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No alla benedizione pasquale in classe: polemica in una scuola di Massa Finalese

Il dirigente scolastico di una scuola di Massa Finalese avrebbe rifiutato di far eseguire la benedizione pasquale all'interno della scuola invitando il parroco a proseguire all'esterno dell'edificio

Un dirigente scolastico di una scuola del modenese avrebbe vietato al parroco di effettuare la benedizione pasquale all'interno delle classi e agli alunni dell'istituto in cui lavora.

L'episodio, come riporta il Resto del Carlino di Modena, sarebbe avvenuto in una scuola di Massa Finalese, nel comune di Finale Emilia. Il dirigente scolastico, Tiziano Mantovani,  vietata la benedizione all'interno dell'edificio e agli studenti avrebbe poi chiesto al parroco, Don Carlo,  di procedere all'esterno dell'istituto. 

Sulla vicenda si è espresso anche UAAR ritenendo che il dirigente scolastico si è "giustamente rifiutato di fare entrare il parroco nelle aule per la benedizione pasquale" e che tale episodio " ripropone ancora una volta il problema della laicità delle istituzioni pubbliche. Le reazioni stesse di qualche politico legato agli ambienti cattolici più oscurantisti la dicono lunga sull’importanza di questo problema e sulle manipolazioni a cui tale materia è soggetta."

Il Circolo UAAR ribadisce poi che:

Le istituzioni pubbliche appartengono a TUTTI e certamente non a una ipotetica maggioranza di persone che si ritiene abbiano certe idee, religiose o di altro tipo. 

I valori che si devono trasmettere nelle scuole, come in tutte le altre istituzioni pubbliche, sono quelli espressi nella COSTITUZIONE REPUBBLICANA, tra i quali c'è anche come supremo valore quello della laicità (sentenza della Corte costituzionale n. 203 del 1989).

La laicità della scuola come delle altre istituzioni non è una concessione ad altre fedi religiose, e meno che mai una subordinazione ad esse, ma un principio indipendente dalle idee che ogni cittadino può avere in merito alla religione.

È ridicolo affermare, come fa l’eurodeputato Borchia della Lega, che “la benedizione non è solo un rito della religione cattolica, ma un elemento identitario della nostra cultura". Come nel gioco delle tre carte, si afferma al tempo stesso il diritto di pratica religiosa cattolica in nome di una presunta espressione dell'orientamento della maggioranza dei cittadini, e al tempo stesso si nega la valenza confessionale di tali pratiche: notiamo una certa confusione fra le carte da giocare! Salvini non si è lasciato scappare l’occasione di commentare, con parole… incommentabili : “Negare la benedizione di Pasqua ai bambini? Una scelta fondata su ignoranza ed egoismo, che toglie invece di aggiungere, ci esclude invece di accogliere. Che questo “dirigente” si vergogni”.

"Il Circolo dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti di Modena ribadisce invece il suo plauso al comportamento del dirigente della scuola finalese Mantovani, il quale si è semplicemente limitato a rispettare ed applicare i principi espressi  dalla Costituzione Italiana. Questa vicenda e le scomposte reazioni da parte di alcuni dimostrano ancora una volta come la difesa della laicità nel nostro paese sia un problema serio e rilevante."

Secondo l'europarlamentare Alessandra Basso (Lega-ID) invece "non ci sono giustificazioni al diniego del dirigente scolastico ad impartire la benedizione pasquale nelle aule scolastiche agli alunni di elementari e medie."

"La scuola, luogo per eccellenza di formazione- prosegue la Basso- non può in alcun modo permettersi di soffocare, come in questo caso, i nostri valori culturali, che sono peraltro costituzionalmente protetti. Non c'è crescita senza consapevolezza delle nostre radici e della nostra identità e dunque senza rispetto della religione cattolica nelle sue tradizionali manifestazioni. Di più. Umiliare fino a sopprimere la nostra matrice cristiana rappresenta l'assoluta negazione dell'interculturalità, in nome della quale si commettono spesso assurdità. Come si pretende che l'integrazione possa passare dalla cancellazione delle nostre stesse tradizioni e dei nostri stessi valori?".

"Si garantisca la benedizione pasquale - conclude Basso - e la possibilità di lasciare l'aula a chi non dovesse sentirsi rappresentato da questo atto. E si smetta di mancare di rispetto agli italiani".

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