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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Licenziamenti in vista per i facchini, picchetti giorno e notte alla Ilip

Mobilitazione SI Cobas nell'azienda di Bazzano in cui opera la coop CFP, che vede molti lavoratori modenesi a rischio perdita di occupazione

Picchetti e blocchi dei cancelli giorno e notte davanti al'Ilip di Bazzano, azienda che produce plastiche per imballaggio. A protestare sono gli addetti della Cfp iscritti a SI Cobas , dopo che la cooperativa modenese che lavora in appalto ha comunicato la disdetta del contratto mettendo a rischio 80 posti di lavoro. Fra loro molti lavoratori residenti nel modenese.

La richiesta da parte del sindacato autonomo è una: la corretta applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (Ccnl). Da diverse settimane erano infatti in corso trattative, favorite dalla Prefettura di Bologna, per regolarizzare livelli di inquadramento, anzianità, pagamento della malattia, degli straordinari, dei permessi, delle ferie e delle festività. 

Poi nessun accordo è stato trovato e da qui la decisione di proseguire lo sciopero con blocchi su quattro cancelli, giorno e notte.

"Ottanta lavoratori della società C.f.p., in appalto presso l'industria di materie plastiche Ilip di Bazzano, affiliata a Confindustria – comunica il SI Cobas – sono stati di fatto licenziati in tronco: la loro colpa? Aver preteso il rispetto del Ccnl. Ieri mentre era in corso lo sciopero, è giunta la notizia della disdetta del contratto di appalto. Operai e facchini impiegati da 15 o 20 anni presso Ilip sono stati espulsi dalla fabbrica con questo trucco che, formalmente, solleverebbe Ilip da ogni responsabilità. Ma per noi è la sostanza che conta, non i formalismi: ecco perché parliamo di licenziamenti politici".

Per il sindacato Cfp sarebbe" in grado di ricollocare solo un esiguo numero di persone, né può aprire una cassa integrazione, quindi nell'arco di un paio di settimane – denunciano – comincerebbero i licenziamenti formali. Si tratta in sostanza di una situazione simile alla vertenza Fedex di Piacenza, dove la committenza pur di liberarsi dei lavoratori iscritti al sindacato decise addirittura la chiusura dell'hub".

"Se nei prossimi giorni non si troverà una soluzione, a settembre decine di famiglie si troveranno senza un reddito e, nel giro di qualche settimana, non potranno più pagare un affitto. Ilip sta creando nel territorio tra Bazzano e Spilamberto una crisi sociale che le istituzioni non possono ignorare. Alla base di questa macelleria sociale – conclude il sindacato – non ci sono crisi o fallimenti: Ilip ha raddoppiato lo stabilimento proprio quest'anno. L'unica motivazione reale è che Confindustria è decisa a far fuori i sindacati scomodi per continuare le proprie politiche di rapina".

Ilip, dal canto suo, fa sapere attraverso una nota stampa che segue con grande apprensione la perdurante situazione conflittuale tra la cooperativa appaltatrice di alcuni servizi aziendali ed i dipendenti di quest’ultima". "Si tratta di una situazione che – al di là della fondatezza delle posizioni contrapposte – da oltre due mesi impedisce la normale attività aziendale presso lo stabilimento sito in Valsamoggia".

L'azienda condanna però la protesta dei Cobas: "Le illegittime e prolungate attività di picchettaggio che hanno determinato l’interruzione del servizio, l’insostenibile clima di tensione ad esse dovuto e i comportamenti che hanno colpito e messo in pericolo anche il personale di ILIP stanno seriamente minando l’integrità aziendale e la solida reputazione commerciale costruita in oltre 60 anni di presenza sul mercato nazionale e internazionale. Il perdurare di tale situazione ha portato, nostro malgrado, alla risoluzione immediata del rapporto contrattuale con la cooperativa al fine di salvaguardare sia l’incolumità del personale sia l’occupazione interna".

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