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Omaggio a Lodovico Castelvetro nel 450° anniversario della sua morte per mano dell’Inquisizione

Nel cortile del Palazzo dei Musei ricordo del modenese condannato dall'Inquisizione con l’assessore Andrea Bortolamasi e i rappresentanti di alcune associazioni culturali

Con la deposizione di fiori al monumento a lui dedicato a Palazzo dei Musei, questa mattina, sabato 20 febbraio, con una sobria cerimonia rispettosa delle misure anti Covid-19, Modena ha ricordato Lodovico Castelvetro, intellettuale nato in città nel 1505 e morto a Chiavenna (oggi in provincia di Sondrio, ma allora parte del Cantone svizzero dei Grigioni), il 21 febbraio 1571.

A 450 anni dalla morte, hanno reso omaggio al filologo e critico letterario modenese dichiarato dall’Inquisizione “eretico fuggitivo e impenitente”, l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, Salvatore Puliatti per l’Accademia nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena, Alberto Menziani per la Deputazione di Storia Patria per le antiche provincie modenesi, Giorgio Montecchi per il Comitato di Modena dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, Giuseppe Berri per la chiesa evangelica, e Andrea Barbieri, studioso di Castelvetro.

Il monumento a Lodovico Castelvetro, originariamente nel giardino del palazzo di Chiavenna dove era defunto, fu acquistato dal Comune di Modena nel 1874 dopo le disposizioni sulla libertà di culto entrate in vigore con l’Unità d’Italia, e posto nel cortile del Palazzo dei Musei, dove si trova tutt’ora.

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