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Biogas, avanza la proposta per un nuovo maxi impianto a Concordia

Arpae valuterà il progetto per un insediamento su un'aria di oltre 100mila mq e l’Amministrazione chiede rigore e promette la massima attenzione. Contrario il centrodestra

Dopo la bocciatura del progetto biometano all'ex Kermar. a Concordia si apre un nuovo procedimento per la realizzazione di un impianto di produzione di biogas su vasta scala. E' infatti stata presentata presso Arpae di Modena una istanza di Autorizzazione Unica da parte della società agricola Apis MO1 di Bolzano per la realizzazione di un impianto per la produzione di biogas da biomasse vegetali e sottoprodotti delle attività agrozootecniche, quali stocchi secchi di mais, sorgo, paglia e reflui zootecnici bovini, suini e avicoli e sottoprodotti della lavorazione di frutta e verdura. L'insediamento dovrebbe avvenire su un terreno agricolo posto in via di via Dugale Secondo, al confine con via Forcole nel Comune di Mirandola, accanto all'oasi naturalistica Valdisole.

L'azienda bolzanina ha prodotto agli atti un preliminare per l’acquisto dell’area su cui insediare l’impianto avente estensione pari a circa 107.000 mq, unitamente a protocolli d’intesa con aziende agricole e zootecniche, prevalentemente del basso modenese e del basso mantovano, per la fornitura dei sottoprodotti agricoli. Arpae ha dato il via alla Conferenza dei servizi, convocando per il 12 maggio la prima riunione per illustrare il progetto agli enti preposti, fra i quali gli stessi servizi di Arpae, il Comune di Concordia, Comune di Mirandola, l’Ausl di Modena, la Soprintendenza, i Vigli del Fuoco di Modena, il Consorzio di Bonifica di Burana.

I servizi dell’Area Gestione del Territorio comunale dell'Amministrazione di Concordia sono impegnati ad esaminare il progetto, al fine di approfondire tutti gli aspetti urbanistici, ambientali ed edilizi e formulare idonee richieste di integrazioni a maggior definizione della proposta ricevuta. L’Amministrazione comunale e il consiglio comunale "confermano con determinazione che eserciteranno la massima attenzione nel controllo delle norme urbanistiche, ambientali, paesaggistiche e viabilistiche di propria competenza, invitando gli altri enti coinvolti ad un'attenta valutazione dei contenuti di loro competenza, prima di esprimere i propri pareri", si legge in una nota.

I consiglieri presenti, sia dei gruppi di maggioranza che di minoranza, hanno convenuto sul metodo di lavoro che prevede un percorso di informazione, condivisione e valutazione a tutela e a garanzia del territorio. Sarà programmato a breve un successivo incontro consigliare con la presenza dei referenti dell’Area Tecnica per approfondimenti nel merito del progetto e l’Amministrazione comunale terrà aggiornata la cittadinanza di ogni passaggio ed in particolare verrà tenuto un incontro con la frazione di Fossa.

Voce fuori dal coro quella di Michel Stefani, consigliere della lista di centrodestra: "Il Comune ha ricevuto la richiesta a fine aprile ma come sempre ci è stato solo comunicato ieri in capigruppo del problema. Ora si aprirà una conferenza dei servizi e come Amministrazione chiedero di approfondire al meglio l’impattante progetto. Confido che il consiglio si schieri compatto per il no. In teoria ci sono una decina di aziende agricole del territorio, sia dell’Area Nord che del basso mantovano, che hanno promesso di fornire degli escrementi degli animali a questo impianto. Altre due, invece, sono molto piu' lontane. Questi rifiuti – incalza Michel Stefani – saranno sufficienti e ci saranno forniture anche da altri parti d’Italia? Questa è una delle tante questioni aperte su cui si pretende chiarezza e trasparenza".

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