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Orto e musica in ospedale, la riabilitazione neurologica si fa anche così

All’Ospedale di Mirandola due progetti a supporto del percorso terapeutico delle persone con patologia neurologica

Un ponte tra riabilitazione e socializzazione, occasione per completare il percorso terapeutico attraverso la messa in pratica di abilità cognitive e motorie. Ma anche nuovi spazi e momenti di umanizzazione dell’Ospedale, per rendere l’assistenza sanitaria sempre più vicina alle persone e ai loro bisogni di salute.

 Sono stati presentati stamattina al padiglione Scarlini dell’Ospedale di Mirandola due progetti rivolti ai pazienti con patologia neurologica (alterazioni motorio-funzionali e cognitive) dell’Unità Operativa di Medicina Riabilitativa diretta dal dottor Luciano Mazzoleni: il “Mi-Orto”, un orto-giardino realizzato in Ospedale, e l’attività corale rivolta a persone con problemi fonatori, articolatori e deficit comunicativi, che sfocia nella partecipazione al coro “Com’è bello cantar”, nato nel 2014 all’interno dell’U.O., una delle pochissime realtà a livello nazionale composta da sole persone con disabilità. Attraverso l’attività manuale e vocale, i pazienti possono misurare e sperimentare il recupero delle funzioni della propria vita quotidiana, ma anche apprendere nuove capacità stimolanti, compresa “l’arte del gioire insieme”.

 L’Azienda USL di Modena è da sempre alla ricerca di modalità innovative, complementari ai trattamenti tradizionali, per umanizzare le cure e favorire il protagonismo delle persone. I due progetti hanno infatti un unico filo conduttore, chiarisce Mazzoleni: “sono un completamento del percorso di riabilitazione, effettuato dalla fisioterapista, dalla fisioterapista occupazionale e dalla logopedista, al fine di sviluppare e mettere in pratica abilità cognitive e motorie e valutare le potenzialità di reinserimento della persona nel contesto domestico, sociale e produttivo. Si tratta anche di un modo per uscire dall’ambito più tradizionale dell’assistenza ospedaliera, vivendo la terapia attraverso occasioni di aggregazione tra persone che condividono interessi comuni, oltre a un momento difficile della loro storia personale”.

 La realizzazione dei due progetti è stata possibile grazie alla sinergia con associazioni, enti, aziende del territorio: la scuola di Musica “G. Andreoli” e il Maestro Gianni Guicciardi direttore del Coro Com’è bello cantar, Lions Club Mirandola e Garden Vivai Morselli che hanno contribuito alla realizzazione  dell’orto.

Dopo valutazione e trattamento riabilitativo in ospedale da parte dell’équipe multidisciplinare, i medici fisiatri dell’U.O. Medicina riabilitativa Area Nord possono indirizzare il paziente verso un’attività che sostiene e completa il percorso riabilitativo individuale. Le attività di partecipazione al coro, in alternativa o in aggiunta al trattamento logopedico ospedaliero, sono gestite con la supervisione della logopedista dell’U.O.; il laboratorio Mi-Orto, realizzato all’interno dell’ospedale, è presieduto anche dal fisioterapista occupazionale. In questo modo, grazie al lavoro comune, i progetti possono essere inseriti a pieno titolo nel percorso sanitario e sociale della persona. 

“Associato al trattamento tradizionale – spiega la logopedista Sara Roncadi – il canto è un importante valore aggiunto per il recupero delle capacità comunicative e sta dando ottimi risultati, offrendo al contempo una preziosa occasione per uscire dall’isolamento, poiché il contesto stimola anche il dialogo tra i partecipanti e tra essi e i loro caregiver”. Attraverso attività di gruppo e laboratori più ristretti come la cura del Mi-Orto, espressioni diverse della terapia occupazionale, le persone con patologia neurologica possono dunque mettere in pratica i guadagni conseguiti attraverso la riabilitazione, acquisire più fiducia in se stessi e sviluppare nuove competenze socio-relazionali. 

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