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La Sala Ibrida è una realtà, Open Day dell’Ospedale di Baggiovara

Olte cento iscritti per toccare con mano il frutto della generosità di tanti modenesi

La Sala Ibrida della Provincia di Modena è una realtà ed ora è possibile vedere e toccare con mano il frutto della generosità di tanti. Nell’ottobre 2017 l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena lanciò la Campagna di Raccolta Fondi “Tutti insieme per la Sala Ibrida” insieme a ROCK NO WAR ONLUS. I lavori, cominciati a luglio, sono terminati e la nuova sala operatoria, dopo i collaudi, sarà attiva entro i primi mesi del 2019. 

Dopo la festa di mercoledì 19 dicembre in cui sono stati ringraziati tutti coloro che hanno partecipato alla campagna di raccolta, oggi venerdì 21 dicembre, i cittadini e le istituzioni hanno potuto toccare con mano il frutto del loro impegno. Sono oltre trecento i cittadini che nei giorni scorsi hanno contattato l’URP dell’Ospedale di Baggiovara per prenotare la propria visita guidata. Gli interessati, divisi in gruppi di 20 persone, verranno accompagnati dal personale dell’Azienda a visitare la Sala ibrida, dove saranno accolti dai tecnici dell’Azienda che illustreranno loro il funzionamento della struttura.

“Oggi possiamo vedere concretizzati i frutti di questo bellissimo percorso – afferma il Direttore Generale dottor Ivan Trenti – Questa campagna di raccolta fondi è stata una meravigliosa esperienza collettiva che ha unito la generosità dei cittadini a quella di alcune importanti realtà industriali della nostra Provincia e ci ha consentito di raccogliere oltre un milione di euro per l’acquisto dell’angiografo digitale, e di altre attrezzature che costituiscono il cuore della nuova Sala operatoria. La Sala Ibrida ora è una realtà. La nostra Azienda ha i professionisti adeguati e preparati per trasformare una grande conquista tecnologica in una eccezionale possibilità di cura per i nostri cittadini”. Oggi è stata scoperta una parete, nell’atrio dell’Ospedale Civile, che riporta i nomi di tutti coloro che hanno donato per la Sala ibrida. In seguito, con la benedizione di Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena – Nonantola, è stato tagliato il nastro in Sala Ibrida.

Sala Ibrida, si può fare - IL VIDEO

“Ogni volta che si arriva al completamento di un progetto, c'è grande emozione, c'è grandissima soddisfazione, e c'è infinita gratitudine – commenta il Presidente di Rock No War Giorgio Amadessi - Gratitudine per la fiducia ricevuta, per la confermata stima dei tantissimi modenesi e non solo, ma soprattutto per aver riscontrato anche stavolta l’importanza del grande lavoro svolto dal vasto mondo del volontariato, che oggi vorrei ringraziare di tutto cuore. Vorrei sottolineare inoltre che in questo progetto, quel titolo "TUTTI INSIEME" non è uno slogan ma una bellissima realtà. Grazie davvero a tutti”. 

“Oggi – chiarisce il Sindaco e Co-Presidente della CTSS Gian Carlo Muzzarelli -  inauguriamo la sala ibrida, ed è il completamento di un progetto che era sogno e si è concretizzato passo dopo passo. E' una bella giornata per la sanità modenese e tutti i cittadini, che potranno contare su una sala operatoria modernissima e con le migliori tecnologie disponibili ed è un giorno di gioia per tutti coloro che hanno contribuito, a partire dall’Azienda Ospedaliero Universitaria e Rock no war, sino ad Università, istituzioni, gruppi, associazioni, volontari, polisportive, migliaia e migliaia di modenesi, testimonial come Orietta Berti, Luca Toni, Maurizio Cheli. È un lungo elenco che testimonia che l'unione fa la forza: quando i modenesi si mettono in testa di raggiungere un obiettivo, per quanto complicato, lo raggiungono. Grazie a tutti i sostenitori e, come ho detto mercoledì nella conferenza di presentazione nell'Aula Magna del Policlinico, non ci fermiamo di certo qui. Ci sono nuove sfide, a partire dall'hospice territoriale a Villa Montecuccoli, che meritano nuova energia e nuova passione”.

“Tantissime persone si mettono insieme per contribuire ad acquistare per il territorio, per tutti noi, qualcosa di così innovativo in ambito sanitario come la sala ibrida. E questo conferma, ancora una volta, che Modena ha un cuore davvero grande – ha commentato il Presidente della Regione Emilia – Romagna Stefano Bonaccini - Nel 40° anniversario del Servizio Sanitario Nazionale, mi sento di poter dire che viviamo in una Regione che ha una delle migliori sanità pubbliche al mondo grazie ai tanti operatori professionisti che ci lavorano. La sala ibrida, che diventa un nuovo tassello della nostra sanità, innalzerà ulteriormente la qualità per la cura delle persone. E questo deve essere motivo di orgoglio per tutti”.

“Dal punto di vista tecnico, l’angiografo ha a disposizione 8 assi di rotazione, un’elevata velocità di scansione che consente di ridurre la dose di radiazione e del volume del mezzo di contrasto. Consente, infine, immagini 3D con ricostruzione immagini simil-TAC - spiega il prof. Pietro Torricelli, Direttore del Dipartimento Integrato di Diagnostica per Immagini - Anche grazie a queste caratteristiche dell’angiografo, la Sala Operatoria Ibrida consente di ottimizzare e ridurre i tempi di intervento chirurgico con particolare vantaggio sia nelle procedure in emergenza-urgenza, che nei interventi chirurgici per patologie complesse in ambito vascolare, cardiologico, neurochirurgico, urologico e gastroenterologico”. 

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