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Denuncia dagli operatori Cra modenesi: "Richiamati in servizio anche se positivi"

Il comitato Libro Verde riporta la grave denuncia di alcuni operatori socio-sanitari. Interrogazione in Regione di Barcaiuolo (FdI)

Nonostante i limiti imposti alle visite dei familiari, il Covid "continua a circolare" nelle strutture per anziani di Modena e provincia. Questo perchè "viene richiesto al personale che opera nelle Cra-Rsa di rientrare in servizio nonostante siano positivi al virus oppure siano in isolamento fiduciario, perchè un familiare risulta positivo, senza eseguire il tampone di controllo". 

A denunciarlo è il comitato 'Libro verde', che riunisce familiari e operatori delle strutture per anziani dell'Emilia-Romagna e che ha raccolto le voci di alcuni operatoi, che chiedono di rimanere anonimi. "Se le segnalazioni a noi pervenute fossero veritiere, come crediamo - attacca il comitato - le responsabilità da parte di tutti gli organi preposti, dall'Ausl all'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, al Comune di Modena, ossia tutti coloro che accreditano le strutture convenzionate, sono elevate. Hanno l'obbligo di vigilare sulla gestione delle Cra-Rsa" e gli operatori, così come gli anziani ospiti, "devono essere tutelati".

Secondo il comitato, quanto sta accadendo nelle strutture "E' l'effetto delle scelte politiche di privatizzazione e smantellamento del servizio pubblico". In Emilia-Romagna l'80% delle Cra-Rsa sono a gestione privata, spiega il comitato, secondo cui però "profitto e diritto alla salute non possono coesistere. Al giorno d'oggi Cra-Rsa sono concepite e gestite come parcheggi, in cui è necessario occupare tutti i posti disponibili per guadagnare". 

Un profitto, contesta il comitato, "ottenuto attraverso la riduzione del costo del lavoro, impiegando il minor numero di operatori rispetto alle reali necessità, a rischio della salute". In altre parole, afferma il comitato, Cra e Rsa sono divenute "contenitori vuoti, in cui il rapporto umano, la relazione, il diritto alla salute non sono garantiti in quanto divenuto un lavoro meccanico, di quantità a discapito della qualità".

La questione è stata portata in Assemblea Regionale dal consigliere modenese Michele Barcaiuolo (Fratelli d'Italia, che ha rivolto alla Giunta regionale, contenuta in una specifica interpellanza sulle Case residenza per anziani nella provincia di Modena.

L'esponente di Fratelli d'Italia ricorda che "la pandemia in corso ha contagiato nella nostra regione poco meno di 200mila persone e che nel mese scorso i morti all'interno delle Cra hanno rappresentato un terzo dei decessi totali nei nostri territori. Oltre a ciò un ospite su quattro di questi centri sarebbe stato contagiato dal Covid, mentre le cronache locali dei giornali hanno riferito di numerosi focolai nelle strutture per anziani del modenese".

(DIRE)

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