenta Matteo Sensi – e prevede un approccio multidisciplinare, in cui saranno utilizzate metodologie che vanno dalla fabbricazione dei dispositivi alla caratterizzazione elettrica, elettrochimica e computazionale. L’obiettivo finale è quello ottenere un prototipo, in grado di discriminare diverse isoforme del fattore trascrizione NFYA, grazie alle proprietà uniche dei transistor realizzati con semiconduttori organici”.

La ricerca sarà svolta presso il Laboratorio di Elettronica Organica del Dipartimento di Scienze della Vita di Unimore, diretto dal Prof. Fabio Biscarini, sotto la guida del Prof. Carlo Augusto Bortolotti, in collaborazione anche con la Prof.ssa Carol Imbriano.

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