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Scomparso l'ing Materazzi, firma eccellente di Ferrari e Bugatti

A lui si devono diversi modelli,i più iconici dei quali sono sicuramente la mitica Ferrari F40 e la sfortunata Bugatti EB110

Lutto nel mondo dei motori per la scomparsa di Nicola Materazzi, 83 anni, uno dei più influenti ingegneri nel settore delle auto supersportive. E' stato infatti il "padre" della Ferrari F40, in quanto fu lui a seguire fino alla fine il progetto di una delle auto più amate nella storia del mondo automobilistico. 

Originario di Caselle in Pittari, in provincia di Salerno, dopo gli studi e la laurea in ingegneria a Napoli ha intrapreso una brillante carriera che lo ha portato a frequentare molti dei nomi più illustri del motorsport italiano. Da Lancia, dove a sviluppato la formidabile Stratos, passando per Abarth, Osella, Cagiva e altre.

L'approdo in Ferrari avvenne nel 1979 come Responsabile Ufficio Tecnico nel Reparto Corse Ferrari. Sotto l'egida del Cavallino ha potuto sviluppare la sua maggior vocazione e competenza, ovvero quella relativa ai motori turbo.

La vera svolta per la sua carriera, anche a livello di notorietà, è però rappresentata dalle vetture stradali di Maranello, con la prima produzione a sua firma nel 1984.  Materazzi ha infatti guidato la progettazione di diverse rosse: 328 Turbo, 288 GTO, 288 GTO Evoluzione, Testarossa, 412 GT.

Il suo nome resterà però per sempre legato alla F40, un vero gioiello che lo stesso Enzo Ferrari volle affidargli direttamente e che lo ripagò con un enorme successo internazionale.

Negli anni successivi, lasciato il Cavallino, l'ingegnere salernitano fu protagonista anche dello sviluppo di un'altra icona made in Modena: la Bugatti EB110. Auto ambiziosa, ma viziata da alcuni difetti di industrializzazione e da costi folli, la supersportiva di Campogalliano non ottenne purtroppo il successo sperato, pur rimanendo a suo modo iconica.

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