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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Noia, ansia e stress ma l’alcol non è una soluzione. Aprile mese della prevenzione alcologica

La quarantena forzata può portare ad un abuso di sostanza alcoliche per questo è importante fare prevenzione. Bigarelli, responsabile progetto alcologico Ausl: “Anche in questo periodo di emergenza è necessario mantenere stili di vita corretti: l’uso di alcol va limitato anche a casa”

“L’emergenza legata all’epidemia coronavirus genera ansia e stress nella popolazione, spesso anche noia a causa della permanenza forzata nelle case: non rifugiamoci nell’alcol, pensando che possa darci momenti di svago e distrazione; l’abuso di alcol non è mai la risposta giusta”.

Il monito arriva da Massimo Bigarelli, responsabile del progetto alcologico dell’Azienda USL di Modena, in occasione dell’apertura del mese della prevenzione dell’abuso di alcol. Aprile è infatti il mese individuato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare i cittadini sui rischi correlati a comportamenti scorretti nell’assunzione di sostanze alcoliche. Una campagna realizzata ad hoc sarà attiva anche sui social network con un breve video che riassume i rischi dell'assunzione di alcol, anche in piccole quantità.

L’emergenza coronavirus ha stravolto i calendari, costringendo ad annullare le iniziative programmate, ma non gli obiettivi della campagna.

 “Anche oggi che dobbiamo stare tutti a casa – sottolinea il dottor Bigarelli – è importante non cedere all’abuso di alcol. In una situazione come quella che stiamo vivendo attualmente, l’alcol può acuire i conflitti all’interno della famiglia e provocare comportamenti pericolosi o violenti. L’indicazione è di rispettare le linee guida dell’OMS, ovvero di non superare le due unità alcoliche per gli uomini (sotto i 65 anni) e una per le donne”.

Per unità alcolica si intende una lattina di birra (330 ml) o un bicchiere di vino (125 ml) o un bicchierino di liquore (40 ml).

Nonostante il consumo di bevande alcoliche sia molto diffuso nel nostro paese, i rischi spesso vengono sottovalutati. A confermarlo sono i dati del sistema di sorveglianza PASSI che monitora la salute della popolazione adulta: in provincia di Modena il 71% delle persone con 18-69 anni consuma alcol, anche occasionalmente, e il 24% risulta essere un consumatore di alcol potenzialmente a maggior rischio per la salute, pari a circa 110mila persone in questa fascia d'età. Tra le modalità di consumo di alcol a rischio spicca il cosiddetto binge drinking, cioè l’assunzione smodata di bevande alcoliche in un’unica occasione. Un comportamento riferito dal 15% degli intervistati, ma che risulta maggiore tra i 18-24enni: in questa fascia d’età è pari al 39% negli uomini e 12% nelle donne.

Importante l’opera di prevenzione e di informazione svolta dagli operatori sanitari: in provincia di Modena il 16% degli intervistati di 18-69 anni ha riferito che un operatore sanitario si è informato sul loro consumo di alcol, valore leggermente superiore a quello regionale (14%) e a quello nazionale (13%).

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