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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Investimenti delle Aziende sanitarie, i progetti per le prestazioni sanitarie nel modenese

Non solo nuovi muri e strutture, ma anche modelli e progetti organizzativi innovativi per mettere in connessione i professionisti e agevolare l’appropriatezza e la sostenibilità dell’accesso alle prestazioni e ai servizi sanitari da parte dei cittadini

L’aggiornamento sullo stato di avanzamento delle opere previste dai Piani investimenti delle Aziende sanitarie modenesi e il lavoro interaziendale di integrazione e coordinamento strategico delle reti cliniche sono stati i temi trattati nella seduta della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Provincia di Modena dello scorso 12 aprile.

Il Presidente della CTSS Gian Carlo Muzzarelli ha manifestato “preoccupazione per il quadro nazionale della sanità, in particolare per la riduzione nel tempo del rapporto spesa sanitaria/Pil previsto al 6% al 2025, che rischia di far saltare il sistema proprio nel momento in cui è necessario rafforzare ricerca, formazione e servizi per incrementare la dotazione organica di personale e potenziare le reti ospedaliere provinciali, quelle socio-sanitarie e tecnologiche”.

Ha preso poi parola l’Ingegnere Pasquale Romio, Direttore del Servizio Unico delle Attività Tecniche AUSL-AOU, che ha illustrato ai Sindaci e a tutti i presenti lo stato dell’arte del corposo Piano investimenti che riguarda l’intero territorio della provincia di Modena, approntato grazie a diverse linee di finanziamento, europee, statali, regionali e aziendali. Un lavoro intenso, ha spiegato Romio, sia per provvedere al rispetto delle scadenze vincolanti previste per le opere finanziate dal PNRR, ma soprattutto a causa di fattori esterni come l’incremento dei costi dei materiali, che ha determinato per alcuni interventi la necessità di rivalutare i progetti e prevederne la realizzazione per stralci funzionali e funzionanti. L’adozione di questa strategia per fare fronte alla situazione contingente del settore edilizio a livello nazionale e internazionale, ha permesso di proseguire nell’iter di progettazione delle opere, tra nuove costruzioni e ristrutturazioni di strutture esistenti, già presentate nelle precedenti sedute della CTSS e che ha visto nella scadenza del 31 marzo scorso un passaggio fondamentale, ovvero l’approvazione dei progetti esecutivi-definitivi delle 13 Case della Comunità e dei 4 Ospedali di Comunità previsti dal PNRR; un passaggio che segue quello analogo, già affrontato nel dicembre scorso, con la progettazione delle 7 Centrali Operative Territoriali (COT).

Grazie alla definizione di accordi quadro per l’esecuzione delle opere, è stato inoltre possibile anticipare la scadenza della prossima milestone di settembre 2023, con l’affidamento dei lavori già definito e l’invio in corso degli ordini per avviare i cantieri. Dopo un focus sulle singole opere previste in ogni Distretto, si è passati all’analoga ricognizione sullo stato di avanzamento degli interventi PNRR in ambito di innovazione e ammodernamento strumentale-tecnologica e di digitalizzazione, con la relazione dell’Ingegner Massimo Garagnani, Direttore del Servizio Unico di Ingegneria clinica AUSL-AOU. In merito al rinnovo del parco strumentale Garagnani ha spiegato come il piano investimenti, che consta di 40 tecnologie per tutta la provincia, sia stato ideato e realizzato in stretta sinergia tra le due Aziende sanitarie, con la partecipazione a gare nazionali o regionali in fase di aggiudicazione che risentono di alcuni ritardi dovuti a ricorsi.

Sono tanti i filoni di intervento che riguardano l’innovazione digitale. Tra i più importanti la digitalizzazione dei percorsi clinici che porterà alla adozione della cartella clinica elettronica, alla refertazione digitale degli applicativi sanitari specialistici e al potenziamento della sicurezza informatica. Nell’ambito delle COT è previsto il potenziamento delle infrastrutture di interconnessione e l’utilizzo della telemedicina con appositi dispostivi. Non da ultimo, il potenziamento delle funzioni del Fascicolo sanitario elettronico e gli investimenti per aumentarne l’adesione tra i cittadini.

Gli interventi per l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Per la parte di competenza specifica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena è intervenuto l’Ingegner Mario Lugli, Responsabile Piano Investimenti e Direttore del Servizio Tecnologie dell’Informazione AOU, che ha illustrato gli interventi tecnologici e informatici, necessari per garantire un futuro nella parte diagnostica e nel supporto ai processi di cura, il progetto edilizio di demolizione dei corpi A e L del Policlinico e la realizzazione della nuova palazzina di tre piani per il servizio trasfusionale e i laboratori di anatomia patologica. Tra gli interventi più importanti è stato citato il nuovo Acceleratore lineare, che verrà installato entro la fine dell’anno presso la Radioterapia del Policlinico, con la necessità di un intervento edilizio di aggiornamento del bunker non completamente finanziato a causa dei già citati aumenti di costi.

A conclusione sono intervenuti i due Direttori Generali delle Aziende sanitarie modenesi, che hanno sottolineato lo sforzo significativo richiesto da tutto il quadro investimenti illustrato: “Il PNRR e tutte le altre fonti di finanziamento – ha affermato la DG AUSL Anna Maria Petrini – rappresentano una grande opportunità, che si inserisce in un momento storico complesso per la sanità, reso ancora più difficile dai maggiori costi indotti da pandemia e spese energetiche e inflattive. Lo sforzo che stiamo portando avanti, anche di riorganizzazione dei percorsi insieme ai professionisti e in maniera integrata tra le aziende provinciale, merita un adeguamento del livello di finanziamento”. “La situazione è complicata – ha aggiunto Claudio Vagnini, DG AOU –, tutto è diventato incrementale, con i finanziamenti che non coprirà interamente i costi necessari a realizzare i progetti e le spese Covid ed energetiche in capo alle aziende sanitarie. È importante che la politica ci sostenga in questo grande impegno fisico e morale”.

Su questi ultimi punti si è incentrato il dibattito conseguente, con l’intervento dei Sindaci Costi (Formigine), Muratori (Vignola), Goldoni (San Felice) e Borghi (San Prospero), che hanno espresso preoccupazione a causa dell’incertezza sulle coperture non integrali dei finanziamenti e per le difficoltà di reperimento del personale, tema ritenuto dagli Amministratori intervenuti tanto importante quanto quello degli investimenti. Sul personale, infine, il Presidente dell’Ordine dei Medici Curatola ha precisato la necessità di rafforzare il percorso di condivisione con le rappresentanze dei professionisti che saranno chiamati a lavorare nelle strutture in corso di realizzazione.

Al via gruppi di lavoro interaziendali

Non solo nuovi muri e strutture, ma anche modelli e progetti organizzativi innovativi per mettere in connessione i professionisti e agevolare l’appropriatezza e la sostenibilità dell’accesso alle prestazioni e ai servizi sanitari da parte dei cittadini.

Durante la seduta si è parlato anche di questo importante lavoro che le Aziende sanitarie modenesi stanno portando avanti in maniera integrata e sinergica, con il coinvolgimento di specialisti, medicina generale e volontariato. A coordinare questa attività i due Direttori Sanitari, Romana Bacchi (AUSL) e Ottavio Alessandro Nicastro (AOU), che hanno illustrato alla CTSS metodi e obiettivi dei gruppi di lavoro avviati.

La base di partenza è la messa a terra delle indicazioni date dal DM77, che come ha ricordato la dottoressa Bacchi “non riguarda solo il riordino dell’assistenza territoriale ma tocca e coinvolge tutti i nodi della rete sanitaria, proprio perché i setting assistenziali sono interconnessi. Abbiamo quindi avviato un approfondimento dei percorsi e dei modelli organizzativi, attraverso diversi gruppi di lavoro integrati, formati da professionisti di diversa estrazione, che affrontano insieme argomenti specifici con un approccio che definirei ingegneristico. Un lavoro che non parte da zero e che risponde all’esigenza di popolare le strutture che stiamo progettando di servizi e professionisti in maniera razionale e ottimizzata, definendo percorsi chiari tra i vari nodi e assicurando così la continuità della presa in carico”.

Tra le prime reti clinico-assistenziali a essere analizzate quella che riguarda l’oncologia e l’oncoematologia, sulla scorta delle linee di indirizzo regionali che vanno verso un’assistenza di prossimità; l’ambito delle cure palliative, sia in età adulta che pediatrica; l’emergenza-urgenza, il materno-infantile e la neuropsichiatria.

“La congiuntura attuale non è semplice ma ci fornisce delle opportunità, una sfida per una progettualità da costruire insieme – ha aggiunto il dottor Nicastro –. Dobbiamo rimodellare reti organizzative sulla base delle nuove esigenze e delle risorse disponibili, affinché tutti i nodi, i percorsi, i professionisti e le piattaforme possano integrarsi e lavorare al meglio in maniera efficiente ed efficace. I riferimenti che guidano questo lavoro sono rappresentati dalla programmazione e dalle linee guida che provengono dal livello nazionale e regionale, applicandoli coerentemente nella realtà locale. Tutto ciò mira a perseguire diverse finalità: assicurare presa in carico, qualità e sicurezza delle cure, garantire equità e tempestività di accesso alle cure per i pazienti, in modo che possano avere i medesimi standard di prestazioni su tutto il territorio provinciale, e infine rendere appropriato e allo stesso tempo sostenibile il percorso clinico-assistenziale”.

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