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Giornalismo, si è spento a 94 anni il modenese Arrigo Levi

Grande firma per la carta stampata, poi volto della Rai per quasi vent'anni

E' deceduto nelle scorse ore Arrigo Levi, modenese, giornalista e scrittore di fama nazionale. Levi, 94 anni compiuti il mese scorso, è stato certamente fra le firme più prestigiose del giornalismo italiano del '900 e un volto noto della Rai a partire dagli anni '80.

Le esequie sono in programma martedì 25 agosto, alle 15, al cimitero di Santa Maria di Mugnano a Modena dove riposa dal 2017 anche la moglie Lina Lenci.

Nato a Modena il 17 luglio 1926, membro di un'agiata famiglia della comunità ebraica - costretta alla fuga in Argentina dopo l'emanazione delle leggi razziali da parte del regime fascista - la lunga carriera giornalistica di Arrigo Levi inizia nel paese sudamericano: a Buenos Aires è direttore di "Italia Libera", organo antifascista dell'emigrazione italiana.

Rientrato in Italia, dal 1946 al 1948 è direttore della "Gazzetta di Modena"; dal 1951 al 1953 è corrispondente da Londra per la "Gazzetta del Popolo"; dal 1953 al 1959 è corrispondente da Roma per il "Corriere di Informazione". Dal 1960 al 1966 è a Mosca come corrispondente prima del "Corriere della sera" e in seguito di "Il Giorno". Dal 1966 al 1968 è conduttore del telegiornale Rai. Dopo essere stato inviato speciale dal 1969 al 1973 per "La Stampa", dal 1973 al 1978 è redattore capo sempre a "La Stampa" e "Stampa sera". Dal 1979 al 1983 cura la rubrica dei problemi internazionale del "Times". Nel 1988 diviene capo editorialista del "Corriere della sera".

Numerosi e di successo i programmi televisivi della Rai che lo vedono protagonista in veste di conduttore o giornalista: "Tam tam" (1981), "Punto sette", "Punto sette, una vita" e "Tivù tivù" (1982-1987). E ancora, il programma settimanale Rai "I giorni dell'infanzia" (1993), "Emozioni Tv" (1995) e "Gli archivi del Cremlino" (1997) di cui è anche autore con Raffaello Uboldi. Nel 1999 conduce su RaiUno "C'era una volta la Russia".

Tante anche le onorificenze ottenute da Arrigo Levi: nel 1992 è stato nominato Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana e nel 1999 Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. Nel 1987 è stato insignito del Premio Trento per il giornalismo; nel 1995 del Premio Luigi Barzini come miglior corrispondente dell'anno; nel 2001 del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo; nel 2004 il Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante per la saggistica; nel 2006 il Premio Guidarello (2006).

“Oggi ci lascia un grande giornalista e un intellettuale di spessore. Con Arrigo Levi se ne va un testimone ineffabile della storia del Novecento, un modenese che ha dovuto lottare contro le leggi razziali fasciste e che ha saputo raccontare il mondo in modo onesto e appassionato. Se ne va un altro grande emiliano-romagnolo, che da questa terra partì per raccontare il proprio tempo. Ai suoi cari le più sentite condoglianze, mie personali e di tutta la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna”, ha commentato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

“La nostra città oggi piange un giornalista tra i più stimati a livello nazionale – aggiunge il sindaco Gian Carlo Muzzarelli – che lasciò Modena e l’Italia per sfuggire all’orrore del fascismo e delle leggi razziali, ma ci tornò subito dopo la guerra per dirigere la Gazzetta, tra il 1946 e il 1948. Poi, uno dopo l’altro, incarichi prestigiosi nel mondo dell’informazione e come consigliere al Quirinale dei presidenti Ciampi e Napolitano. Appassionato europeista – ricorda il sindaco – ha sempre accolto gli inviti del Comune e, per esempio, ha partecipato nel 2007 all’incontro sui 50 anni del Trattato di Roma (“Più opportunità, meno frontiere”), nel 2009 a un’iniziativa sull’anniversario della Caduta del Muro e nel 2010 ha concluso quell’edizione della Summer School Renzo Imbeni con una lezione dedicata ai cambiamenti istituzionali dell’Unione europea”. Levi, inoltre, “non ha mai fatto mancare, ogni volta che ha potuto, il suo contributo sui temi legati alla Giornata della Memoria rendendosi spesso disponibile anche a incontri con gli studenti, come nel 2006 in occasione della presentazione dell'opera sulla Storia della Shoah”.

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