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Minori stranieri non accompagnati, nuovi modelli di accoglienza

Il Comune si aggiudica finanziamento da 1,5 milioni. Intanto via libera ad accordo quadro per affidare i servizi di accoglienza residenziale dei minori stranieri non accompagnati

Accoglienza residenziale e materiale adeguata alle necessità dei singoli ragazzi, come prevede la legge che affida all’ente locale i minori stranieri non accompagnati sul territorio, ma anche progetti specifici in grado di rispondere a esigenze e situazioni diverse, soprattutto nell’ottica di rafforzare il percorso di accompagnamento verso l’autonomia.

Questa la logica che guida, coerentemente alle nuove Linee di indirizzo del Welfare del Comune di Modena attese in Consiglio comunale a settembre, le linee guida per la conclusione di un accordo quadro con più operatori autorizzati al funzionamento per l'accoglienza di minori stranieri non accompagnati (Msna).

La delibera

La delibera, approvata dalla Giunta comunale nei giorni scorsi, su proposta dell’assessora Roberta Pinelli, dà il via libera a una procedura aperta per arrivare all’accordo quadro finalizzato appunto all’affidamento, per i prossimi quattro anni, (novembre 2021 a ottobre 2025) dei servizi differenziati per livello. In tal modo potranno essere contrattualizzati tutti i posti dell’accoglienza, a cui il Comune è comunque tenuto per legge, sulla base delle effettive necessità di collocamento dei minori: dalla pronta accoglienza (quando cioè il minore viene trovato non accompagnato sul territorio) all’accoglienza nelle strutture o negli appartamenti definiti di alta autonomia per quei ragazzi che devono completare un percorso che favorisca l’accompagnamento verso l’uscita definitiva dal progetto, all’accoglienza in strutture fuori dal territorio comunale, laddove si ravvisasse la necessità di allontanare il minore anche per evitarne l’inserimento in una rete deviante.

La spinta verso questo cambio di modello gestionale viene infatti anche dal finanziamento statale concesso al Comune per il “Rafforzamento della capacità di accoglienza, inclusione e accompagnamento all'autonomia nella rete Siproimi” ora denominata Sai, Sistema di accoglienza e integrazione.

Il progetto presentato dal Comune di Modena per 60 posti, che non sono quindi aggiuntivi a quelli attuali, è stato ammesso al finanziamento da parte del Fondo nazionale per le Politiche e i Servizi dell'Asilo, reintegrato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, per la totalità dell'importo annuale richiesto, pari a 1.497.960 euro.

Il flusso dei minori stranieri non accompagnati che sono intercettati sul territorio e, dunque affidati alla tutela del Comune, si aggira invece costantemente su un centinaio di minori e per provvedere a ciascuno di loro il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione contribuisce assegnando all’amministrazione comunale una cifra forfettaria di 45 euro al giorno per ogni ragazzo, anche se i bisogni di ciascuno sono molto diversi. Il finanziamento nell’ambito del Progetto Sai va quindi a correggere al rialzo l’importo erogato dal Fondo a Modena per i Msna relativamente ai 60 posti ammessi al finanziamento.

Inoltre, l’esito della procedura di gara che il Comune intende avviare attraverso l’accordo quadro fornirà una graduatoria di gestori di comunità, debitamente autorizzate al funzionamento ai sensi e per gli effetti della normativa regionale, anche situate al di fuori del territorio comunale, per l'accoglienza residenziale dei minori, con i quali stipulare specifici contratti d'appalto sulla base delle effettive necessità di collocamento dei minori.

Per la precisione, l’accordo quadro, che per l’affidamento complessivo dei servizi di accoglienza per i quattro anni stanzia 11 milioni 752 mila euro, è suddiviso in lotti che individuano cinque livelli di accoglienza: residenziale in struttura del territorio comunale in regime di pronta accoglienza (lotto 1); di alta autonomia (lotto 2) o in gruppo di appartamenti (lotto 3) e, analogamente, in struttura fuori dal territorio comunale (per quei casi in cui si rendesse necessario l’allontanamento da Modena) in regime di alta autonomia (lotto 4) o di gruppo appartamento (lotto 5).

Modena nel Sai, Sistema di accoglienza e integrazione

Dal 2001 il Comune di Modena fa parte della rete di enti locali Sprar – Siproimi, ora denominata Sai, Sistema di accoglienza e integrazione, ed è tutt'ora titolare di un progetto rivolto a 65 beneficiari adulti. Il progetto Sai prevede la realizzazione di interventi di accoglienza integrata, tutela e inclusione, grazie alle risorse iscritte nel Fondo nazionale per le Politiche e i Servizi dell'Asilo, e ora non più solo a beneficio di adulti, ma anche per i minori stranieri non accompagnati. L’attività deve includere, oltre all'accoglienza materiale, il servizio di mediazione linguistico culturale, l'orientamento e l'accesso ai servizi del territorio, l'insegnamento della lingua italiana e l'inserimento scolastico, l'orientamento e l'accompagnamento all'inserimento lavorativo, l'orientamento e l'accompagnamento legale, la tutela psico socio sanitaria, sostegno agli affidamenti famigliari, i servizi per sostenere e accompagnare il minore verso l'autonomia e attività che favoriscono il raccordo con i tutori volontari dei minori accolti.

Nell'ambito del finanziamento da 1,5 milioni ottenuto dal Comune, 60 posti di accoglienza rientreranno nel progetto Sai e, in particolare, saranno finanziati 50 posti in regime di alta autonomia e 10 posti in regime di gruppo appartamento.

L'accoglienza residenziale disciplinata nell'accordo quadro predisposto dal Comune di Modena si inserisce appunto nel progetto rivolto all'accoglienza di Msna e intende garantire l'accoglienza di minori stranieri in un sistema articolato di comunità e strutture specifiche autorizzate al funzionamento, oltre che attraverso una rete di servizi di supporto all'accompagnamento e all'inclusione di minori. L'obiettivo è garantire per ciascun minore ottimali condizioni di accoglienza materiale in relazione alle specificità della situazione.

L'Amministrazione, inoltre, dovrà attivare percorsi specifici in grado di dare una risposta adeguata alle condizioni dei minori: a fronte di vulnerabilità sanitarie, per esempio, sarà attivata la collaborazione con l'azienda sanitaria con interventi modulati in base ai bisogni e, al contempo, nella differente ipotesi di minori con comportamenti irregolari e devianti, saranno valutati specifici interventi ed individuate altre tipologie si strutture idonee all'accoglienza.

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