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Castelfranco Emilia, al via un nuovo progetto sperimentale nell’ambito delle demenze

Lo studio, promosso dalla Fondazione Don Gnocchi di Milano in collaborazione con l’Azienda USL di Modena, coinvolge gli operatori dell'ASP Delia Repetto di Castelfranco Emilia: previsto un programma formativo che mira a sviluppare una cultura condivisa di accoglienza e di assistenza personalizzata alla persona con demenza

Nei giorni scorsi, presso l'ASP Delia Repetto di Castelfranco Emilia, è stato presentato ufficialmente il progetto di ricerca "Implementazione delle buone pratiche per la cura delle persone con demenza nelle residenze assistenziali per anziani".

Lo studio, promosso dalla Fondazione Don Gnocchi (FDG) di Milano, è coordinato dalla dott.ssa Anna Castaldo, direttore didattico del corso di laurea infermieristica, sezione FDG afferente all’università di Milano, in collaborazione con l’Azienda USL di Modena, rappresentata dal Dottor Andrea Fabbo. All'incontro erano presenti l’Assessore al Welfare dell’Unione del Sorbara e Sindaco di Castelfranco Giovanni Gargano, il professor Giuseppe Masellis (Amministratore unico delegato e referente locale del progetto), la Dott.ssa Franca Ribaldi (coordinatore e direttore vicario pro tempore dell'ASP) e una folta rappresentanza di operatori sanitari e sociosanitari insieme ai familiari di alcuni residenti dell’ASP Delia Repetto. Presente, infine, anche il team di ricerca rappresentato da Anna Castaldo, Tatiana de Pascalis ed Elisa Ferrario. Obiettivo del progetto il miglioramento della qualità delle cure e della qualità di vita degli ospiti e degli operatori. Lo studio prevede infatti la realizzazione di un programma formativo che coinvolgerà tutti gli operatori della struttura, e mira a sviluppare una cultura condivisa di accoglienza e di assistenza personalizzata alla persona con demenza

Il progetto è certamente ambizioso ma realizzabile, ci sono ottimi presupposti di successo, perché il clima che si respira nella struttura è già molto familiare e denota una grande attenzione agli ospiti” ha commentato Anna Castaldo a margine della visita effettuata con il suo team di ricerca alla residenza ASP Delia Repetto.

Un forte plauso è giunto anche dall’Assessore al Welfare dell’Unione del Sorbara e Sindaco di Castelfranco Emilia Giovanni Gargano che ha colto l’occasione per lodare il “grande lavoro degli operatori anche durante la pandemia. Non possiamo poi non sottolineare ed apprezzare profondamente che ci sia con costanza questa grande attenzione rivolta agli anziani, ma anche alle persone che si prendono cura di loro, anche perché, non bisogna mai dimenticarlo, se chi cura sta bene, inevitabilmente staranno bene anche le persone da loro assistite. Ritengo che questa nuova iniziativa non potrà che impreziosire ulteriormente questi concetti per noi basilari, mettendo ancora una volta e ancora di più al centro l’architrave sul quale si fonda prioritariamente anche la nostra attività quotidiana: l’attenzione rivolta ai bisogni della persona e a maggior ragione alle persone con fragilità".

"Lo studio avviato presso la Asp Delia Repetto - commenta il Dottor Andrea Fabbo, Direttore UOC Geriatria - Disturbi Cognitivi e Demenze dell'Azienda USL di Modena - già approvato dal Comitato Etico di Area Vasta Emilia Nord, permetterà di validare un nuovo modello assistenziale dedicato agli anziani con demenza che cambierà profondamente l'approccio in questo ambito, soprattutto nelle strutture residenziali dove la percentuale di persone con disturbi cognitivi sfiora il 70%, interessando la quasi totalità degli ospiti nei prossimi dieci anni. L'obiettivo è di migliorare la qualità della vita degli anziani offrendo un modello di cura che riduce le complicanze quali cadute, scompensi comportamentali, aumento della disabilità, abuso di psicofarmaci e limitazione dei movimenti. Allo studio, coordinato per la provincia di Modena dall'Unità Operativa Disturbi Cognitivi e Demenze partecipa anche la Cra Castiglioni di Formigine come gruppo di controllo rispetto al gruppo di intervento rappresentato dalla ASP Delia Repetto. Lo studio sperimentale è il primo in Italia di questo genere e apre la strada alla ricerca anche in questo campo così delicato e complesso di cui si parla ancora poco".

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