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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Madonnina / Via Don Pasquino Fiorenzi

Residenza per anziani alla Madonnina, approvato il progetto definitivo di Kos Care

Ok del Consiglio alla doppia struttura con 150 posti. Sorgerà su un’area concessa in diritto di superficie. Saranno 60 i nuovi posti disponibili in città, mentre ulteriori 28 saranno ricavati in altre strutture

Può prendere il via la realizzazione di una doppia struttura residenziale per persone anziane non autosufficienti per complessivi 150 posti nel rione Madonnina di Modena, su un lotto di terreno di circa 9mila mq all’incrocio tra le vie Marco Polo e don Pasquino Fiorenzi. Il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 2 febbraio, si è espresso a favore della delibera che approva lo schema di convenzione urbanistica per la realizzazione delle opere di urbanizzazione a favore del soggetto che ha acquisito il diritto di superficie dell’area pubblica e, al contempo, il permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici comunali per l’aumento di 554 metri della superficie edificabile rispetto alla delibera approvata dal Consiglio nel 2018.

Hanno votato a favore Pd, Sinistra per Modena, Lega Modena, Alternativa popolare e Modena sociale; astenuti Europa verde - Verdi, Movimento 5 stelle, Forza Italia e Fratelli d'Italia; assenti Modena civica e Gruppo indipendente per Modena.

A realizzare la struttura sarà la Società Kos Care, subentrata a fine 2021 alla cooperativa sociale Dolce che ha rinunciato formalmente all’assegnazione avvenuta in seguito all’avviso pubblico promosso dal Comune per stimolare soggetti privati a investire nella costruzione di Case residenza anziani con l’obiettivo di potenziare l’offerta di posti residenziali in strutture per anziani non autosufficienti.

Dei 150 posti letto previsti nella nuova Cra Madonnina, 90 tutti autorizzati sono destinati agli ospiti della Cra Ducali 1 di via del Pozzo che sarà assorbita dalla nuova struttura; dunque, saranno 60 i nuovi posti disponibili.

Parallelamente si avvia alla conclusione la realizzazione della Cra Gorrieri, costruita sempre su area pubblica, che sostituirà la Cra Ramazzini di via Luosi aumentandone i posti da 70 a 90. Altri 8 posti saranno ricavati nella Cra Guicciardini dalla riconversione dei locali che prima della pandemia erano adibiti a Centro diurno.

L’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli illustrando la delibera ha spiegato che la società assegnataria del diritto di superficie intende avviare quanto prima la costruzione della nuova Cra “che non basta certo a soddisfare la richiesta di posti per non autosufficienti, che conclusa la pandemia è tornata particolarmente elevata, ma intende essere una delle risposte messe in campo”. L’urbanistica, “infatti – ha poi aggiunto l’assessora – è uno strumento con cui dare risposte ai bisogni delle persone. Quest’operazione ha sostenuto pertanto l'intervento privato, come fatto in altri casi, e l’iter procedimentale è stato complesso e faticoso, diversamente queste strutture non verrebbero realizzate. Il Pug è uno strumento chiave in tal senso: offre nuove opportunità anche a operatori privati perché elimina una serie di fardelli e semplifica le trasformazioni d'uso”.

Cra Madonnina - rendering vista frontale

La nuova struttura

La nuova Cra sorgerà in un comparto ricco di servizi, strutture scolastiche e sportive, ben servita dalle linee del trasporto pubblico e all’interno delle dorsali ciclabili, su un’area concessa per 60 anni dall’amministrazione comunale che allo scadere della convenzione diverrà proprietaria anche dell’immobile. In particolare, l’accessibilità mediante cicli è favorita dalle connessioni con il sistema delle ciclabili; gli stalli coperti per cicli (44 in tutto) non saranno recintati proprio per favorirne l’uso pubblico, oltre ad essere dotati di 4 colonnine di ricarica. Inoltre, due dossi funzionali all’attraversamento in quota della strada verso gli stalli e l’ingresso della struttura contribuiranno a creare concretamente una zona 30 rispondente agli obiettivi del Pug laddove si prevedono progettualità connesse alle zone di quiete.

Per quanto riguarda la struttura, l’unico edificio ad anello, incorporerà due Cra sviluppate in modo speculare. Ciascuna avrà 75 posti letti divisi in tre nuclei e in 30 camere doppie e 15 singole, tutte con bagno esclusivo, mentre una serie di servizi saranno condivisi tra le due strutture: cucina, lavanderia e locali di commiato.

Le due Cra affacciate a un grande atrio interno adatto a momenti di incontro e di scambio, disporranno di ambienti e spazi separati, di quasi 2.300 mq di giardini interni ed esterni riservati agli ospiti, oltre che di ampie terrazze al secondo e terzo piano. All’esterno dell’area recintata saranno a disposizione della cittadinanza altri 235 mq di verde e nuovi filari di alberature mitigheranno l’impatto visivo dell’edificio. La superficie verde totale piantumata ad alberi, cespugli, siepi sarà di 2.800 mq e l’intera superficie permeabile, grazie anche all’utilizzo di materiali drenanti per viabilità, parcheggi e pedonali, di 3.840 mq.

A disposizione di visitatori e cittadinanza saranno realizzati 69 parcheggi: 32 sul fronte strada lungo via Fiorenzi e via Polo dove altri 37 saranno riservati ai visitatori. All’interno dell’area recintata sono inoltre previsti ulteriori 41 parcheggi per  personale e fornitori, oltre a stalli per motocicli e biciclette.

Il dibattito in Aula

Oltre 1.062 posti nelle Cra, tra privati e accreditati, a segnalare l’attenzione dell’Amministrazione verso i nostri anziani; ma non solo. Grazie a progetti finanziati dal Pnrr, dedicati ai caregiver e a ulteriori servizi di assistenza domiciliare, riusciremo a potenziare il sostegno a quei fragili che per condizione, anche familiare, non riescono ad accedere alle strutture”. Sono le parole dell’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli, intervenuta nel dibattito sulla realizzazione di una nuova Cra alla Madonnina. Pinelli ha puntualizzato che oltre metà delle 254 domande per accedere alle Case di residenza per anziani riguarda persone già inserite in strutture private ma che tentano di accedere a posti accreditati per abbattere il costo della retta. L’assessora, riferendosi a quegli anziani in difficoltà, ha ricordato la possibilità di essere assistiti grazie a ingressi temporanei urgenti: “Oltre il 25% degli ingressi in Cra lo scorso anno è avvenuto tramite questa modalità”. Pinelli ha poi ricordato che è la famiglia a decidere il trasferimento in struttura dell'anziano davanti a una grave mancanza di autonomia. A questo proposito, l’assessora, ricordando che gli utenti delle Cra non sono autosufficienti e che molto elevata è tra loro la rappresentanza di persone affette da Alzheimer, ha puntualizzato come lo scorso gennaio sia stata aperta una specifica struttura a Modena “che interviene per periodi limitati di tempo, per situazioni non più sostenibili in casa”.

Per Lega Modena, Barbara Moretti si è detta favorevole all’intervento “che si inserisce in un contesto critico per gli anziani, accelerando finalmente il piano lanciato nel 2017 per la realizzazione di nuove Cra”. La consigliera ha tuttavia condiviso alcuni quesiti: “Quanti saranno i posti disponibili in convenzione? Quando partiranno gli altri interventi? Come e dove vengono curati i pazienti affetti da patologie degenerative?”. Moretti ha poi auspicato “un grande piano a Modena per i servizi di domiciliarità”. Per Giovanni Bertoldi la costruzione delle Cra non è l’unica risposta al problema: “Occorre un ventaglio di soluzioni tramite strutture private, pubbliche e il potenziamento di servizi domiciliari”. Il capogruppo, puntualizzando che una gestione diretta delle strutture sarebbe più efficace, ha tuttavia evidenziato come la carenza di risorse renda necessario l’intervento privato: “Occorre però vigilare affinché sia preservata la libera concorrenza”. Bertoldi ha poi condiviso preoccupazioni per i pochi vantaggi concessi all’Amministrazione: “Noi diamo il permesso di costruire al privato, ma in cambio abbiamo solo la possibilità di ritornare su questa superficie solo tra 60 anni”. Stefano Prampolini, condividendo le preoccupazioni di Bertoldi sui rischi di una presenza monopolistica, ha tuttavia sottolineato “importanti controlli attivi su questo gruppo responsabile della realizzazione che dà solide certezze sulla continuità del progetto”. Il consigliere ha poi chiesto al sindaco Gian Carlo Muzzarelli di prevedere in futuro due Consigli comunali tematici sui problemi di invecchiamento e di natalità a Modena.

Giovanni Silingardi (M5s), sottolineando l’apprezzamento per il progetto urbanistico, ha tuttavia condiviso le proprie perplessità sulle scadenze passate non rispettate: “Nell’arco di circa sei anni promessi 300 posti di cui oggi neanche uno è operativo”. Il consigliere, constatando la difficoltà di intercettare risorse pubbliche, ha tuttavia ribadito l’importanza di dare risposte: “L’Amministrazione deve attivarsi per non delegare tutto al settore privato”.

Elisa Rossini (FdI), motivando la propria di astensione, ha sottolineato la complessità della delibera “molto dettagliata ma che omette alcuni particolari, soprattutto riguardo ai contenziosi”. La consigliera, affermando che “il problema non è una disputa tra settore pubblico e privato”, ha sostenuto l’importanza di considerare, oltre le Cra, altre possibilità di cura e assistenza per anziani non autosufficienti: “Non possiamo solo confinarli in luoghi lontani dalla socialità ma dobbiamo prendercene cura in prima linea”.

Per Antonio Carpentieri (Pd) “occorre insistere su una visione politica già in atto: l’Amministrazione spende 20 milioni per i servizi di domiciliarità”. Tuttavia, il capogruppo ha specificato la necessità di ottenere risorse dal Governo “per potenziare ulteriormente l’assistenza”. Carpentieri ha poi ricordato la scelta di molte famiglie che decidono di far assistere i propri anziani fuori Modena in strutture più accessibili: “A loro dobbiamo dare risposte concrete qui, nel nostro tessuto urbano”. A questo proposito, il consigliere ha condiviso l’approvazione per il progetto: “Bene le due strutture distinte ma che condividono servizi: non si tratta di lager ma di edifici molto avanzati e con parametri moderni”. Per Vittorio Reggiani “la possibilità di scegliere tra Cra e domiciliarità deve restare un'opzione concreta”. Tuttavia, il consigliere ha specificato come “le cure domiciliari richiedano la presenza di contesti familiari solidi: esigono abitazioni idonee e famiglie non isolate”. Reggiani si è poi soffermato sul tema delle risorse statali: “Al Comune spettano le politiche urbanistiche e di cura alla persona però poi sono necessarie risorse economiche dal Governo, in grado di garantire una programmazione”.

Paola Aime (Europa Verde-Verdi), motivando l’astensione del proprio gruppo, ha affermato che il progetto “pur dando una risposta a un bisogno, non risponde al desiderio di alto livello di cura e attenzione che i modenesi meritano”. La consigliera ha quindi specificato che “la proposta va nella direzione di validare un modello che prende in carico gli anziani separandoli dal tessuto sociale cittadino, gestendoli in una modalità che ha molte analogie con un ricovero ospedaliero”. Aime ha infine ricordato tra i punti critici del progetto “l’assenza di un un nucleo Alzheimer”.

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