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Bosco urbano a Castelfranco? E' sopravvissuto solo un albero su tre

Secondo il sopralluogo effettuato da alcuni cittadini di !Castelfranco del Fare", su 850 alberi piantumati lo scorso dicembre ne sono sopravvissuti solo 316. E' mancato l'impianto di irrigazione in una stagione critica

Lo scorso dicembre Arca Fondi SGR aveva realizzato a Castelfranco Emilia la piantumazione di 850 alberi in un'area a ridosso di un nuovo comparto residenziale, situata fra via Emilia Ovest e via Castiglione. Un'iniziativa realizzata grazie ai clienti investitori nel Fondo Arca Oxygen Plus, distribuito da BPER Banca, nel solco delle attività green per mitigare l’inquinamento atmosferico che ora sono diventate una costante in molti settori promozionali.

Purtroppo, ad otto mesi dalla creazione, di questo "bosco urbano" restano soltanto tracce troppo flebili, quasi sperate dalla vegetazione spontanea che intanto è nata e cresciuta in quel terreno, che di fatto è rimasto abbandonato e incolto per molti anni. E' quanto emerso da un sopralluogo condotti da alcuni cittadini dell'associazione "Castelfranco del Fare", per verificare di persona una situazione che era stata oggetto anche di un'interrogazione in consiglio comunale a fine luglio.

Il sindaco Giovanni Gargano aveva spiegato in aula: "Sono alberi che sono sì in area pubblica, ma sono gestiti da una serie di associazioni, tra cui Legambiente, che si occupano dell mantenimento. Quagli alberi vengono innaffiati regolarmente, da un'impresa che è collegata questo progetto di riforestazione urbana. Alcuni di essi, in una piccola percentuale sono morti, ma è una piccolissima percentuale. Altri sono molto piccoli e sicuramente ci vorrà qualche anno prima di vedere una forma più o meno palese di albero. L'impianto di irrigazione non è ancor stato messo in campo da quelli che hanno in carico l'area, ma stanno provvedendo". 

La realtà che emerge dal sopralluogo, guidato dall'ambientalista Enrico Crabbia, è molto differente. Secondo il censimento eseguito lunedì scorso, su un totale di 850 pianticelle resistono 316, ancora vivi. Per differenza, risultano essere quindi morte 534 piante. Evidentemente, l'assenza di un'adeguata irrigazione in una stagione di caldo e siccità record come quella che stiamo attraversando ha compromesso quello che doveva essere il futuro bosco urbano lungo la via Emilia. In compenso, la vegetazione spontanea ha ripreso a crescere dopo l'ultimo intervento di sfalcio, con piante già più alte di quelle messe a dimora a dicembre da Arca Fondi.

Sul caso è intervenuta anche l'ambientalista Sabina Piccinini (consigliera comunale a San Cesario): "La manutenzione del verde sta divenendo un problema non da poco a Castelfranco Emilia, di piante "fossili" ce ne sono un pò dappertutto nei parchi come nelle aiuole: basti pensare al Villaggio industriale "Venturina" dove nelle aiuole svettano piante completamente rinsecchite di dimensioni considerevoli. Quanto sono costate quelle piante di alto fusto al Comune? Non si possono piantare piante su piante pensando al futuro "green" per poi lasciarle morire di sete. Il Comune sostituisca le tante piante decedute e realizzi i necessari impianti di irrigazione da tempo promessi. E' inaccettabile, oltre che desolante, vedere tante piantine perdute per sempre".

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