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Nessun aumento di tasse, imposte e tariffe: trovato l'accordo tra Comune e sindacati sul bilancio di previsione 23/25

Al centro la qualità del lavoro. Il documento è stato sottoscritto dal sindaco di Modena e dai segretari di Cgil, Cisl e Uil alla vigilia del voto in Consiglio comunale previsto giovedì 30 marzo

Dalla conferma dell’offerta dei servizi comunali, con anche l’aumento dei posti al nido, alla garanzia del turnover del personale, nel rispetto dei limiti sulle assunzioni previsti dalle norme, fino al blocco delle tasse (Imu, addizionale Irpef, imposta di soggiorno), delle tariffe dei servizi alla persona e del canone unico patrimoniale e anche sulla Tari l’obiettivo è confermare quelle in vigore dal 2017 (nonostante la nuova modalità di raccolta). Nello stesso tempo, si destinano gli oneri di urbanizzazione totalmente alle spese in conto capitale, per sostenere gli investimenti sulla rigenerazione urbana, la sostenibilità ambientale e i progetti del Pnrr, facendo fronte agli aumenti dei costi delle materie prime.

Sono solo alcuni degli elementi della proposta di bilancio del Comune di Modena evidenziati nell’Accordo sottoscritto con i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil alla vigilia del dibattito e del voto in Consiglio comunale di giovedì 30 marzo.

“Siamo soddisfatti del raggiungimento di un accordo così importante, che mancava dal 2020, - affermano Daniele Dieci segretario generale Cgil Modena, Rosamaria Papaleo segretaria generale Cisl Emilia Centrale e Roberto Rinaldi coordinatore Uil Modena e Reggio Emilia - perché riteniamo, anche grazie ad un lavoro serio e senza sconti di contrattazione con il Comune, di aver raggiunto obiettivi importanti per tutti i cittadini e le cittadine. La difesa e il rilancio dei servizi pubblici, il blocco a qualsiasi aumento di tasse, imposte e tariffe, la garanzia delle risorse per gli investimenti pubblici e le risposte ai nuovi bisogni sociali: la disuguaglianza crescente si combatte anche così, difendendo il reddito delle persone, bloccando gli aumenti e rilanciando i servizi pubblici”.

L’accordo impegna poi le parti a continuare il confronto su alcuni temi di grande attualità ed importanza, come le politiche abitative, il ruolo delle multiutilities e delle società partecipate, gli investimenti pubblici e privati e la loro qualità, le infrastrutture digitali, le politiche ambientali, l’ampliamento del perimetro pubblico e gli interventi sui nuovi bisogni sociali emergenti tra i cittadini, la verifica del protocollo appalti, la tutela dei redditi tramite la leva fiscale, tributaria e tariffaria e il contrasto delle disuguaglianze, le dinamiche demografiche e le politiche attive del lavoro.

“C’è ancora tanto lavoro da fare – concludono Dieci, Papaleo e Rinaldi – per garantire anche sul territorio modenese l’accesso per tutti ai diritti universali: pensiamo ad esempio all’emergenza casa, con un vortice di scarsa disponibilità di case per lunghi periodi e aumenti di mutui e affitti che sta rendendo quasi impossibile vivere a Modena, oppure pensiamo all’emergenza di nuovi bisogni sociali ai quali pensiamo debba essere il pubblico a rispondere. Noi ci siamo, i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati e le pensionate di Modena ci sono”.

Il documento è stato firmato dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, con il vice Gianpietro Cavazza, e dai segretari dei sindacati Daniele Dieci (Cgil), Rosamaria Papaleo (Cisl) e Roberto Rinaldi (Uil) sottolineando la conferma della necessità di un confronto politico permanente sui diversi ambiti d’intervento dell’amministrazione comunale.

In particolare, l’Accordo richiama le difficoltà dovute alle conseguenze della pandemia, del caro energia, dell’inflazione, degli effetti della guerra in Ucraina sottolineando l’aumento dei costi dei lavori pubblici, degli appalti e il minore potere d’acquisto delle famiglie.

Gli ambiti del confronto riguardano le politiche attive del lavoro e le dinamiche demografiche, le politiche abitative, gli investimenti pubblici, gli interventi privati come contributo allo sviluppo del territorio, vigilando sul rispetto della legalità. Attenzione è riservata anche alle infrastrutture digitali e alla formazione, alle azioni per cogliere ogni opportunità di finanziamento, all’innovazione nell’organizzazione dei servizi, alla tutela dei redditi e al contrasto alle disuguaglianze. È condivisa la volontà di sostenere l’autonomia dei Comuni, così come l’obiettivo di una maggiore coesione sociale e di un rafforzamento del senso di comunità, mentre è prevista la verifica dell’applicazione del protocollo d’intesa in materia di appalti, legalità, trasparenza, responsabilità sociale.

Tra i propositi comuni anche le azioni “sulle diverse realtà ed organi di governo, nazionali, regionali nonché dei rappresentanti parlamentari del territorio per ripristinare la cessione del credito e lo sconto in fattura nonché per l’adozione di strumenti stabili nel tempo finalizzati alla riqualificazione energetica, sismica ed idrogeologica del patrimonio immobiliare”.

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