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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Orti per gli anziani, sono 1.107 quelli attivi in città

Approvata la nuova convenzione tra il Comune e l’Aps per la gestione delle aree ortive. Pinelli: “Coltivazioni sostenibili, occasione di socialità all’aperto”

Sono oltre 1.100 gli orti per anziani, dislocati nelle dieci aree ortive realizzate a Modena e dislocate in diverse zone della città. Per l’esattezza si tratta di 1.107 orti singoli che misurano dai 24 ai 50 mq ciascuno, assegnati ai cittadini che abbiano compiuto i 60 anni e che siano in grado di provvedere personalmente e autonomamente alla coltivazione.

Oltre agli orti per anziani Modena sperimenta progetti di agricoltura sociale attraverso i 60 orti urbani di via Capuana, ai quali si sommano gli oltre 40 orti di quartiere realizzati all’interno del parchetto in fondo a viale Gramsci. A disciplinare l’assegnazione e la gestione degli orti e a definire le regole di conduzione che gli ortolani devono rispettare, sono il Regolamento per gli orti per anziani e il Regolamento per la disciplina dei progetti di agricoltura sociale, entrambi approvati dal Consiglio comunale.

Per quanto riguarda gli orti per anziani, è Ancescao, il coordinamento dei Centri Sociali Comitati Anziani e Orti ad occuparsi dell’assegnazione e della gestione. Nei giorni scorsi la Giunta, su proposta dell’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli, ha appunto approvato la nuova convenzione tra Comune e Ancescao per la gestione degli orti, valida per il periodo 2022-2025.

“L’amministrazione comunale – afferma l’assessora Roberta Pinelli – sostiene progetti di agricoltura sociale quale modello di sviluppo economico e culturale innovativo che permette di avvicinarsi alla natura, sviluppare nuove competenze e promuovere integrazione. In particolare, per gli anziani gli orti rappresentano anche un’opportunità di essere coinvolti in attività quotidiane che incentivano la socializzazione e l’incontro, offrono l’occasione di trascorrere momenti all’aria aperta e di fare attività motoria, promuovendo quindi il benessere della persona anziana. La vicinanza con altre forme di aggregazione, come i Comitati anziani, ma anche scuole e parrocchie, favorisce ulteriori forme di collaborazione e di promozione del volontariato”.

La convenzione stabilisce quindi che Ancescao si occupi dell’assegnazione degli orti, comunicando al Comune l'elenco degli assegnatari, e della gestione di ogni area ortiva nelle modalità previste dal Regolamento comunale. Presso i Centri Sociali o i Comitati Anziani sul territorio viene individuata la Commissione Gestione Orti che svolge l’attività di gestione dell’area ortiva ed è eletta dall’assemblea degli ortolani. Tra i responsabili delle diverse zone ortive viene poi individuato un coordinatore e su proposta della Commissione Gestione Orti, il Consiglio direttivo del Comitato anziani definisce e attua, insieme agli assegnatari degli orti, il programma di interventi per la manutenzione, cura e sicurezza dell’area comune, come piazzole, sentieri, siepi, fossi, servizi e piante.

Ancescao deve anche presidiare e monitorare l'andamento della gestione delle singole aree ortive per garantirne la corretta gestione e prevenire eventuali modifiche strutturali non concordate. Vigila inoltre sulle attività avendo cura di verificare che vengano svolte con modalità tecnicamente corrette nel rispetto delle normative. Gli ortolani sono tenuti a rispettare le regole per quanto riguarda la coltivazione, l’uso degli attrezzi e dell’acqua e a versare una quota di gestione per la conduzione dell’orto e dell’area ortiva comprensiva di spese per acqua, luce e varie. Inoltre, per le attività di gestione delle zone ortive Ancescao adotta forme di autofinanziamento finalizzate alla copertura dei costi della gestione complessiva e per eventuali manutenzioni ordinarie necessarie. Il Comune si impegna a sostenere l’attività diretta alla realizzazione di progetti specifici tesi a qualificare e ad aggiornare le tecniche e le modalità di conduzione degli orti, attraverso un contributo ad Ancescao di 4mila euro annui.

Come prevede il Regolamento, negli orti devono infatti essere sostenuti metodi di coltivazione sostenibile e un quarto delle assegnazioni è riservato a orti da coltivare secondo i principi del biologico e della lotta integrata, mentre gli scarti della coltivazione rimangono a disposizione degli ortolani e vengono utilizzati per produrre compost; altre disposizioni in vigore hanno, infine, l’obiettivo di razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurne il consumo.

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